I filmati time-lapse dove le immagini in sequenza vengono mostrate in modo particolarmente accelerato sono degli strumenti eccezionali per rendere visibile ciò che non lo è all’occhio umano. La fusione del ghiaccio così come il suo flusso nel sistema ghiacciaio sono due fenomeni che per essere resi visibili chiaramente necessitano di questa particolare tecnica.
Da quest’anno una nuova camera time-lapse Enlaps tikee installata al Fellaria a fine giugno, ha efficacemente reso visibile gli effetti della crisi climatica su una lingua glaciale alpina. La camera storica, installata sulle rive del lago del ghiacciaio nel 2019, ha invece il merito di tenere traccia dei cambiamenti su scala pluriennale sebbene il ghiacciaio si allontani sempre di più e diventi sempre più piccolo nel frame. Del resto, si parla di quasi 26 m di spessore di ghiaccio perso in soli 4 anni, o meglio, visto che il ghiaccio perde spessore solo in estate, in circa 16 mesi complessivi. Un anno fa scrivevamo “I ghiacciai non hanno orecchie per ascoltare le inconsistenti promesse, di fatto chiacchiere al vento, che negli ultimi 40 anni non hanno portato a nessun risultato significativo… ridurre le emissioni sino ad azzerarle, e contemporaneamente estrarre i gas climalteranti di troppo già accumulati nell’atmosfera, è la via obbligata per cercare di stabilizzare il clima e di conseguenza l’unica possibilità per salvare quel che resterà dei ghiacciai alpini (e non solo loro)”. Niente è migliorato nell’ultimo anno, le emissioni del 2021 hanno segnano un + 6%* raggiungendo il valore record di tutti i tempi.
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