uomo&natura


Le piante viaggiano. Le erbe, soprattutto. Si spostano in silenzio, come i venti. Niente è possibile contro il vento. Se si mietessero le nuvole, si sarebbe sorpresi di raccogliere sementi imprevedibili mescolate al loess, polveri fertili. Già nel cielo si disegnano paesaggi imprevedibili.

Intervista a Clément

Thoreau, Henry David. Ascoltare gli alberi

Il tiglio americano sovrastava l’acqua con la sua chioma ampia e arrotondata, costellata da grappoli di piccole bacche dure, ora quasi mature, e faceva un’ombra gradevole per noi naviganti. […] Mentre remavamo sotto questa volta di foglie vedevamo il cielo fra le sue fessure e, in pratica, il significato e l’idea dell’albero incisi in mille geroglifici sul cielo. L’universo è così adatto alla nostra costituzione che l’occhio vaga e si riposa al tempo stesso. Da ogni lato c’è qualcosa che lenisce e ristora il senso della vista. Guarda le cime degli alberi e vedrai con quanta raffinatezza la Natura porta a termine la sua opera. Vedrai come i pini salgono in spire senza fine sempre più in alto, e fanno da frangia aggraziata alla terra. E chi conterà le ragnatele più sottili che dalle sommità s’innalzano fluttuando, e le miriadi d’insetti che le schivano in volo?

Una settimana sui fiumi Concord e Merrimack

diario di metà 1800


confronto Leopardi Un giardino di sofferenza

Allegoria?


Dai boschi del Maine Thoreau si spostò sulle estreme coste di Cape Code per fare quello che tutti quelli che vanno a Cape Code vogliono fare: vedere l'oceano e l'ultimo lembo di terra che lo fronteggia.

compito: fotografa un terzo paesaggio o un non luogo e scrivi una breve didascalia per spiegare il senso della tua immagine.