una bici per amica: un amore ritrovato
Benvenuta amica bicicletta, hai da parte nostra la più calorosa accoglienza, sì, perché ci siamo accorti tutto d’un tratto che non sei quel mezzo antico e retrogrado utilizzato solo da vecchi nostalgici; vista quindi da molti come un qualcosa di fuori moda, di passato e superato; quanti, addirittura, se ne vergognavano ad uscirci e camminarci per la città perché da difendere c’è sempre la solita apparenza.
Ma adesso non è più così, ora ti torniamo ad amare, sei di nuovo la nostra amica preferita, ritorni da ora ad essere presente nei momenti cardini della nostra vita.
Questo perché un manipolo di “fuori moda”, senza badare al giudizio altrui, si è messo in testa, con estrema convinzione, di far ritornare in auge la bici scorrazzando qua e là per le strade della nostra città, organizzando settimanalmente biciclettate collettive, diffondendo e pubblicizzando tramite tutti i canali possibili il nuovo trend; da qui l’opera di rinascita favorita come poi spesso accade dallo scalpore della notizia che viaggia sempre più grazie ad un effetto domino tipo come una palla di neve che si ingigantisce sempre più rotolando lungo un pendio innevato.
Io però, se permettete, vi aggiungerei anche altri motivi non meno importanti a favore della sua diffusione: primo fra tutti la sua convenienza e comodità, perciò niente esborso di pieni di benzina sempre più cari, niente salati pagamenti di parcheggi con rischio di multe, niente code snervanti nel traffico; mezzo quindi assolutamente ecologico ed a questo punto anche rapido; ancora poi da non sottovalutare l’attività fisica che fa produrre in qualità di allenamento, la possibilità di osservare e riflettere meglio su ciò che ci circonda e non in ultimo il suo spirito aggregante e gioioso.
Torniamo quindi agli avvenimenti concreti che hanno caratterizzato negli ultimi tempi ma non solo la quotidianità Casertana, non solo perché, in verità, erano da già un po’ di anni che a Caserta si organizzavano biciclettate al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica, molte delle quali, come quelle di oggi, marcate dall’affiatata associazione Caserta in Bici affiliata Fiab, con a capo il sempre presente Francesco Apperti. Una prima svolta ci fù l’estate 2010 con l’organizzazione serale settimanale nei mesi di giugno e luglio, già allora si raggiunse un discreto numero di partecipanti e l’attenzione sulla mobilizzazione si iniziò a muovere: diciamo che si fecero le prove generali per il successo odierno.
Veniamo quindi alla calda estate 2011; che il coinvolgimento era maggiore si poteva auspicare per via di un forte retaggio di voglia di cambiamento e innovazione indotto dalla dura lotta per le comunali di maggio, ma ogni cosa come si sa bene nasce proprio quando meno te lo aspetti.
Infatti il confronto di partecipazione tra la prima biciclettata serale e quelle delle ultime è immane: ben quattrocento (a fine agosto) contro solo dieci (la prima di inizio giugno); ma è stata proprio la sobrietà e l’assoluta libertà di accesso l’arma vincente, l’estrema apertura a chiunque, nessun etichettamento, nessun obbligo estremo, nessun costo, la sensazione, anzi la concretizzazione di una perfetta autogestione, dove tutti sono pienamente partecipi, direi protagonisti in prima causa della riuscita dell’evento, accomunati prima di tutto dall’esigenza di essere cittadini di uno stesso posto, e di usufruirne di quei spazi comuni vitali, indispensabili per la normalizzazione del nostro bioritmo.
Da non sottovalutare inoltre il lato umano e sociale, infatti la gioia e l’entusiasmo generato anche spontaneamente ha gettato le basi per il ritorno dello spirito di aggregazione libero che nelle nostre città attuali sempre più manca, riprendendo terreno sull’indifferenza nociva, anticomunitaria e purtroppo dilagante.
Tanti perciò i momenti ed i quadretti belli da ricordare e sottolineare: dalla sposa in bicicletta alle classiche invasioni di piazza Dante, luogo di partenza, dalle tante famiglie al completo in bici ai tanti applausi dei semplici passanti, dai vari momenti di folta aggregazione del dopo bici ai tanti incontri casuali e non.
In conclusione, ricordando che le pedalate sono ancora tutt’ora in corso, auspichiamo che tutto ciò non si fermi al titolo di moda passeggera ma diventi una vera e propria istituzione, come lo già è per molte città del nord Europa e che la bici possa rappresentare, al pari di tante altre iniziative, un linguaggio comprensibile univoco per chiunque.
Alessandro Santulli