3° Stazione. Gesù cade per la prima volta.

Pres: Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo

Tutti Perché con la tua santa croce hai redento il mondo


Lett: Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. (Is 53,4-6). 


Com: Gesù, portando la croce, porta su di sé il peccato di tutti per riconciliarci con Dio. Per questo frequentò con assiduità provocatoria individui moralmente inadempienti, irreligiosi e immorali: quelli mostrati a dito, chiamati con disgusto «peccatori». All'epiteto ingiurioso di «mangione e beone», affibbiato dai suoi denigratori, se ne aggiunge uno di maggior peso: «amico dei pubblicani e dei peccatori». Non si limitò a discutere con queste persone notoriamente di malaffare, ma si sedette addirittura al loro stesso tavolo. 


V.G.: Alle invocazioni rispondiamo: Grazie del tuo perdono.


Lett: Signore, sei entrato in contatto con esistenze ai margini della società, hai familiarizzato con loro ed hai offerto il tuo perdono. Anche noi che sediamo alla tua mensa ti chiediamo il perdono. 

Tutti: Grazie del tuo perdono.


Lett: Signore, hai detto che si può perdonare sempre e perdonare tutto. Ti mettiamo la nostra vita nelle tue mani perché la rinnovi con la grazia della riconciliazione. Ti preghiamo.

Tutti: Grazie del tuo perdono.


Lett: Signore, tu sei un Dio che fa più festa per un peccatore che si converte che non per novantanove giusti. Ti vogliamo far gioire perché desideriamo convertirci. Ti preghiamo. 

Tutti: Grazie del tuo perdono.


Pres: Signore, che conosci la nostra fragilità e le nostre cadute e ci doni la grazia di rialzarci, vieni sempre in aiuto perché la nostra fede e la nostra speranza spesso vacillano. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

Tutti: Amen


Santa madre, deh voi fate

Che le piaghe del Signore

Siano impresse nel mio cuor


Con che spasimo piangevi, 

mentre trepida vedevi 

il Tuo Figlio nel dolor.