Pagine di Memoria


di Nicolas Merandi

Di cosa parla?

Autore: Primo Levi

Cosa: Se questo è un uomo

Quando: 1947

Caratteristiche: Opera memorialistica, scritta tra il dicembre 1945 ed il gennaio 1947, in cui   l'autore lascia la propria testimonianza degli avvenimenti all'interno dei campi di concentramento

Frase celebre: «Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario»



Perché ho scelto questo libro?


Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale(Se questo è un uomo costituisce l'esordio letterario di Primo Levi. Scritto febbrilmente tra il dicembre 1945 e il gennaio 1947, racconta la prigionia subita dallo scrittore nel campo di Auschwitz nel 1944.) vengono pubblicate molte testimonianze e ricordi di sopravvissuti dei campi di concentramento nazisti. Questi testi hanno un valore documentario.

Nella prefazione a Se questo è un uomo Primo Levi ci dice che ciò che l'ha spinto a scrivere il libro è la ricerca di una liberazione interiore, il bisogno di raccontare la sua terribile esperienza. La narrazione ha un carattere frammentario, che conferma le veridicità dei fatti, in quanto i ricordi si compongono nella nostra mente per frammenti. Il racconto si svolge in prima persona, poiché l'autore parla di eventi che ha realmente vissuto. Il narratore si identifica quindi sia con il protagonista che con l'autore.



La descrizione della progressiva perdita di umanità nei lager

Al racconto dei fatti si uniscono commenti, pensieri dell'autore, interpretazioni dei fatti, divagazioni su vari temi e riflessioni sulla condizione umana. Levi descrive i processi psicologici suoi e degli altri deportati, che risultano molto importanti in una situazione così tremenda. L'autore racconta piccoli particolari, ci parla di persone, dei loro nomi e delle loro azioni: tutto questo ha lo scopo di dare una dimensione umana al racconto e di descrivere la progressiva perdita di umanità all'interno del lager. Vengono descritti i riti degli ebrei, che ci ricordano l'antico dolore di un popolo senza terra e più volte deportato.



I lager come l’inferno dantesco

Spesso l'autore, in Se questo è un uomo, chiama in causa il lettore, ponendo domande su cosa avremmo fatto noi in quella situazione. Ci sono poi molti riferimenti letterari, il principale è quello a Dante e in particolare all’Inferno, a cui il lager viene paragonato. Questi elementi, insieme a uno stile e ad una lingua elevati e molto curati, danno a questo memoriale la dignità di un romanzo e lo rende per di più uno dei migliori del dopoguerra, oltre che documento romanzi storici importantissimo


Lettura espressiva 

Il sogno mi sta davanti, ancora caldo, e io, benché sveglio, sono tuttora pieno della sua angoscia: e allora mi ricordo che questo non è un sogno qualunque, ma che da quando sono qui l’ho già sognato, non una ma molte volte, con poche variazioni di ambiente e di particolari. Ora sono in piena lucidità, e mi rammento anche di averlo già raccontato ad Alberto, e che lui mi ha confidato, con mia meraviglia, che questo è anche il suo sogno, e il sogno di molti altri, forse di tutti. Perché questo avviene? perché il dolore di tutti i giorni si traduce nei nostri sogni cosí costantemente, nella scena sempre ripetuta della narrazione fatta e non ascoltata? ... Mentre cosí medito, cerco di profittare dell’intervallo di veglia per scuotermi di dosso i brandelli di angoscia del sopore precedente, in modo da non compromettere la qualità del sonno successivo. Mi rannicchio a sedere nel buio, mi guardo intorno e tendo l’orecchio.

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