Tomba di Celso Tolomei
Mausoleo di Celso Tolomei (1572-1634)
Figlio di Fabio e di Maddalena Sulpizia, Celso fu uno degli ultimi discendenti dei Tolomei del ramo senese, famiglia di banchieri nobile e potente. Ebbe incarichi di prestigio cittadino, come si conveniva alla sua famiglia, ad esempio far parte in vari anni del Concistoro, il massimo organo cittadino.
Non si sposò e non ebbe figli. Figlio unico, dotato di grande cultura, maturò la decisione nel 1628, anche se non si trovava in punto di morte, di prevedere che l'ammontare dei suoi beni fossero destinati alla creazione di un Convitto che consentisse ai giovani la possibilità di studiare secondo una precisa scala di valori: prima di tutto i giovani della sua casata, poi i nobili senesi, poi i rampolli dei borghesi senesi (bottegai, artigiani ecc.), a seguire quelli del Granducato e, a seconda dei posti liberi, anche quelli provenienti da fuori.
Il testamento redatto dal notaio Alessandro Rocchigiani si compone di ben 26 capitoli molto dettagliati che prevedevano ogni circostanza del suo lascito incaricando il Monte dei Paschi dell'investimento dei suoi beni. Attento alle necessità delle nuove generazioni, così scrisse in un passo del testamento:
«ho pensato, e resoluto, che li beni, che si lasceranno da me servino per dar luogo, e commodità a’ giovani di questa Città, e Stato, che haveranno voluntà d’esercitarsi nelli Studij delle lettere per apprendere le scienze et operare virtuosamente [...] e a tale effetto, voglio, e lascio, che tutti gli miei beni [...] servino per fondare, et ereggere nella Città di Siena un Collegio, o Seminario, per studio di Gioveni Sanesi, e dello stato, il quale [...] nomino per mio erede universale [...] il quale voglio, e intendo, che sia fondato, et eretto sotto il mio nome»
Il testamento rivestì notevole rilievo anche dopo la sua morte e fu stampato nel 1723, circolando non solo come manoscritto.
Il Convitto Tolomei fu ufficialmente aperto nell'anno 1676 con 10 studenti, ma già nel 1682 furono 129 gli studenti provenienti anche da fuori Granducato e dall'estero.
Lo stemma della famiglia Tolomei, con le tre lune, presente sulla facciata della chiesa e sul palazzo antistante.
Il convitto Tolomei, fondato da Celso Tolomei nel '600 presso la basilica di Sant'Agostino.