strada unica

Credo che i problemi esistenziali in cui annega la nostra città e su cui battagliamo e di cui cerchiamo da anni soluzioni, invano, siano qualcosa che debbano passare in secondo piano poiché ritengo invece primario ricostruire prima di tutto uno spirito di unione, di identificazione cittadina, regionale e poi anche nazionale, di fratellanza che oggi abbiamo del tutto perso.

E’ inutile scervellarsi e considerare la soluzione di qualche, anche urgente, problema come un proprio cavallo di battaglia di una propaganda elettorale cinica e spietata e in un qualcosa da usare solo come visibilità propria tramite un dialogo sarcastico e provocatorio studiato a tavolino per ledere prima di tutto chi ha buoni propositi e qui vi chiedo poi di non lamentarsi se i giovani non emergono e se vincono solo e sempre chi meglio sa sgomitare.

I problemi comunque non si riescono a risolvere o per ovvie incompetenze di base o soprattutto perché ogni schieramento nel cercare di risolverlo si pesta i piedi a vicenda non concludendo nulla e qui non potete negare che Caserta è una città che vive nell’immobilismo più totale.

Perciò qui ritengo entri in gioco la mancanza di confronto sano e costruttivo, di rispetto reciproco, la mancanza di unione, lo svantaggio di dare spazio al volere proprio prima che al fare comune e di gettare le nostre frustrazioni sul primo malcapitato che si prende la briga di interessarsi realmente alla città, lasciamo invece da parte le varie diversità, al fine di interessarsi a quello che colpisce negativamente poi tutti, senza esclusione per nessuno, di venirsi incontro e di ragionare su cosa abbiamo veramente bisogno, perché solo così la crescita diventa reale e di tutti e per tutti, vediamo chi realmente continuerà ad interessarsi alla città quando i fari luccicanti delle campagne elettorali si spegneranno, diamo poi spazio ed invogliamo tutte le persone ad attivarsi propositivamente curando e facendo emergere i loro talenti e le loro attitudini ed ascoltando i loro disagi, solo così potremmo interessarsi realmente a loro e guadagnare in ultimo la loro fiducia.

Ritengo perciò oltremodo doveroso e ancor prima vitale ritornare ad essere un'unica grande quadra dove ognuno sa bene che il suo ruolo in funzione degli altri è indispensabile per la vittoria finale ed inoltre perché lo si sa bene che l’aggregazione, lo stare insieme, il vivere ed il vedere le situazioni di vita altrui, sono dei precursori al pensare e poi all’azione positiva nell’interesse comunitario.

Ricordo solo infine che chi pagherà il peggio del nostro individualismo saranno solo i nostri figli che saranno costretti a vivere in una terra completamente bruciata, quindi vi chiedo solo di riflettere e prima di prendere qualsiasi decisione di guardare negli occhi i vostri figli.

Alessandro Santulli, S.Maria Capua Vetere, 27-4-11