Tornato dal pellegrinaggio a San Giacomo di Compostela, dove si era recato per espiare la sua colpa da bambino, Angelo chiede all’Abbate di San Benedetto di potersi ritirare in eremitaggio in questo luogo, dove si era fatto costruire una piccola cella dalla quale comunicava con il mondo attraverso una minuscola finestra.
Qui morì il 15 gennaio 1324.
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Poco lontano dall’ Eremo, dove è morto il Beato Angelo, si trova un agglomerato di poche case e in una di queste nacque il nostro Beato. La casa è segnalata da una targa in ceramica.
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Questa chiesa è la più antica tra quelle ancora esistenti nel territorio di Gualdo Tadino.
Dedicata a San Facondino, Santo uomo che fin dalla sua giovinezza, visse una vita di privazioni e di penitenza e per questo venne detto vescovo della Chiesa Tadinate nel 599.
Entrando nella chiesa, in un altare a sinistra, in un’urna di vetro sono conservate le ossa di San Facondino e di San Gioventino. Giunti alla chiesa di San Facondino si può scegliere di proseguire per il cammino di montagna oppure scendere e scegliere il percorso di pianura. La prima chiesa che si incontra è la chiesa di San Lazzaro.
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Come si può leggere dalla lapide affissa nell’atrio della Chiesa, questo luogo è stato fin dall’antichità meta e rifugio di tanti Santi e Sante eremiti. Sottostante la chiesa esiste un antico romitorio, accessibile sul fianco sinistro della Chiesa stessa, che risale al 1100. Questo venne costruito da San Romualdo.
Notizie certe sulla costruzione della Chiesa risalgono invece al 1476.
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La grotta prende questo nome da un frate che soggiornó presso questo anfratto.
Uomo di santo carattere, soggiornò per vario tempo con i frati di Valdigorgo, ma volendo raggiungere la perfezione spirituale, volle andare in eremitaggio e vivere una vita solitaria in contemplazione.
Luogo solitario situato in Valdigorgo, dove soggiornarono in eremitaggio i primi seguaci di San Francesco dal 1210. Dopo l’incendio del 1237, sembra ad opera di una donna, anche i frati abbandonarono l’eremo di Valdigorgo, spostandosi più in basso.
Marzio, che era un Santo uomo, chiese ai Gualdesi il permesso di poter costruire una chiesa in quel luogo di pace.
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Dobbiamo ricordare che l’Imperatore Federico II, nell’anno 1242 fece circondare Gualdo da mura, sulle quali si aprivano le quattro porte, che prendevano il nome dalle quattro chiese più vicine: PORTA SAN FACONDINO, PORTA SAN BENEDETTO, PORTA SAN DONATO, PORTA SAN MARTINO. Si presume, pertanto, che tale chiesa esistesse già nel XII secolo.
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La Chiesa di S.Maria del Soccorso a Rigali, è un santuario mariano di proprietà degli ex Istituti Riuniti di Ricovero. Del tutto fatiscente fino agli anni 70' fu recuperata dal più totale abbandono grazie al supporto della popolazione. Tra il 1974 e il 1977, recupera l’edificio, operazione ricordata come un vero e proprio miracolo di determinazione, restituendo alla comunità un santuario della devozione mariana, ai più apparso irrecuperabile.Quando i beni parrocchiali divengono fruibili nella loro totalità, la frazione di Rigali balza agli onori della cronaca nell’aprile 1998 per essere l’epicentro del sisma già attivo dal 26 settembre 1997; i terribili momenti vissuti nel corso di quella tragedia segnano in modo indelebile l’intero paese, la casa e la chiesa parrocchiale e quelle di S. Maria del Soccorso e di S. Leonardo, oggi prossime al loro definitivo recupero. La chiesa parrocchiale inaugurata nel settembre 2005, per volontà di don Bruno è arricchita da una terza importante campana.
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È situata a poca distanza dalla frazione di Rigali, in una radura con accanto una casa colonica. Anticamente vi era anche un ospizio per ospitare i malati, di artrite o con problemi alle ossa, che si recavano in questa chiesa per pregare San Leonardo.
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Lungo la via Flaminia, sin dal XIII secolo, esisteva un ospedale per i lebbrosi, non si sa però con certezza se all’epoca esisteva già la chiesa dedicata a San Lazzaro.
È certo, tuttavia, che dopo la soppressione di quell’ospedale, nella seconda metà del XVI secolo essa continuò ad esistere, poiché il secondo ospedale edificato nello stesso luogo prese il nome di San Lazzaro proprio perché esisteva la suddetta chiesa.
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La Chiesa è nata come Chiesa Claustrale del Convento delle Monache Clarisse (oggi estinto).
Edificata nel 1328, è stata oggetto di numerosi restauri. All’interno presenta intarsi lignei e dorature di fattura puramente barocchi. Nello spazio posteriore, dove anticamente sorgeva il Convento e l’orto delle Monache, oggi vi è una struttura residenziale e un parcheggio e vi si può notare un bellissimo “Bagolaro” del XVII secolo, censito nelle mappe degli alberi più antichi d’Italia.
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La primitiva chiesa di San Benedetto, che risale al 1006, sorgeva in località POMAIOLO, tra la riva destra del fiume Feo e la chiesina di Santa Maria di Rote, con annesso il monastero dei Benedettini. Nel XIII secolo i monaci lasciarono tale località e si trasferirono entro le mura di Gualdo, dove oggi esiste l’attuale chiesa.
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BIBLIOGRAFIA
Jacobilli Ludovico,Vite de’ Santi e Beati di Gualdo e della Regione di Taino nell’Umbria” -Foligno 1638
Canonico L. Amoni, Vita del Beato Angelo di Gualdo Tadino- Assisi- tip. Sensi 1878
Mons. Antonio Ribacchi , Vita popolare del Beato Angelo di Gualdo Tadino-tipografia A. Panunzi -Gualdo Tadino 1928
Guerrieri Ruggero, Storia civile ed ecclesiastica del Comune di Gualdo Tadino” - Gubbio 1933
Monsignor Vittore Ugo Righi, Biancospino in gennaio” - editrice Ancona- Milano 1968
Righi Vittorugo ,Vita del Beato Angelo patrono di Gualdo Tadino -Gualdo Tadino 1982
Cancellotti Carlo, I santi di Valdigorgo di Tadino. Francesco d’Assisi- Maio- Marzio -Biblioteca Capitolare - Gualdo Tadino 1987
Claudio Carosati, Basilica Cattedrale di San Benedetto in Gualdo Tadino - edizioni “l’Eco del Serrasanta” Fenice Soluzioni grafiche- Città di Castello (Pg) 2004