testo argomentativo


“O giudizio, ti sei rifugiato presso bestie brute e gli uomini hanno perso la ragione”

In riferimento al sostantivo “bestie”, si usa l’aggettivo “brute”. Fra esso e il nome “Bruto”, più volte ripetuto da Antonio, si osserva un’analoga sonorità, cioè una paronomasia, che, al pari di tutte le figure retoriche di carattere fonico, si trova più frequentemente in poesia, per la creazione di effetti musicali. Tuttavia fra le parole caratterizzate da una certa equivalenza di suono e che hanno dunque un legame sul piano dell’espressione, si tende (consciamente o inconsciamente) a stabilire un rapporto, ad attuare una transazione reciproca pure a livello di contenuto.

La tragedia racconta la congiura di alcuni senatori contro Giulio Cesare, il suo assassinio e i fatti immediatamente successivi. Nelle sequenze che vedremo Cesare è già morto, la folla si è radunata davanti al senato per conoscere i fatti e Bruto, ­ uno dei congiurati, ­ giustifica con un discorso le ragioni dell'atto criminale. Dopo di lui parla Antonio, generale e amico di Cesare che, pur avendo chiesto la parola solo per commemorare il defunto, attacca invece i congiurati e cerca di infiammare il popolo alla rivolta contro di loro.

Illustra con una mappa concettuale quali sono gli argomenti che gli oratori usano per sostenere la propria tesi


esempio di parodia