Italia

Parlare dei Presepi Italiani è pura emozione. Da San Francesco la tradizione dilagò nel mondo; e ora, che la moda ci propone Presepi viventi in ogni luogo, non facciamo altro che rivivere con maggiore intensità il momento essenziale della nascita del Cristo.

La tradizione più importante del Presepe in Italia è quella napoletana, dilagata in modo esponenziale in questi ultimi anni. Ma oltre a Napoli, dove in alcuni musei ed in alcune Chiese se ne possono ammirare di antichi meravigliosi, anche in altri Musei del mondo ne sono conservati alcuni antichi di produzione napoletana.

La tradizione ricalca ancora con la produzione moderna questi personaggi antichi, peraltro molto costosi, ma parallelamente continua la sua produzione tradizionale di Presepi grandi e piccoli di terracotta ambientati in magici luoghi ricavati con sughero, legno e muschio. Molte di queste composizioni preconfezionate sono protette da scarabattoli. Una parola magica che mi riporta alle favole.

Di questi scarabattoli ne ho due anch’io, acquistati a Napoli, molti anni or sono, in un negozio molto elegante del centro storico. Era estate e gli antri e i garages che miracolosamente si dotano di colori e suoni natalizi in quel di San Gregorio Armeno durante il periodo di Natale, ovviamente erano chiusi. Ma il negoziante, vero affabulatore napoletano, ci conquistò e da Napoli venimmo a casa, molto felici, con ben quattro Presepi.

Molti dei Presepi che posseggo sono frutto di acquisti in luoghi che ho visitato come: Sicilia, Puglia, Sardegna.

Ma ovviamente quello a cui sono legata è quello da me acquistato ad Ortisei pochi anni or sono, dopo averlo desiderato "da una vita".

Non potevo non averlo perché faceva parte dei miei ricordi più ancestrali, ma il suo costo me ne allontanava sempre l’acquisto.

Sebbene fossi riluttante, un giorno mio marito mi portò nella zona di produzione di questi Presepi e, dopo molto girovagare per l’incertezza della scelta, mi costrinse a prendere una decisione salomonica: acquistai il mio Presepio tirolese.

Sebbene la produzione attuale fatta con pantografo e rifinita poi a mano, nulla abbia a che vedere con le piccole statue scolpite una ad una nei lunghi inverni inattivi delle popolazioni della montagna, è pur sempre un richiamare e conservare questa antica produzione e tradizione che da sempre ha accompagnato i miei Natali.

Da qualche anno quindi sono felice anch’io di ammirare questo Presepio tanto agognato e guardandolo con gli occhi innocenti di quando ero bimba, talvolta, forse, nascondo una lacrima.

mimma