Casi storici di peste

Questo libro non è l'unico caso di peste nella letteratura, infatti anche Tucidide nel II libro della Guerra del Peloponneso parla di questa piaga, scoppiata nel 430 a.C. ad Atene.

Lo stesso episodio è narrato dal poeta latino Lucrezio nel grandioso finale del sesto libro del suo De rerum natura.

Virgilio racconta di una peste del Norico, nel terzo libro delle Georgiche.

La peste è in grado di diffondersi anche su vasti territori: tra il 541 d.C. e il 542 d.C. si diffuse in tutto l'Impero bizantino e colpì pesantemente Costantinopoli.

Nella Legenda Aurea si narra la peste che colpì l’Italia, in particolar modo Roma e Pavia, ai tempi del re longobardo Cuniperto e che fu così violenta che i vivi appena bastavano a seppellire i morti.

La peste nera del 1348 d.C., che fa da sfondo al Decameron di Boccaccio, sterminò un terzo della popolazione europea e si placò solo dopo sette lunghissimi anni. La Liguria, a causa della presenza del porto di Genova, è stata per secoli un passaggio per la peste in Europa, con conseguenza la morte di tantissime persone. Così, dal 1347 la peste dilagò in diverse parti d’Italia.

La grande peste, che si diffuse in Inghilterra tra il 1665 e il 1666, uccise più di un quinto dell'intera popolazione di Londra.

La peste si diffonde in maniera esponenziale grazie ai topi, che sono in grado di viaggiare via mare. Lo dimostra la peste di Marsiglia del 1720, che fu causata da una nave proveniente dalla Siria carica di topi infetti.

Un muro lungo 27 chilometri, in piedi tutt'ora nel dipartimento della Vaucluse, è la cicatrice storica dei quattro terribili anni (1720-1722) di propagazione in Provenza della Peste Nera, che ridusse di un quarto la popolazione della zona.

La peste spagnola alla fine della Prima guerra mondiale, 1918-1919, uccise 25 milioni di persone.