Il nespolo del Giappone

Eriobotrya japonica (Thunb.) Lindl.

(Rosaceae)


Specie originaria della Cina orientale, fu introdotta in

Europa alla fine del XVIII secolo per scopi ornamentali

e per i suoi frutti commestibili. Oggi sono presenti importanti

coltivazioni per la produzione dei frutti, soprattutto in Spagna (Valencia) e in Italia (Sicilia) dove è naturalizzata in gran parte del territorio.

E' una pianta sempreverde, con foglie grandi, tomentose nella pagina inferiore e con apparato radicale superficiale. I frutti sono pomi, con 1-5 semi rotondi o ellittici nella zona centrale, in genere piccoli nella forma selvatica. Il colore della buccia (epicarpo) va dal giallo pallido all’arancio brillante. I frutti sono eduli (commestibili) e contengono molte vitamine e importanti sali minerali.

Non deve essere confusa con il nespolo comune, pianta originaria dell’Europa mediterranea e naturalizzata nel nostro continente da tempo immemore.

Identificazione botanica e origini


Il nespolo giapponese (Eriobotrya Japonica) è un albero da frutto della famiglia Rosaceae. E’ una specie originaria, allo stato selvatico della Cina Orientale, ma a quello domestico del Giappone. Nell’Impero del Sol Levante sono state selezionate varietà con frutti di grosse dimensioni, più pregiati.

Nel vecchio continente arriva invece nel 1784, nel giardino botanico di Parigi. Mentre in Italia arriva nei primi dell’Ottocento e viene coltivato all’inizio come pianta ornamentale.

Come accennato, non va confuso con il nespolo comune, Mespilus germanica, di più antica tradizione nel nostro Paese. Ad esempio, molti studiosi ritengono che “la casa del nespolo”, la famosa e sfortunata dimora del romanzo I Malavoglia di Giovanni Verga, faccia riferimento al nespolo comune e non a quello del Giappone.

Il nome latino Eriobotrya deriva dalla composizione di due parole, érion=lana e botrys=grappolo d’uva. Questo termine fa riferimento alle caratteristiche infiorescenze a grappolo e al fatto che le parti verdi e non lignificate della pianta siano ricoperte da una sottile e fitta peluria.