schiavitù odierna

Credo che oggi possiamo tranquillamente e totalmente definirci schiavizzati, sì, fatti schiavi senza accorgercene da ciò che ai nostri occhi brilla e lucida, da ciò che ci rende confortevole la nostra vita, da ciò che per noi è assolutamente indispensabile, ecco dove è l’inganno e dove ci hanno incognitamente assoggettati, proprio nel renderci indispensabili vari beni senza i quali noi andremmo nel panico snaturando e modificando completamente la vera essenza che anima e tiene in vita tutte le cose viventi, facendoci perdere o affievolire quella coscienza universale che abbiamo dentro di noi da sempre anche prima che nasciamo.

E’ come se il troppo caos, il continuo rumore e correre ci abbia frastornato interiormente, i resto l’ha fatto la sete di potere, di apparire e la fragilità e paura dilagante.

Sì, perché questo falso benessere ci ha di gran lunga rammolliti, ci ha reso fragili nello spirito e nel fisico, ci ha reso deboli mentalmente e ci ha portato in uno stato di paura associabile per esempio alla non omologazione con ciò che ci circonda inoltre la cosa più grave è che ci ha portato alla perdita di vari talenti basilari per noi esseri viventi, tra i tanti soprattutto la perdita dell’ascolto di quel linguaggio universale sopra citato, inviluppo dei nostri sensi, la scomparsa dell’arte di arrangiarsi e di riuscire a vivere anche in modo autogestito oltre al coraggio per riuscirci.

Soprattutto l’ultimo punto credo sia uno dei punti più critici poiché la totale dipendenza da parte della società consumistica e meccanizzata ci ha reso enormemente vulnerabili, è come se viviamo all’interno di una sfera con al centro un generatore di aria controllato da pochi eletti, fino a quando noi siamo dentro la sfera è tutto ok, appena ci allontaniamo l’aria manca e siamo costretti a tornare dentro, il punto è quanto paghiamo ed a che costo quest’aria?

L’unica cosa che ci salva e credo fermamente che in futuro ci salverà è quella ricerca intrinseca dell’essere umano di una forma di felicità che ravviva ed anima lo spirito, che è, e meno male, completamente opposta all’idea di cinico interesse, di prevaricazione, di schiavizzazione.

Ma invece molto affine al linguaggio universale dell’amore, del darsi per gli altri, del provare vere emozioni tramite sentimenti innati.

Perciò vi incoraggio a non scoraggiarvi e di perseguire sempre ed ad ogni prezzo questa strada, che poi è già dentro di noi da sempre, alla ricerca della felicità e vi auguro a tutti di trovarla avendo prima di tutto sempre pazienza, costanza ed amore poiché ricordo che chi semina in modo corretto e giusto prima o poi e ripeto prima o poi raccoglie.

Santa Maria Capua Vetere, 20-5-11 Alessandro Santulli