Padre Paneloux

"Tutta la popolazione ancora sana si è raccolta in preghiera, anche chi non era credente, affermando che [...] comunque sia, male non può fare [...]. "

Padre Paneloux, morto di peste nel novembre di quell'anno, nel suo primo discorso sottolinea l’origine divina della peste e il carattere punitivo del flagello. Secondo padre Paneloux, infatti, Dio ha permesso che questo flagello attaccasse gli uomini come conseguenza della criminale indifferenza di questi ultimi; richiama infatti alla mente delle persone il testo dell’Esodo riguardante la peste in Egitto:

La prima volta in cui questo flagello compare nella storia, è per colpire i nemici di Dio. […] Sin dagli albori del mondo, il flagello di Dio mette ai suoi piedi gli orgogliosi e i ciechi”.

Nella seconda predica, Paneloux non dice più ‘voi’ ma ‘noi’ e afferma che in ogni prova c’è da imparare. Parla di Bene e Male e crede nell’esistenza di un male necessario (la punizione dei malvagi) e di uno non necessario (morte di un bambino, ad esempio). Secondo lui è opportuno "tutto credere o tutto negare", quindi evidenzia la contrapposizione tra Tutto e Nulla. La grande virtù è per Paneloux l'accettazione totale, anche della peste: bisogna restare e volere la peste perché Dio la desidera, dunque abbandonarsi totalmente alla volontà divina, anche se incomprensibile. Si fa dunque sostenitore di un fatalismo ‘attivo’ e ritiene che l’amore di Dio sia difficile.

Dalla sua predica ha inizio anche un dialogo interessante tra Tarrou e Rieux sulla fede in Dio. Rieux sostiene infatti come nessuno creda a un Dio del genere, compreso padre Paneloux, anche se afferma il contrario. Il motivo è che nessuno si abbandona completamente a Dio, e anche Rieux stesso avrebbe smesso di guarire le persone se avesse creduto ad un Dio onnipotente come quello sostenuto da Paneloux. Padre Paneloux sostiene che si debba amare (quindi accettare) ciò che non si può comprendere (per es. la morte indiscriminata di innocenti a causa della peste). Dopo la morte del figlio del giudice Othon, incomprensibile, Rieux chiede "come si possa amare quello che non si può capire". Inoltre, a Paneloux importa la salvezza, mentre a Rieux la salute degli uomini.

Nelle prediche, viene fatto riferimento all’episodio in cui i cristiani di Abissinia accoglievano la peste come un mezzo divino per guadagnarsi l’eternità; coloro che ancora non erano stati colpiti dalla malattia, si avvolgevano nelle lenzuola infette per andare incontro a morte sicura e raggiungere la salvezza. Secondo Paneloux, non bisogna essere più precipitosi di Dio tentando di accelerare l’ordine immutabile da Lui stabilito. [Tali parole ricordano quelle pronunciate da Lucio Emilio Paolo nel Somnium Scipionis di Cicerone. Scipione Emiliano ha occasione di vedere in sogno quel luogo del cielo dove le anime beate degli uomini politici virtuosi godono di vita eterna. Scipione Emiliano vorrebbe abbandonare subito la vita terrena per raggiungere la perfezione di quella celeste, ma suo padre Paolo afferma che ciò gli sarà possibile solo quando la divinità a cui appartiene quel luogo deciderà di liberarlo dalla prigionia del corpo].