John William Waterhouse, Bambino malato al tempio di Esculapio, 1877
Asclepio, statua in marmo, copia romana del II sec.d.C., Museo del Louvre
Costellazione del sepentario
Epidauro, sito archeologico
Regione dell'Argolide, in Grecia
Asclepio guarisce una donna malata, tavoletta votiva, V sec. a.C., Museo archeologico del Pireo
(Eraclito, frammento 88)
Raffigurazione del serpente di Esculapio sul basamento in travertino dell'Isola Tiberina, Roma
Esculapio, statua in marmo bigio morato, II sec. d. C, copia romana di originale greco di età ellenistica, Musei Capitolini, Roma
Isola Tiberina
Socrate
Platone, nel finale del suo Fedone (118 a 7-8) riporta la scena della morte di Socrate e le ultime parole rivolte dal più sapiente tra i sapienti a Critone e agli altri discepoli presenti.Che intendeva dire Socrate con le sue ultime parole? Le ultime parole di Socrate morente -l’offerta di un gallo era il ringraziamento tradizionale di chi guariva da una malattia ad Asclepio, dio della medicina- hanno dato luogo a varie interpretazioni da parte degli studiosi: quella più semplice e diffusa è che egli, che non vuole lasciare debiti irrisolti né con gli uomini né con gli dei, prega Critone di ringraziare per suo conto, sacrificandogli un gallo, il dio Asclepio per avergli reso la morte indolore.Jacques-Louis David, Socrate in punto di morte, dipinto olio su tela 1787, Metropolitan Museum of Art, New York.