UNA SCUOLA MOSTRUOSAMENTE SPECIALE

Una storia tra realtà e fantasia

In un paese lontano lontano c'era una piccola scuola.

Sembrava una scuola normale, ma era davvero MOSTRUOSA perché frequentata… da piccoli MOSTRI!

La classe CINQUE era composta da venti alunni e quattro maestre: RILLA, ROSAT, ALEKZA e FRENKY .

Era una classe molto particolare, perché ogni piccolo mostro veniva da una specie diversa.

Un lunedì, appena arrivati in classe, la maestra Frenky disse:

"Buongiorno piccoli mostri! Cortesemente, alzatevi e venite uno alla volta davanti a me".

Gli alunni ubbidirono e si recarono davanti a Frenky, tranne un piccolo mostro che sedeva nell'ultimo banco fatto di gelatina.

"Manchi solo tu Edus" disse la maestra .

Il piccolo mostro era imbarazzato e trovò una scusa:

"Posso andare in bagno?"

Frenky rispose: "Prima vieni davanti a me e poi potrai andare in bagno!"

Edus si fece coraggio, pian piano si avvicinò alla maestra e le chiese: "Cosa devo fare?"

Frenky gli domandò : "Vorrei sapere che poteri hai."

Egli, dopo qualche indecisione, disse: "Sono un drago, posso volare e sputare fuoco!"

La maestra, molto soddisfatta, disse: "Ok, ora puoi andare."

Edus si recò in bagno e quando tornò, Sofikx, un'alunna della classe, chiese: "Maestra, perché ti dobbiamo dichiarare i nostri poteri?"

La maestra rispose: "I vostri poteri potrebbero essere di aiuto all’intera comunità! Ora Sofiks mostraci i tuoi fantastici poteri!"

Orgogliosa Sofikx disse: "Io sono una maga e come aiutante ho il mio gatto Felix."


"Ora tocca a te Omaso" disse Franky.

"Io sono molto forte, vi faccio vedere…"

Omaso fece subito vedere a tutta la classe quello che sapeva fare e, senza fare rumore, ruppe la sedia di mattoni sulla quale era seduto.

La maestra, stupita, chiamò un altro bambino ed un altro ancora fino ad arrivare ad Edus e disse: "Coraggio Edus, forza!"

Egli quindi si alzò e ripeté: "Sono un drago e sputo fuoco"

I compagni incuriositi, chiesero in coro di mostrargli ciò che sapeva fare. Il piccolo mostro annuì; prese quindi fiato e provò a sputare fuoco, ma fallì. I compagni allora cominciarono a ridere a crepa pelle ed Edus sprofondò nel vuoto dalla vergogna.


Il giorno seguente c'era la lezione della maestra Rilla che ben presto si accorse dell’assenza di Edus e chiese ai suoi piccoli mostri il perché.

Risposero: "Noi non lo sappiamo signora maestra."


Passò una mezz'ora ed arrivò il preside della scuola, il quale annunciò che Edus non avrebbe più frequentato la scuola.

La maestra, sorpresa, chiese immediatamente il motivo. Egli rispose che la sua assenza era dovuta ad un fatto avvenuto in classe il giorno prima.

Rilla ringraziò il preside per l’informazione ed egli lasciò l'aula. Una volta uscito la maestra chiese agli alunni cosa fosse successo il giorno precedente. Leticzia e Caira raccontarono alla maestra l’accaduto.

Rilla rimase in silenzio per un po' e poi disse: "Cari mostri le vostre compagne hanno spiegato il perché dell’assenza di Edus, sono molto delusa da voi…comunque domani il vostro compagno verrà a prendere le sue cose e voglio che voi vi scusiate con lui”.


Quando arrivò il momento della ricreazione i piccoli mostri si riunirono nel banco di Samiar, il migliore amico di Edus, e Caira disse:

"Dobbiamo subito trovare una soluzione per non fare andare via Edus!"

Ci fu un momento di silenzio, poi Maddix, una compagna, ebbe una grande idea: propose di costruire un cartellone con una meravigliosa scritta

<<TI VOGLIAMO BENE, I TUOI COMPAGNI.>>

I compagni, super emozionati, accettarono e il martedì pomeriggio si riunirono tutti nella casa di Saimon per realizzare il cartellone

Dopo averlo finito ognuno scrisse il proprio nome ed aggiunse un piccolo disegno per rendere il cartellone più bello che mai.

Il giorno seguente arrivarono in classe ed appesero il cartellone al muro; si misero in postazione ed appena sentirono Edus entrare dalla porta urlarono tutti in coro "SCUSA EDUS!"

Vedendo i suoi compagni Edus si commosse e disse a gran voce: "GRAZIE AMICI! VOGLIO RIMANERE QUI!!!"

Così la classe CINQUE tornò al completo e i compagni si promisero che nessuno avrebbe mai abbandonato quella classe mostruosamente speciale.



di Chiara M.