Atto vandalico o grido di vendetta? ... Segno sicuramente di una sofferenza latente, di una rabbia repressa, di un disagio reale che inizia a farsi sentire ed a colpire tutto e tutti, di un popolo senza guida, che vorrebbe ma che non può, che si contorce ogni giorno di più alla visione delle solite e continue prese per i fondelli, di un popolo stanco di essere d’avanti abbindolato con la ricchezza ed il benessere e di dietro offeso, maltrattato e violentato nella sua dignità umana, di un popolo che non crede in più nessun suo rappresentante istituzionale … senti parlare di politica e tutti fuggono … di un popolo sempre più senza voglia di fare, di credere, di sognare … fede religiosa, valori, onore … tutto perso nella notte dei tempi … di un popolo che non sa nemmeno più contro chi protestare, che non sa più chi è il giusto e chi è il delinquente, di un popolo lasciato alla mercè di approfittatori, speculatori, usurai e “buoni” parlatori di turno tutti accecati dal potere, oggi da questa “imprescindibile???” forma di potere, ma che io chiamerei più che altro perverso assoggettamento morale e cinica ed ignobile forma di prevaricazione sulle masse per farsi belli agli occhi di tutti nel ristretto e finito periodo di comando!!!
Ecco perché io oggi sono prima di tutto indignato!, l’insegnamento “fai al tuo prossimo ciò che vorresti esser fatto a te!” Dove è finito? “Essere di aiuto per gli altri, per i più deboli, per chi ha bisogno, per soprattutto i senza coscienza” Dove è finito? Certo, intorno a noi persone che si danno da fare per il volontariato ci sono ma sempre di più poi strumentalizzate da chi le coordina, dai soliti “intermediari” di turno che hanno imparato bene il loro mestiere di approfittatori.
Gente perciò vi dico non lamentiamoci se poi qualcuno imbratta i muri, se qualcuno non paga le tasse, se qualcuno protesta in mezzo ai binari bloccando tutto, se qualcuno urla contro tutto, se qualcuno prima o poi impazzisce, non lamentiamoci, siamo tutti bravi a giudicare, sono invece frutto di un enorme vuoto affettivo, culturale ed istituzionale, non li condanniamo a priori ma invece rimbocchiamoci le mani affinché la cultura, la consapevolezza, l’educazione coscienziosa, la gioia, l’entusiasmo, la voglia di fare disinteressata pervada noi ed il nostro prossimo,
di gridare il proprio diritto ad essere pienamente partecipi ad una costruzione etica e morale di una società a cui fino a prova contraria ne facciamo parte tutti … TUTTI … NESSUNO ESCLUSO! … al di fuori di ciò come tutti possiamo ben constatare c’è solo miseria …
Alessandro Santulli, S.Maria Capua Vetere, 27-3-11