Partigiano sul Cansiglio quasi cinquantenne.
Dopo l'8 settembre 1943, Tito A. Spagnol partecipò alla Resistenza come membro del Comitato di Liberazione Nazionale e come partigiano combattente nel Gruppo Brigate Vittorio Veneto, anche in qualità di vice commissario del Battaglione Trentin, più precisamente dal 31/7/1944 al 10/9/1944, periodo del grande rastrellamento nazifascista del Cansiglio dal quale si salvò discendendo la zona in modo rocambolesco e nottetempo con altri 10 partigiani.
L'avventura partigiana di Spagnol, famoso fra tutti gli altri per i suoi 50 anni ed il bastone, finisce il 13/12/1944 quando, su delazione, venne arrestato a Venezia dalla polizia fascista. Ricoverato in ospedale per curare un tumore al naso, il 23/4/1945 riuscì ad evadere dal nosocomio, evitando la sicura fucilazione.
A questo periodo Spagnol dedicò alcuni articoli apparsi a puntate nel periodico "Il Mondo" di Pannunzio, che però ebbero una scarsa presa e risonanza nella pubblicistica. Al convegno tenutosi proprio a Vittorio Veneto nel 1966 su "Il Grande Rastrellamento del Cansiglio e la Divisione Nino Nannetti" di tali articoli non fu fatto cenno, anzi Spagnol non vi fu nemmeno invitato:
Un territoriale in montagna - Il Mondo - 10/11/1964
Notte d'estate - Il Mondo - 25/1/1966
Incendio sull'altopiano - Il Mondo - 17/11/1964
Il milanese clandestino - Il Mondo - 24/11/1964
Un naso tra le SS - Il Mondo - 1/12/1964
Fuga da Cà Littoria (su "Memoriette del tempo nero" - ISREV VIttorio Veneto, 2005)
Nel dopoguerra non mancarono le polemiche come quella tra lo Spagnol e Amerigo Clocchiatti, personaggio importante della Resistenza nella zona di Vittorio Veneto e poi a Milano e Nord Emilia.
Uno studio del dott. Pier Paolo Brescacin, dell'ISREV di Vittorio Veneto, illustra con dovizia di particolari ed attenzione tale aspetto:
- La Residenza nella memorialistica. Il rastrellamento del Cansiglio (1944) e le ragioni della sconfitta nella polemica Clocchiatti - Spagnol - Il Flaminio, Rivista di studi della Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane.
Ricordiamo anche qui il testo "Memoriette del tempo nero" a cura dell'ISREV di Vittorio Veneto.
E' nella prefazione al libro "Brigata Piave. Episodi di lotta e di umanità nella Resistenza" a cura di Clemente G.Gaja del 1970 che Spagnol si sofferma sul significato che ebbe quella importante fase storica nel nostro Paese, "un impulso di rivolta contro l'oppressore, uno slancio istintivo verso la libertà....L'usura degli ideali, il mancato raggiungimento di certe mete amareggiano oggidì molti che furono nella Resistenza, taluno arriva a chiedersi, sentendosi umiliato o tradito, se tanti sacrifici e tanto sangue siano stati consumati invano, che di essa non sia rimasta che cenere.
Probabilmente. Ma non è una cenere fredda, sotto di essa cova una brace e guai per l'uomo se essa si fosse spenta, poichè è la brace pronta a riardere e ad infiammare domani, o chi sa quando, cuori anelanti altre riscosse, altre liberazioni."