CASCINA PIANA
di Francesca Gumier
Questa fattoria è chiamata Cascina Piana a causa del luogo in cui si trova, ovvero la piana, o anche la fattoria degli ebrei
E' caratterizzata da un grosso silos di cemento.
Si trova nella località di Lentate, Sesto Calende.
Fu l'abitazione della famiglia Sauer.
Gianni Rodari dimorò lì nell’inverno tra il 1937 e il 1938 dove fece la sua prima esperienza di insegnante ai bambini Eva e Franco Sauer e ad altri bambini ebrei della zona.
Per l’entrata in vigore delle leggi razziali la famiglia fu costretta a fuggire.
Rodari raccontò della sua esperienza presso la fattoria nella "Grammatica della fantasia" (1973).
«In seguito alla raccomandazione di una maestra, moglie di un vigile urbano venni assunto per insegnare l’italiano ai bambini in casa di ebrei tedeschi che credevano – lo credettero per pochi mesi – di aver trovato in Italia un rifugio contro le persecuzioni razziali».
«Vivevo con loro in una fattoria sulle colline presso il lago Maggiore. Con i bambini lavoravo dalle sette alle dieci del mattino. Il resto della giornata lo passavo nei boschi a camminare e a leggere Dostoevskij. Fu un bel periodo, finché durò. Imparai un po’ di tedesco e mi buttai sui libri di quella lingua con la passione, il disordine e la voluttà che fruttano a chi studia cento volte più che cento anni di scuola».
Grammatica della fantasia, Gianni Rodari
Ci sono cose da fare ogni giorno: lavarsi, studiare, giocare, preparare la tavola a mezzogiorno.
Ci sono cose da fare di notte: chiudere gli occhi, dormire, avere sogni da sognare, orecchie per non sentire.
Ci sono cose da non fare mai, né di giorno né di notte, né per mare né per terra: per esempio la guerra.
Promemoria, Gianni Rodari