"Noi, senatori romani, avendo preso atto della controversia tra il sacerdote Angelo e la badessa di San Ciriaco riguardo alla chiesa di San Nicola ai piedi della Colonna Traiana, decretiamo che la chiesa e la Colonna siano proprietà della badessa, a condizione che sia preservato l'onore della città di Roma. Pertanto, la Colonna Traiana non sarà mai abbattuta o danneggiata, ma rimarrà tale e quale per tutta l'eternità, per l'onore del popolo romano, integra e intatta finché durerà la terra. Chiunque attentasse all'integrità della Colonna sarà condannato a morte e i suoi beni saranno confiscati".
Nel Medioevo una gran parte dei preziosi marmi colorati di Roma e del Foro di Traiano in particolare, vennero razziati tanto nelle costruzioni quanto nella scultura.
La Colonna di Traiano è stata salvata grazie a un decreto del Senato Romano, datato il 27 Marzo 1162, il quale dichiarava, minacciando la morte, il divieto di distruggere o danneggiare, e il quale prevedeva la tutela di questo monumento lasciato da Roma imperiale alla città santa. Il decreto salvò la Colonna di Traiano, ma, purtroppo, non le altre zone del Foro di Traiano, che hanno continuato ad essere razziate, soprattutto nel XVI secolo, per costruire nuove chiese.
Salvatore Settis, « La Colonne Trajane : l’empereur et son public », în RA, 1991, fasc. 1, p. 186-188.