LA VITA DEI CANI ABBANDONATI

Foto Denny, il mio amico a 4 zampe.

Molti di noi non pensano che ogni giorno vengono maltrattati e abbandonati molti cani anche se loro non capiscono quanto l’uomo sia crudele. Alcune persone non possono tenerli, altri non riescono a dargli da mangiare, fatto sta che ogni anno vengono abbandonati circa 50.000 esemplari. Per farvi capire meglio la situazione vi farò ascoltare qualche storia.

Un giorno venne ritrovato una cagnolina dentro un pozzo di 9 m che stava cercando disperatamente di aggrapparsi alle pareti, ma era troppo ripido. Dopo tanti sforzi per fortuna i soccorritori riuscirono a metterla in salvo, era in condizioni stremate, era stecca come un bastoncino di legno e bagnata come una spugna inzuppata, ma con l’aiuto dei volontari si riprese e ora il suo obiettivo è di incontrare una famiglia che starà con lei per tutta la sua vita.

Un'altra storia ha come protagonista una cucciola appena nata di Labrador, di cui non si sapeva il nome, è stata volontariamente legata, avevo lo scotch sulle zampe, sul muso ed è stata poi gettata in un cassonetto dell’immondizia.

Le persone che fanno queste azioni si leggono esseri umani, ma si pronunciano essere stupidi. Per fortuna molte di questi cani vengono salvati da varie associazioni e portati in un canile o in un rifugio di animali in attesa di una nuova famiglia.


Ecco alcuni CONSIGLI per una convivenza serena, un cane ubbidiente e un padrone "felice":

1) Molti pensano che il cane debba stare in giardino. Alcuni arrivano perfino a pensare di aver preso un cane perché hanno un bel giardino. In realtà il cane vuole stare con noi, fare delle attività con noi, godere della nostra compagnia. Quindi lo fa soffrire se lasciato fuori per ore, da solo si annoia e quindi l’unico passatempo è mordere oggetti e scavare buche quindi non lamentiamoci se lasciamo il cane fuori in giardino e lo trasforma in un paesaggio lunare.

2) Il cane felice è quello che viene coinvolto nelle attività del partner umano e non quello dimenticato e lasciato in una situazione non partecipativa. Sbaglia chi pensa che dare al cane dei compiti significhi sfruttarlo perché al contrario vuol dire coinvolgerlo e aumentare la sua autostima. Bastano compiti molto semplici tipo portare un’oggetto per rendere il nostro cane più felice.

3) Il cane vuole partecipare alla vita di gruppo, essere presente e condividere dare il proprio contributo al gruppo. Anche il più piccolo monolocale sarebbe meglio che rimanere da solo. Il modo migliore per risolvere questi problemi è stare con lui 24 ore su 24? Portarlo sempre con noi non è possibile, la soluzione non è la quantità di tempo che passa con noi ma la qualità, quindi farlo partecipare ad alcune nostre attività, ma anche dargli delle regole e degli stili.

4) Il gioco è un’attività fondamentale per un cucciolo, non solo perché divertente e suscita emozioni positive, ma anche perché ha una funzione evolutiva insostituibile, ovvero serve per lo sviluppo.

Esistono diversi tipi di gioco: Il gioco predatorio basato sul rincorrere un’oggetto in movimento, il gioco competitivo basato sul confronto, il gioco collaborativo basato su attività che rafforzano il legame, il gioco di ricerca che facilità l’esplorazione, il gioco di attivazione mentale che stimola la capacità solutiva del cane.

A seconda del tipo di gioco si andranno a esercitare tendenze differenti, pertanto la scelta e frequenza con cui si fa un particolare gioco ha una centralità nel progetto educativo dedicato al cane.


Se non potete tenere un cane, prima pensateci perché è una grande responsabilità e se non ci avete pensato bene, almeno non abbandonatelo, ma datelo a queste persone che lo aiuteranno a trovare una famiglia che gli vorrà veramente bene.

di Mattia B.



Riferimenti bibliografici:

Dizionario bilingue Italiano/Cane Cane/Italiano, Edizioni Sonda, 2010. Letto e approvato dai cani