CASCINA PIANA

di Francesca Gumier

«In seguito alla raccomandazione di una maestra, moglie di un vigile urbano venni assunto per insegnare l’italiano ai bambini in casa di ebrei tedeschi che credevano – lo credettero per pochi mesi – di aver trovato in Italia un rifugio contro le persecuzioni razziali». 

«Vivevo con loro in una fattoria sulle colline presso il lago Maggiore. Con i bambini lavoravo dalle sette alle dieci del mattino. Il resto della giornata lo passavo nei boschi a camminare e a leggere Dostoevskij. Fu un bel periodo, finché durò. Imparai un po’ di tedesco e mi buttai sui libri di quella lingua con la passione, il disordine e la voluttà che fruttano a chi studia cento volte più che cento anni di scuola». 

Grammatica della fantasia, Gianni Rodari

Ci sono cose da fare ogni giorno: lavarsi, studiare, giocare, preparare la tavola a mezzogiorno. 

Ci sono cose da fare di notte: chiudere gli occhi, dormire, avere sogni da sognare, orecchie per non sentire. 

Ci sono cose da non fare mai, né di giorno né di notte, né per mare né per terra: per esempio la guerra. 


Promemoria, Gianni Rodari