Percorsi metacognitivi trasversali di ascolto, attenzione, comprensione e metacomprensione testuale.
SCUOLA PRIMARIA
Ogni team decide i testi da analizzare e tutte le docenti sono chiamate a seguire tali percorsi metacognitivi calibrando ciascuna lettura in base alla propria disciplina, all’età degli alunni e ai contenuti che si desiderano trattare (UDA).
Sono percorsi destinati ai bambini a partire dalle classi 2^ (con i dovuti adattamenti).
Le classi 1^ potranno affrontare, per ogni lettura in LaAV, il percorso dedicato interamente all’ascolto e comprensione (da pag. 8).
Ogni percorso deve essere preceduto e seguito da attività di brainstorming, di discussione guidata e di confronto, per favorire la “scoperta” individuale e di gruppo delle diverse strategie.
Alla fine di ogni percorso è consigliabile concludere l’attività con un’analisi che raccolga i diversi punti di vista attraverso la tecnica dei “6 cappelli per pensare” di E. De Bono (Educare a pensare) in modo da stimolare costantemente le menti alla creatività ed al pensiero laterale .
Non sono percorsi da seguire esclusivamente durante la fase di avvio all’UDA del I quadrimestre bensì è consigliabile attivare, ove possibile e con gradualità, ciascuno di questi percorsi in accompagnamento non solo alle attività inerenti l’UDA nell’arco dell’intero anno scolastico. Le strategie di lettura, di comprensione e di metacomprensione diventeranno, in questo modo, una costante della prassi didattica quotidiana nelle classi dell’intero comprensivo.
Per le classi che hanno già attivato tutti i percorsi proposti è consigliabile ripartire dalle preconoscenze degli alunni e riaffrontare i vari step attraverso attività che mettano in campo strategie per l’apprendimento volte a rendere protagonista lo studente (per coinvolgerlo e renderlo consapevole del proprio lavoro e degli strumenti che ha a disposizione per realizzarlo): role playing, brainstorming, peer-to-peer e circle time. In questo modo l’alunno diventa soggetto del processo educativo mettendo in gioco sé stesso e le sue cosiddette “soft skills”, ovvero competenze individuali e relazionali.
Role Playing o “giochi di ruolo o drammatizzazioni”: sono iniziative in cui si cerca di far immedesimare gli alunni in determinati contesti (es. le elezioni del rappresentante di classe, per una lezione di geografia, scienze, storia…), lasciando però che vivano questa esperienza senza l’insegnante, che si metterà da parte tra il “pubblico” costituito da alunni non recitanti. L’insegnante, dopo aver assegnato le istruzioni e diviso la classe in gruppi, interverrà solo se verrà chiesto il suo aiuto esplicitamente. Brainstorming o “tempesta di cervelli”: è ciò che si verifica quando molte teste provano a far eruttare liberamente e senza filtri le proprie idee su un determinato tema ed è utile per sviluppare più visioni e angolazioni di un dato argomento e promuovere il cosiddetto “pensiero laterale” – fonte di originalità e innovazione.
Peer-to-peer o “rapporto pari-a-pari”: è un’interazione tra due alunni per svolgere un esercizio o un compito, senza la presenza dell’insegnante ma solo di un alunno-tutor e uno discente. Ciò permette all’allievo con difficoltà di acquisire nuove competenze in maniera più informale – e ciò ha ricadute positive sia in termini di nuove competenze che di socializzazione.
Circle time: è un gruppo di discussione sugli argomenti più disparati, da effettuare appunto in cerchio, per una maggiore visibilità di tutti. Ha degli obiettivi ben precisi: sviluppare l’empatia e le principali abilità comunicative degli alunni; creare un clima di serenità e mutuo rispetto; imparare a discutere insieme senza prevaricare l’altro che anzi va scoperto e riscoperto; favorire la conoscenza reciproca e la vicinanza emotiva per la risoluzione dei conflitti in classe.
SCUOLA SECONDARIA