Settembre, come ogni anno immancabilmente la tradizione si ripete, il magico rito della vendemmia in tutta la penisola Italica ha ancora un gran fascino coinvolgendo intere comunità e tingendo a festa piccoli e medi borghi.
Infatti passeggiando per insediamenti rurali non si può non rimanere colpiti dall’intenso odor di mosto e percorrendo le campagne gettare uno sguardo alle folte comitive di vendemmiatori, spesso contadini per un giorno.
Sì, perché spesso la vendemmia è ancora una di quelle attività slegate dalla professione, portata ognuno avanti in proprio, nella propria cerchia famigliare ed amicale.
Quindi il tutto si tramuta in una vera e propria festa, segnata ben di preciso sul calendario, dove in tal giorno ci si rincontra e tutti insieme ci si immerge nella parte, accomunando stesse sensazioni e fatiche.
Tralci d’uva da recidere dalla madre vigna, sempre generosa ed abbondante, come anche quest’anno, da riporre nei vasti recipienti, aspettando di essere torchiata e pressata.
Un attività in fin dei conti semplice ma che richiede tanta passione verso la propria Terra e la Natura che ci circonda, un qualcosa quindi che riavvicina le persone al territorio, ricongiungendo quello strappo causato dall’intensa urbanizzazione; ben vengano perciò attività come questa.
Vendemmia quindi come attività sociale ed educativa oltre a quella puramente alimentare … aspettando ovviamente a tavola un buon vinello …
S.Maria C.V. , 12-10-12