A ricordo dell’evento del serpente che strisciò fuori dall’imbarcazione, si rimodellò l’isola Tiberina a forma di nave trireme: al centro, davanti al tempio fu posto un obelisco per rappresentare l’albero maestro, sulle rive vennero posizionati blocchi di travertino scolpiti in modo da sembrare la poppa e la prua, alcuni dei quali rimangono tuttora visibili, come pure un rilievo del bastone di Esculapio. Numerose iscrizioni pervenute fino ai giorni nostri testimoniano la presenza sull’isola di diverse strutture adibite al ricovero e alla cura degli ammalati e questa tradizione continua, dal momento che davanti alla basilica, innalzata verso l’anno Mille sulle rovine del tempio, sorge l’ospedale del Fatebenefratelli.