Fin dalla seconda metà del Quattrocento, nelle fortificazioni veneziane -come Crema, Brescia, Asola o Famagosta- si potevano incontrare rivellini a semiluna e larghi fossati che testimoniavano i primi tentativi di costruire opere e spazi in funzione dei tiri di fiancheggiamento da opporre agli assedianti. Anche se non all’avanguardia nell’architettura militare, la Serenissima si distinse nel collaudo su larga scala delle armi da fuoco a scopi difensivi. Dopo la costruzione di Gradisca, iniziata nel 1478, tali sperimentazioni proseguirono con l’introduzione di nuovi spazi –pomeri e spianate- e nuove opere -grandi torrioni e rondelle dotate di due ordini di cannoniere. Fra il 1509 e il 1525, Treviso, Padova e Verona furono le città maggiormente investite da grandiosi lavori di demolizione e da un’idea del circuito urbano dettata esclusivamente dalle ragioni della guerra e della balistica. Tuttavia, i primi bastioni a forma pentagonale furono eretti solamente a partire dal 1525 e in città di terraferma come Legnago, Brescia, Bergamo, Crema, Verona e Padova o in piazzaforti levantine come Zara, Corfù, Candia e Canea. Questi cantieri, sottoposti a continui aggiornamenti e verifiche, videro un’accelerazione dei lavori dopo la pace di Bologna, siglata nel 1529, e dopo la pace con i Turchi, avvenuta nel 1540.