BRUGHIERE MONTANE DEL PRATOMAGNO: PROGETTO DI CONSERVAZIONE DELL'AMBIENTE E DELLA BIODIVERSITA'
Il progetto "LIFE GRANATHA" è finalizzato al miglioramento dello stato di conservazione delle popolazioni di 8 specie protette di uccelli di interesse comunitario inserite nella Direttiva europea uccelli (Allegato I della DC 2009/147/CEE) legate agli habitat di brughiera montana con abbondante presenza di E. scoparia (habitat 4030 “Lande secche europee”) presenti nella ZSC/ZPS IT5180011 SIR79 “Pascoli e cespuglieti montani del Pratomagno”.
L’habitat delle brughiere del Pratomagno è molto dinamico e soggetto a trasformazioni, una volta questi ambienti erano utilizzati per attività di tipo tradizionali (agricole o pastorali); con l’abbandono delle zone montane sta accadendo che le brughiere si stanno evolvendo verso successioni vegetazionali superiori, con l’ingresso in primis di arbusti mesofili e in seguito di alberi che comporterà la definitiva affermazione del bosco.
Queste trasformazioni stanno determinando la perdita di habitat riproduttivi per le seguenti specie di uccelli di interesse comunitario: la Magnanina comune, la Tottavilla, l’Averla piccola, l’Albanella minore, il Calandro e il Succiacapre; inoltre la chiusura di questi spazi aperti sta determinando la scomparsa di ambienti fondamentali per la ricerca delle prede per il Biancone ed il Falco pecchiaiolo.
Il progetto propone, quindi, di svolgere una serie di azioni di conservazione necessarie ad arrestare, ma soprattutto ad invertire, questa tendenza all’evoluzione e alla trasformazione degli ambienti di brughiera, attraverso il ripristino della loro funzionalità ecologica (sostanzialmente con la rimozione degli alberi e degli arbusti di invasione) e soprattutto creando le condizioni per l’avvio di una filiera locale che attraverso l’utilizzo dell’Erica scoparia possa garantire, con la produzione e la commercializzazione di scope e altri utensili, una loro gestione continua e duratura.
I programma LIFE è lo strumento dell’Unione Europea per finanziare progetti per la conservazione dell’ambiente, della biodiversità e per il contrasto al cambiamento climatico. Il progetto LIFE15 NAT/IT/000837 "GRANATHA” fa parte del sottoprogramma Natura, che si occupa di conservazione della biodiversità all’interno di Rete Natura 2000, un insieme di aree individuate in tutta Europa per garantire la tutela di specie e habitat di interesse naturalistico.


DOVE SI TROVANO LE BRUGHIERE?
Le aree di brughiera del progetto ricadono in Provincia di Arezzo nella montagna del Pratomagno sul versante valdarnese nei comuni di Castelfranco Piandiscò (36,49 ha) e Loro Ciuffenna (134,86 ha) per un totale di 171,35 ettari. La gran parte delle aree, circa il 70% fa parte del Patrimonio Agricolo Forestale della Regione Toscana (120,08 ha), il restante 30% della superficie ricade in proprietà privata (51,27 ha).
Elenchiamo il nome delle aree del Pratomagno in cui si trovano le brughiere: sulle pendici di Poggio Massa Ladrona; lungo il crinale secondario tra Poggio Montrago e Monte Cocollo; sul Monte Cuculluzzo; tra Poggio Pescine, le Casacce e Faeto ed infine tra Chiassaia ed Anciolina. L’esposizione di tutte queste aree è prevalentemente meridionale e/o sud-occidentale con inclinazione del terreno variabile nelle diverse zone e con un altitudine compresa tra quota 580 m.slm e quota 1100 m.slm.
Le aree (comprese) di brughiera del progetto sono state a sua volta suddivise in due diverse tipologie di gestione:
1) Comprese idonee alla produzione di erica da scope (43%). Si tratta di soprassuoli arbustivi ad elevata percentuale di erica da scope, facilmente raggiungibili da mezzi meccanici utili al trasporto e adeguatamente gestibili con macchine e attrezzature idonee allo smacchio degli assortimenti idonei alla fabbricazione delle scope. Localmente sono state inserite anche aree con bassa copertura di scope ma prive o quasi di altri arbusti e ottimamente percorribili da mezzi.
2) Comprese con funzione esclusivamente naturalistica (57%). Si tratta di soprassuoli arbustivi con modesta percentuale di erica da scope perché in fase di evoluzione e fortemente invasi da altre essenze; oppure ricchi di erica da scope ma non serviti da strade e piste forestali o con smacchio non gestibile con macchine e attrezzature idonee.
RIPRISTINO E CONSERVAZIONE DELL’HABITAT DI BRUGHIERA
Per conservare l’habitat 4030 di brughiera (con prevalenza di Erica scoparia) risulta necessario raggiungere i seguenti obiettivi: mantenere le condizioni di piena illuminazione delle specie tipiche della brughiera in quanto marcatamente eliofile; contenere le specie colonizzatrici della brughiera che determinano la trasformazione in bosco; contenere le dimensioni delle specie vegetali presenti; rinnovare per via agamica (con ricaccio di polloni) il soprassuolo arbustivo; prevenire l’invecchiamento degli arbusti presenti incrementando il numero di polloni presenti sulle ceppaie delle ericacee.
Per il conseguimento di questi obiettivi di conservazione della brughiera risultano necessari i seguenti interventi: taglio delle eriche per la realizzazione di scope ed altri prodotti derivati; decespugliamento meccanico o manuale con allontanamento del materiale tagliato; interventi di fuoco prescritto ed attività di pascolamento.
In particolare nei prossimi due paragrafi ci soffermiamo ed illustriamo alcuni dettagli che riguardano gli interventi di decespugliamento e di fuoco prescritto.
INTERVENTI DI DECESPUGLIAMENTO
Uno degli interventi utilizzati per conservare e ripristinare le brughiere è il decespugliamento della vegetazione arbustiva d’invasione. Il decespugliamento può essere meccanizzato (decespugliatori azionati da trattori) oppure manuale, a seconda delle caratteristiche ambientali delle aree di intervento. Si interviene meccanicamente dove le pendenze sono meno ripide, altrimenti c’è il rischio che le piante si possano danneggiare; si interviene invece manualmente nelle altre condizioni e dove l’accesso con i mezzi risulta difficoltoso. Eventuali esemplari isolati di conifere o di latifoglie, non autoctone, sono asportati per garantire la rinaturalizzazione di queste aree. Gli interventi sono eseguiti al di fuori del periodo di nidificazione degli uccelli (1 aprile - 30 luglio) e vengono ripetuti periodicamente. Si realizza quindi il taglio raso della vegetazione arbustiva e arborea per favorire il rinnovo della brughiera e per aumentare la copertura di erica da scope e di altre specie tipiche delle brughiere collinari. Questo tipo di intervento è stato messo in opera in una superficie complessiva di circa 140 ettari.
La gestione delle aree (comprese) destinate alla produzione di erica da scope consiste, in una prima fase, in interventi di messa a coltura che, quando possibile saranno interamente meccanizzati. In questi casi è necessario provvedere all’asportazione di tutto il materiale tagliato senza danneggiare le ceppaie. In una seconda fase invece la gestione consiste in interventi di tipo produttivo, con il taglio periodico dell’erica e di tutti gli arbusti presenti, ogni 4 anni (turno), in prossimità del terreno. Il taglio delle eriche dovrà essere eseguito non danneggiando il fusto e la ceppaia in modo da non deprezzare il materiale tagliato e non diminuire la capacità pollonifera di quest’arbusto, ottimizzando così la produzione di scope ed altri prodotti secondari.
Gli interventi previsti per le aree (comprese) con esclusiva funzione naturalistica consisteranno invece in decespugliamenti meccanizzati o manuali straordinari con lo scopo principale di incrementare per quanto possibile la diffusione dell’erica scoparia a scapito degli altri arbusti, e di arrestare anche in questo caso l’evoluzione dell’habitat in bosco.

INTERVENTI DI FUOCO PRESCRITTO
Nel progetto “Life Granatha” il fuoco prescritto è stato sperimentato come tecnica di riqualificazione, gestione e conservazione dell’habitat di brughiera; quest'habitat è caratterizzato da specie vegetali che presentano specifici adattamenti a questo disturbo. Le eriche posseggono infatti determinati adattamenti al fuoco quali: elevata infiammabilità e rigenerazione vegetativa. Nel nostro caso il fuoco è capace di stimolare la germinazione dei semi di Calluna vulgaris (Brugo) attraverso il riscaldamento e il fumo oltre a stimolare il ricaccio vegetativo dell’Erica arborea e dell'Erica scoparia.
Così facendo viene regolata la competizione con altre specie vegetali meno resilienti al fuoco (ad esempio latifoglie arboree ed altre specie di arbusti), favorendo la dominanza delle ericacee e diversificando la struttura orizzontale e verticale della brughiera, con effetti positivi sull’avifauna simili a quelli che si ottengo con i tagli ed i decespugliamenti. Il fuoco prescritto può rappresentare pertanto un trattamento alternativo la dove il taglio meccanizzato o con strumenti manuali sia limitato da pendenze elevate, difficoltà di accesso dei mezzi o da affioramenti rocciosi.
Gli interventi di fuoco prescritto sono stati realizzati, dopo la fine della stagione riproduttiva delle specie di avifauna oggetto di conservazione (tra ottobre e febbraio), in una superficie complessiva di circa 23 ettari nelle seguenti zone del Pratomagno: Casacce, Mondrago, Cocollo, Casacce e Gubbiana. Le attività sono state gestite dal personale esperto nell’uso delle tecniche di conduzione del fuoco appartenente all’AIB (Antincendi boschivi) della Regione Toscana - Unione dei Comuni del Pratomagno in collaborazione con il CVT (Coordinamento Volontariato antincendi boschivi Toscana).
Il fuoco prescritto è stato applicato seguendo un preciso progetto elaborato da personale abilitato “Piano degli interventi di fuoco prescritto”; in particolare si può svolgere solo in presenza di precise condizioni meteorologiche e parametri ottimali: intensità lineare; umidità relativa dell’aria; temperatura dell’aria; pendenza del suolo; umidità dei combustibili fini morti; numero di giorni trascorsi dall’ultima pioggia; definizione del combustibile; quantità di combustibile da eliminare; stratificazione iniziale e finale di combustibile; velocità controllata di propagazione del fuoco; tecnica di ignizione da applicare; valutazione e pianificazione delle emissioni di fumo; valutazione e controllo dei possibili salti di fuoco.
Il fuoco prescritto rappresenta inoltre uno strumento utile per la formazione operativa del personale addetto all’uso del fuoco tattico per lo spegnimento degli incendi boschivi; infine con la creazione dei viali parafuoco e con gli interventi preventivi in certe aree si sono costituite nuove zone di sicurezza e di minore espansività di un eventuale futuro incendio.

LA COOPERATIVA “GRANATHA”: PRODUZIONE, TRADIZIONE E CONSERVAZIONE
Uno dei principali obiettivi del “LIFE Granatha” è stato quello di incentivare la costituzione di una filiera locale di lavorazione finalizzata alla produzione di scope e altri manufatti derivanti dalla pianta di Erica scoparia. Queste attività lavorative tradizionali, come avveniva in passato, potranno permettere anche in futuro il mantenimento e la conservazione degli ambienti di brughiera e delle specie protette di uccelli che qui si trovano, contrastando così l’evoluzione e la trasformazione dei cespuglieti in boschi.
Per raggiungere questo obiettivo “LIFE Granatha” ha promosso l’attivazione di un Bando Pubblico di concessione dei terreni di brughiera che ha premiato un gruppo di persone che si sono poi associate in una cooperativa, la "Cooperativa Granatha". Gli operatori della Cooperativa hanno usufruito di specifico supporto tecnico utile per l’avvio dell’attività con particolare riferimento alla costruzione della rete commerciale. Il personale della Cooperativa ha inoltre usufruito di specifici momenti formativi svolti in collaborazione con Mario Carbonai, un artigiano della Val d’Ambra che ha prodotto granate di erica per tutta la vita. I “nuovi granatai” hanno così potuto apprendere le tecniche di taglio delle eriche, legatura delle fascine, costruzione dei mannelli, realizzazione di scope ecc.
Il progetto prevede anche il coinvolgimento dei soggetti privati, proprietari di brughiere, all’interno della ZSC/ZPS IT5180011 SIR79 “Pascoli e cespuglieti montani del Pratomagno”, affinché possano mettere in futuro a disposizione del concessionario i propri terreni, e quindi incrementare la provvigione disponibile e di conseguenza la produzione di scope ed altri derivati dall’Erica scoparia.
