VIAGGIO SPAZIALE



In un piccolo paesino chiamato Casiolo viveva Nick; esso era un ragazzo di 15 anni viveva in una piccola casa con sua mamma, la domanda che il ragazzo si faceva sempre è perché suo babbo non c’era, sua mamma gli dava sempre la stessa risposta da 15 anni: è andato nello spazio, vedrai che tornerà presto.

Ma lui pensava che fossero solo scuse per non dirgli la verità, ad esempio: che era morto oppure che gli avesse abbondonati, fatto sta che Nick non aveva mai visto suo babbo e in città tutti pensavano che fosse morto.

A scuola Nick era uno studente eccezionale, adorava molto la scuola eccetto che però veniva bullizzato: perché era un secchione, il ragazzo aveva pensato varie volte di cambiare scuola ma la mamma col fatto che era sola e con il lavoro non riusciva.

Come ogni pomeriggio alle 16:00 Nick tornava a casa con dei lividi in più, entro in casa e vide la mamma che aveva in mano una lettera, ma appena lo vide la nascose in cassetto e salutò il ragazzo, esso fece finta di nulla; ma appena la mamma uscì per fare la spesa per la cena andò a cercare quella lettera.

La aprì la lesse e vide che era un messaggio di aiuto da suo padre che gli diceva:

"Cara moglie Amy, scusa se per tutti questi anni non vi ho tenuto aggiornati ma nella nostra squadra ci sono stati dei problemi, infatti, mi hanno abbondonato su questo pianeta sperduto, so che tu non ci puoi fare nulla ma volevo dirti solo di non illuderti di rivedermi PS. Dì ha nostro figlio che sono morto ma che gli vorrò bene anche dal cielo. "

Nick fini di leggere la lettera con le lacrime agli occhi, quando ritorno la mamma che lo vide con la lettera in mano, il ragazzo gli chiese spiegazioni perché non chiedevano a qualcuno di salvarlo ma la mamma disse che erano cose da grandi; Nick arrabbiato salì le scale con violenza sbattendo i piedi e andò in camera sua sbattendo la porta.

Scoppiò in un pianto dirotto per ore e ore finché non li venne in mente di provare a cercare di mettersi in contatto con la navicella e chiedere a loro di salvare suo padre ma penso che era impossibile perché suo babbo nella lettere aveva detto che i rapporti erano molto peggiorati tra di loro e che c’era un clima di rabbi; allora lì venne in mente di andare lui a salvare suo padre, di costruire una navicella e di partire.

Andò dal fabbro di famiglia dove da piccolo, lui e suo padre ci andavano spesso chiese: tanto ferro e tanto metallo lo prese pago una tariffa molto salata; porto la merce nel garage dove sapeva che sua mamma non ci sarebbe mai andata e incominciò a mettere in atto il suo piano.

Dopo settimana, giorno e notte di lavoro completò il suo progetto mancavano gli ultimi ritocchi.

In una notte di aprile mentre la mamma era andata un attimo dalla vicina a chiedere un po’ di zucchero, Nick andò in cucina prese molta acqua e delle provviste e lascio un bigliettino alla mamma con scritto:

Torno presto vado da papà.

Salì sulla navicella caricò tutte le provviste e vide che sua mamma lo stava chiamando, ma lui non rispose non c’era tempo per spiegare, dopo però per coincidenza la radio della navicella si era collegata per sbaglio ad un'altra frequenza radio e ritrovò un vecchio videomessaggio di suo padre, li venne in mente di provare a localizzarlo e partì.

Dopo 3 settimane di un lungo viaggio, vide il pianeta Blu, con un tizio che si sbracciava e una scritta enorme fatta da sassolini con scritto: HELP ME.

Il ragazzo provò ad avvicinarsi e capì che era suo padre, atterrò scese dalla sua navicella e corse da lui ma vide che le sue condizioni erano pessime, lo caricò gli diede un po’ da mangiare e da bere .

Mentre lo stava medicando, il padre con le sue ultime forze gli stava facendo vedere dei video che aveva fatto per lui, sullo spazio, intanto li attendevano ore e ore di viaggio.

Arrivati sulla terra videro la mamma, che gli abbracciò con forza entrambi, subito dopo portarono il padre all’ospedale, ma i medici gli dissero che stava bene che era solo in coma, che si risveglierà molto presto, la mamma guardò il figlio e disse "Non fare il furbo, tu non avrai la tua play per un intero mese, sei in punizione". Il figlio ribatté "Ma ho riportato papà indietro quindi al posto della play io sacrificherei i libri".


di Enrico G.