Gli agrumi

Gli agrumi che d’inverno mangiamo o beviamo sotto forma di spremute sono piante appartenenti alla famiglia delle Rutacee. Le Rutacee è una famiglia molto vasta, comprende circa 160 generi e addirittura 1.650 specie originarie delle regioni tropicali e subtropicali del sud-est asiatico ad eccezione del pompelmo originari del Mar dei Caraibi. Gli agrumi che arrivano sulle nostre tavole sono il risultato di una evoluzione fatta da incroci di molte specie afferenti al genere Citrus, a causa di un utilizzo agricolo millenario, ha portato a una complessità  di specie e varietà  coltivate derivate da mutazioni naturali o indotte o incrociando e riproducendo le specie “originali” come il cedro, il pomelo e il mandarino e le loro principali progenie: arancio amaro, arancio dolce, limone, pompelmo, ecc. che sono presenti nella collezione di quest’Orto Botanico che risale agli anni della sua fondazione, quando furono introdotti e acclimatati il cedro, l’arancio amaro, il pomelo, il limone e l’arancio dolce. Nella prima metà del XIX secolo furono introdotti il mandarino, il chinotto e la limetta. Oggi la collezione consta di 19 specie e 58 cultivar (250 esemplari).

Citrus reticulata Blanco

(Rutaceae)

Originario della Cina sud-occidentale e del Nepal, deve il nome agli alti funzionari cinesi, i mandarini, dei quali, per il suo pregio, arricchiva le tavole. La millenaria opera di selezione, insieme alla innata ricorrenza di mutazioni naturali negli agrumi, ha portato a un gran numero di varietà. Sebbene in Asia si coltivassero mandarini da millenni, questi non furono introdotti in Europa sino al XIX secolo. Il primo mandarino in Sicilia fece la sua comparsa proprio in questo Orto Botanico, proveniente dall’Inghilterra, nei primi dell’800. L’epiteto (aggettivo) specifico reticulata fa riferimento a quel reticolo bianco che spesso sbucciando il frutto si stacca aderendo agli spicchi.