Canada

I PARCHI CANADESI - Agosto 2001

Un luogo in cui l'efficienza nord americana, spesso ai limiti dell'immaginabile, si mescola perfettamente con la natura circostante e la fauna vive pressoché indisturbata: andiamo nel grande Canada...

In fondo alla pagina trovi lo slideshow con le immagini del viaggio...

29-luglio

Sveglia all'alba e partenza per l'aeroporto: alle sei decollerà il nostro volo direzione Francoforte da dove, dopo circa cinque ore di noiosa attesa, decolleremo alla volta di Vancouver. L'aeroporto tedesco è veramente grande con negozi di ogni tipo, ma per poter prendere anche solo un caffè siamo costretti a cambiare le nostre Lire in Marchi tedeschi, e la commissione pagata ci costerà più dell'intera colazione! Il volo per Vancouver, nonostante viaggiamo con l'efficiente compagnia teutonica Lufthansa, risulta lungo e noioso, soprattutto nella sua parte finale: il 747 è molto confortevole, ma dieci ore sono comunque tante... Atterraggio perfetto è siamo finalmente a Vancouver, nella British Columbia. Espletate le formalità doganali usciamo dall'aerostazione e ci accorgiamo subito che siamo ad una latitudine diversa da quella in cui viviamo: l'aria è fresca nonostante sia estate, sono circa le 15.00 e c'è un sole splendente. Il cielo è di un azzurro intenso, attraversato da veloci nuvole. Bianchissime. Questo fa risaltare ancora di più le bandiere rosso/bianco, con la caratteristica foglia d'acero, che sventolano un po’ ovunque. Ritiriamo l'auto, una Ford Focus station wagon molto comoda, soprattutto nelle operazioni di carico e scarico dei nostri bagagli (60 Kg la valigia e 40 kg il borsone!!!), e dirigiamo verso il motel. Nove ore di fuso orario riportano indietro l'orologio alle 17.00 c.ca e teoricamente potremmo sfruttare il pomeriggio per una prima veloce visita della città, ma non sarà così: il sonno e la stanchezza avranno il sopravvento su di noi e verremo letteralmente inghiottiti dal letto…

30-luglio

Colazione all'Americana (almeno per me) e ci dirigiamo a sud verso l'imbarco per Vancouver Island. Attraversiamo una sorta di casello autostradale e, comodamente seduti in auto, acquistiamo (con la Visa) il biglietto su cui c'è addirittura scritto il numero della fila in cui ci dobbiamo incolonnarci (ce ne sono più di cinquanta). Incredibile! Provate a prendere il traghetto per la Sicilia e capirete il perché… L'isola è più bella di quanto ci avessero detto: percorriamo una strada secondaria che costeggia il mare in un susseguirsi di baie ed insenature frastagliate, tra salite e discese con il vento che soffia forte dall'oceano pacifico. Raggiungiamo Victoria, capitale dello stato. Una bella città con il molo gremito di turisti, circondato da palazzi d'epoca e giardini fioriti ovunque. La giacca è però sempre a portata di mano: nelle zone d'ombra fa frescolino! Risulta subito evidente come queste terre un tempo fossero dominio degli Indiani d'America: bellissimi ed enormi totem svettano un po’ ovunque, maestosi e dai colori sgargianti. In serata ci dirigiamo a nord, verso Nanaimo, dove trascorreremo la notte e da dove riprenderemo il traghetto per Vancouver.

31-luglio

Abbiamo pernottato in un motel abbastanza carino, pagando la ragionevole somma di 50$CND, senza sapere che più avanti saremo costretti a pagare anche quattro volte tanto! Il tempo è cambiato. Pesanti nuvole oscurano il cielo ed uscire sul ponte esterno del traghetto è impensabile a meno che non si indossino capi invernali. Per poter fare una foto affronterò il gelo! Giunti a destinazione visitiamo alcune zone della città: lo Stanley Park e Downtown sono davvero belli. Pulizia ed ordine caratterizzano i luoghi che visitiamo e ci dispiace un pò doverci allontanare così in fretta. Ci aspettano ancora 350 km, è già pomeriggio inoltrato e preferiamo muoverci con la luce del giorno. Imbocchiamo la Trans Canada Highway e ci dirigiamo verso nord-est, in direzione di Kamloops. Constatiamo con piacere che i limiti di velocità sono espressi in km/h e questo ci fa sentire un po’ meno lontani da casa. Cosa ci allontana (da casa) è verificare come determinate regole vengano rispettate da chiunque. Nonostante l'elevato traffico, la corsia più a sinistra, riservata alla circolazione di autovetture occupate da almeno due persone, è effettivamente percorsa solo da tali veicoli. Il transito non è consentito a coloro che viaggiano da soli (evidentemente un incentivo a limitare l'uso dell'auto), ed è effettivamente così: tutti la rispettano! Inimmaginabile da noi…Arriviamo a destinazione in prima serata. Tappa obbligatoria Kamloops, ma assolutamente priva di interesse. Spesa alimentare per l'indomani, cena da Pizza Hut e poi a nanna: i chilometri da percorrere domani saranno 500!

01-agosto

Partenza all'alba, tempo variabile e freddo pungente tanto che siamo costretti ad accendere il riscaldamento. Viaggiamo lungo una splendida vallata sempre affiancati dalla ferrovia che si arrampicherà fino a Jasper, la nostra meta. Le montagne innevate circondano il paesaggio rendendolo particolarmente suggestivo. E' ora di pranzo quando raggiungiamo il Visitor Center del Jasper National Park. Muniti di cartine e mappe di ogni tipo trascorriamo un bel pomeriggio scarpinando nelle montagne circostanti: una bella faticaccia ripagata dal panorama che si gode dalle vette a picco sulla cittadina. Pernottiamo al Athabasca Hotel, molto più bello da dentro che da fuori, arredato in stile country con camerette piccole ed essenziali. Un letto gigantesco, moquette in tinta con gli asciugamani e mobili in legno. Unico inconveniente: siamo al secondo piano senza ascensore! Ricordate il peso dei bagagli?

02-agosto

Il tempo ci è sicuramente avverso: stamattina piove. La strada che si arrampica in montagna ci conduce al Maligne Lake, dove purtroppo il tempo non ci permette di apprezzare la bellezza del luogo. E' pressoché deserto ed ahimè anche un po’ triste. Non potevamo però sapere che quella visita sarebbe stata caratterizzata da un incontro unico. Lungo il ritorno un autobus di turisti fermo sul ciglio della strada, ha attirato l'attenzione di Laura che ha intravisto qualcosa tra gli alberi: veloce retromarcia ed eccolo lì, tra i cespugli, un cucciolo di orso mangia tranquillamente le bacche a pochi metri dalla strada! I vari cartelli che ne segnalano il possibile incontro sembravano ipotizzare qualcosa di molto remoto: sbagliato! Incontrare animali in libertà è stato un elemento caratterizzante di tutta la vacanza. Percorriamo in direzione sud la Icefields parkway: riconosciuta come una delle autostrade più panoramiche del mondo, corre lungo la dorsale delle Canadian Rockies Mountain, circondata da ghiacciai perenni su vette di rara bellezza. Poco distante dalla strada principale c'è il ghiacciaio Athabasca, una lingua dell'immensa banchisa della Columbia. Non possiamo fare a meno di raggiungerlo. Una piccola deviazione, una breve arrampicata ed eccoci sul ghiaccio! Molto suggestivo. Lo è ancora di più se pensate che siamo protetti solo da un K-way, ma ne vale davvero la pena. Arriviamo a Lake Louise in serata e rimaniamo molto delusi nel constatare che l'unica sistemazione per la notte ci costerà più di 200$CND! Roba da ricchi... La batosta finale arriva quando usciamo per la cena e non sappiamo scegliere tra gli unici due ristoranti del luogo, non particolarmente belli, paragonati ai prezzi decisamente elevati.

03-agosto

Finalmente una bella giornata di sole ci accompagna nella visita del lago che da il nome alla cittadina. Ne approfittiamo per fare una bella passeggiata lungo le silenziose sponde. Decidiamo di salire ancora, verso Moraine Lake e Consolation Lake, meno conosciuti, molto più piccoli, ma sicuramente più belli. L'acqua sembra finta! Color turchese priva di riflessi ed assolutamente satura, senza variazioni di intensità, quasi non ci fossero differenze di profondità tra le sponde ed il centro. Le videocamere e le macchine fotografiche dei tanti turisti cercheranno di immortalare questi luoghi riproducendone solo in minima parte la reale bellezza. Percorriamo qualche centinaio di chilometri e siamo a Banff. La cittadina incastonata tra le vette delle Montagne Rocciose, si sviluppa lungo la Banff Avenue, un susseguirsi di negozi: souvenir, fast food, ristoranti, abbigliamento (rigorosamente di marca!). Tutto molto bello, ma ancora una volta molto, molto caro. Decidiamo comunque di andare a ristorante: diamine, siamo o non siamo in vacanza!? Scegliamo un locale in perfetto stile western: ordiniamo due birre e due bistecche (piccole come hamburger…) con contorno di patata (una sola…) cotta al forno. Il conto supera i 60$CND, esclusa la mancia! E' davvero troppo: paghiamo quanto previsto, ma approfittando della distrazione della cameriera ci allontaniamo a passo svelto, senza voltarci, evitando di lasciare la mancia (al cambio erano quasi 20000 Lire!!!). Lo so, non è corretto, ma i soldi cominciano a scarseggiare e dobbiamo risparmiare dove si può! Per la notte ci spostiamo fuori città: sicuramente sarà meno caratteristico, ma certamente più economico.

04-agosto

Nonostante possiamo riposare un po’ più a lungo ci svegliamo abbastanza presto e dopo la colazione ritorniamo in città. Prendiamo la funivia che conduce in cima ad un monte da cui godremo un bel panorama. Però, ancora una volta, il freddo è particolarmente intenso e non vediamo l'ora di tornare giù. Naturalmente una volta scesi viene fuori il sole! La solita fortuna: abbiamo speso i soldi e non ce li siamo goduti per niente. Il tempo è definitivamente migliorato ed il vento spazza via le poche nuvole rimaste. Decidiamo così di passare ancora un pomeriggio immersi nella natura, cosa che in realtà non abbiamo mai smesso di fare, ed affittiamo una canoa biposto. Navighiamo in modo ridicolo ed assolutamente scoordinato sulle acque tranquille del Bow River. Sfioriamo il litigio per poi sprofondare in un più logico divertimento sfrenato e Laura finisce col piangere… dal ridere! Nel tardo pomeriggio decidiamo di lasciare la città per raggiungere Calgary. E' un trasferimento che avremmo dovuto effettuare solo domani, ma considerati i prezzi di qui è meglio starci il meno possibile. Sicuramente una metropoli come Calgary ci offrirà diverse soluzioni per la notte ed a prezzi più contenuti, almeno questo era ciò che pensavamo… Percorriamo nuovamente la Trans-Canada Highway nella massima tranquillità, puntando sempre ad est. Le vette delle Canadian Rockies presto si tramutano in morbide colline ormai prive di neve e poi ancora in pianure coltivate con grandissime fattorie variopinte. Lo spettacolo alle nostre spalle è incantevole: la catena montuosa, fredda e imponente, si staglia su un cielo azzurro interrotto da nuvole bianchissime. Presto le case si fanno più numerose, il traffico aumenta e con esso la frenesia nella guida. Siamo ormai giunti alla periferia ovest della città, e sulla nostra destra scorgiamo un enorme trampolino per il salto con gli sci, testimonianza dei Giochi Olimpici invernali del 1984. Ben presto ci accorgiamo che le sistemazioni alberghiere sono tutt'altro che economiche e, peggio ancora, non sono affatto accoglienti come pensavamo. Prendiamo comunque una camera in un Motel con la convinzione che tanto è solo per dormirci una notte. La stanchezza ha la meglio sulla ragione e sull'entusiasmo ed il posto ci sembra ancora più brutto di quel che è. Per deprimerci ancora un po’ decidiamo di tirare fuori tutte le ricevute VISA e di contare i Dollari ancora da spendere: il totale è incredibilmente elevato. Abbiamo speso, in una settimana, quello che avevamo preventivato per tre! Siamo un po’ demoralizzati e per la prima volta valutiamo la possibilità di accorciare la vacanza. E' l'unico modo per arrestare l'emorragia di denaro… Una doccia veloce ed una cena da Boston Pizza servono un po’ a tirarci su di morale, o almeno dovrebbe essere così.

05-agosto

Ancora una volta possiamo dormire un po’ più del solito, ma neanche a farlo di proposito, siamo svegli alle prime luci del giorno. Oggi possiamo prendercela con tutta calma. Non abbiamo trasferimenti in programma: questa sera lasceremo l'auto e prenderemo l'aereo per Toronto, dall'altra parte del Canada. Lasciamo il motel e con l'auto ci rechiamo in centro dove incredibilmente non c'è neanche l'ombra del traffico previsto: è una bella ma fredda giornata di sole ed è tutto assolutamente deserto. Siamo ormai a metà mattinata e per le strade del centro (in realtà la via principale è una sola) ci sono solamente i senzatetto che girovagano senza meta alcuna, frugando nei cestini e chiedendo spiccioli ai pochissimi turisti di passaggio come noi. In poco tempo vediamo tutto quel che c'è da vedere, e comprendiamo perché sulle guide non si parli quasi per niente di questa città… Il tempo sembra essersi fermato e pensiamo che avremmo potuto sfruttarlo meglio: abbiamo visitato "al volo" posti bellissimi, da cui ci siamo separati a malincuore, e adesso siamo qui in attesa di un aereo che partirà solo a mezzanotte passata. Infatti, per risparmiare tempo e denaro, il volo per Toronto (quattro ore + due di fuso orario in più) lo effettuiamo di notte. Alle sei del mattino seguente saremo a destinazione.

06-agosto

Il volo Air Canada è abbastanza confortevole ed in qualche modo riusciamo a riposare. Ci aspettano ancora due settimane di vacanza, forse solo una, ma comunque nella peggiore delle ipotesi siamo solo a metà del viaggio: dobbiamo vedere ancora tanti posti, macinare chilometri e scattare foto. Almeno questo era quello che pensavamo! Arriviamo puntualissimi a destinazione e come prima cosa, dopo aver ritirato i bagagli, ci rechiamo al banco Lufthansa per capire se c'è la possibilità di un'eventuale rientro anticipato, ma l'impiegato sarà presente solo nel tardo pomeriggio. Compongo il numero di telefono a cui rivolgersi in caso di necessità e la voce registrata in una segreteria ci informa che non saranno disponibili operatori prima delle otto circa. Si mette male... Per guadagnare tempo ci rechiamo al banco Hertz con il nostro bel voucher e con la speranza di trovare un auto simile alla prima. L'impiegato comincia a picchiare i tasti del suo terminale per vedere la disponibilità e purtroppo non c'è il modello da noi richiesto: pazienza. Optiamo per un modello diverso ed aggiungiamo tutte le garanzie supplementari. Al momento del conteggio la sorpresa: sulla VISA non ci sono abbastanza soldi (questo perché di norma le compagnie richiedono una copertura maggiore dell'importo previsto, utilizzando il plafond della carta come deposito cauzionale). Decidiamo di rinunciare ad alcune garanzie, ma non è sufficiente. Scegliamo la categoria più economica ed ancora non basta. Ipotizziamo quindi un periodo più breve ma niente! Siamo inequivocabilmente SENZA SOLDI! L'addetto prova altre soluzioni, ma nonostante diversi tentativi non c'è verso di prendere l'auto ed anche prelevando contanti non cambierebbe la situazione. Senza credito sulla VISA l'auto non esce dal garage: è tanto cortese quanto fermo nella sua decisione. Questa è stata la classica "goccia" che fa traboccare il vaso. Siamo stanchi, delusi e senza soldi: non ci resta che tornarcene a casa (se riusciamo…). Cerchiamo un telefono e parliamo con gli uffici Lufthansa. In qualche modo riusciamo a comunicare con un tedesco che parla inglese, quindi con un'operatrice, sempre tedesca, che parla italiano (più o meno). Senza scendere nei particolari chiediamo di poter anticipare il rientro al più presto possibile: ci sono due posti sul volo delle nove di questa sera e li prenotiamo. Proviamo sentimenti che vanno dalla soddisfazione per aver trovato posto sull'aereo (se rimaniamo qui non possiamo ne mangiare ne dormire) alla delusione cocente per il rientro anticipato. Cerchiamo comunque di farci coraggio e sfruttare la giornata che ci vedrà costretti ad una lunga attesa. Quella passata è stata di una noia terribile e dobbiamo fare in modo che non lo sia anche questa! Lasciamo i bagagli in deposito e cerchiamo la soluzione più economica per raggiungere la città che da qui è molto distante. Prendiamo un autobus ed una metropolitana. Ci vorranno quasi due ore ed inoltre il caldo è torrido: sicuramente è una soluzione economica ma non certo confortevole. Servirà comunque a portarci in centro. Sbuchiamo dalla metropolitana e siamo circondati da grattacieli altissimi e luccicanti. Niente di nuovo rispetto alle metropoli americane, ma poco più avanti vediamo qualcosa di davvero unico: la CN Tower. Laura era già stata qui in un precedente viaggio, e cerca di descrivermi le sensazioni che si provano dalla cima dell'edificio più alto al mondo (533 mt.), ma non c'è nulla che possa impedirmi di salire, neanche il prezzo…(17$CND a testa!). Un altro salasso considerate le nostre scarsissime risorse… Molto suggestiva la salita con un'ascensore in vetro che corre velocissima su un lato della torre, da evitare assolutamente in caso di vertigini. La vista dalla terrazza panoramica è infinita o quasi: sembra infatti che, in condizioni di cielo sereno, la visibilità sia di 160 Km. Una bella distanza e soprattutto una bella altezza da terra: i veicoli sono microscopici, le sagome delle persone appena visibili. Cerchiamo di goderci la giornata con la consapevolezza che è il nostro ultimo giorno di vacanza. Ci fermiamo per il pranzo (a base di panini) in un locale gestito da un nostro "paesano" emigrato anni fa ed in virtù di ciò ci offre le bevande da noi ordinate: un bel gesto, sicuramente arrivato al momento giusto! Nel tardo pomeriggio ci rechiamo in aeroporto e presso l'ormai famigerato banco Lufthansa riceviamo l'ultima sorpresa della vacanza: l'aver anticipato il rientro ci costa quasi mezzo milione di lire. Quando si dice "oltre il danno la beffa...". La motivazione? La tariffa da noi acquistata prima della partenza era promozionale e prevedeva una penale in caso di variazioni, una possibilità che sicuramente non avevamo neanche preso in considerazione.

07-agosto

Rieccoci a casa. Il volo di rientro è sempre lungo e questa volta anche più triste del solito. Ci siamo divertiti, abbiamo visto posti incredibilmente belli e non abbiamo avuto problemi "seri", ma la sensazione è quella di chi, immerso in un sogno meraviglioso, viene risvegliato d'improvviso e nel peggiore dei modi. Un progetto realizzato solo a metà, una cosa non terminata… Abbiamo sottovalutato l'aspetto economico e siamo stati costretti ad accorciare il soggiorno: certo, tra i mille motivi possibili che costringono un viaggiatore al rientro anticipato, questo è forse il meno grave. Certamente è però il più sciocco, ma poco importa: anche questa è avventura, anche questa è esperienza...