5 agosto - 9 settembre 2017
Alex Tagliani nasce il 22/11/1984 a Bentivoglio (Bologna) e già da bambino nutre la
passione per il disegno. A tredici anni si iscrive all’Istituto d’Arte di Bologna dove apprende l’uso delle diverse tecniche come la tempera, acrilico e olio. A diciotto si diploma con scarsi risultati…60/100. Deluso dalla scuola frequenta per un anno un corso di fumetto dove affronta un attento studio sulle proporzioni umane e dei cartoni della Walt Disney. Qui sperimenta le
tecniche dell’aerografo, ecoline e dei pantoni, e conosce il mondo della sceneggiatura
che si nasconde nella realizzazione di un fumetto. A diciannove anni si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Bologna dove il 7/10/2010 si è laureato con 107/110 con la tesi “Il filo dell’ironia”. La pittura e il tratto di Alex nascono da un insieme di fattori che l’hanno toccato nella sua vita: i ricoveri in ospedale in giovane età, la sfera sentimentale e la forte sensibilità che da questi è scaturita.
Nel corso degli anni ha stravolto completamente la sua pittura: in partenza si
concentrava su una pura e semplice rappresentazione fotografica di ciò che più gli
piaceva, poi mano a mano negli anni ha indagato nel suo inconscio e vi ha riscoperto quadri già pronti che aspettavano solo di essere dipinti su tela, quadri che passano da un’ironia grottesca ad un profondo dolore provocato da un disagio interno e preponderante.
Le dodici opere in mostra regaleranno al visitatore esperto e meno esperto un viaggio nell’inconscio dell’anima umana, dove gli spettri delle nostre paure silenziose navigano in paesaggi rarefatti di fantasmagoriche ambientazioni e popolate da umani e ibridi muti pronti a comunicarci un messaggio con il solo movimento del proprio corpo.
Nel ritratto e autoritratto i volti vogliono sottolineare attraverso la propria fisiognomica e ancora di più attraverso gli occhi che divengono porte evanescenti dell’anima, l’inconscio che si nasconde al buio dentro ognuno di loro.
Alex Tagliani ha deciso di fotografare attraverso la propria anima alcune diapositive del suo viaggio interiore chiamato inconscio, illustrandocele con le sue opere dipinte.