Le parole di Don Giuseppe - 2021

Qui vengono raccolti tutti gli interventi
di Don Giuseppe nell'anno 2021

TE DEUM LAUDAMUS

Per l'ultima settimana di Dicembre

Un unico grande giorno di Natale è ciò che stiamo vivendo. L’ottava di Natale ci dice che questo avvenimento va pregato, pensato per otto giorni. In questa settimana ci viene svelato tutto il mistero dell’Incarnazione, dalla gioia per la presenza divina tra noi alla sofferenza del martirio. La salvezza ci viene dalla croce.

Oltre al mistero del Natale questa è anche l’ultima settimana dell’anno. E’ opportuno ripensarlo da parte di tutti per ringraziare dei tanti doni ricevuti, per chiedere perdono delle nostre azioni sbagliate e aiuto per il cammino che continua.

La luce del Bambino Gesù deve illuminare i fatti di questo anno. Nella fede valutiamo gli avvenimenti personale e mondiali.

Pensiamo al mondo. Ci sono ancora tante guerre aperte, tante persone perseguitate e che fuggono dalla loro patria per salvare la vita, tante persone muoiono di fame, la pandemia continua ad accompagnarci e ci fa paura ancora, noi stessi abbiamo vissuto momenti felici e altri faticosi per malattia, lavoro, famiglia, fede, lutti …

Come può Gesù aiutarci a capire queste situazioni? Forse ricordandoci la sua presenza. Lui c’era e c’è per ognuno che lo vuole conoscere. Non ci lascia soli, è vicino a noi.

Anche la Chiesa ha vissuto i suoi momenti bui per gli scandali legati agli abusi e per alcuni fatti finanziari che hanno coinvolto alti prelati. Ci sono stati anche momenti belli e importanti come il Sinodo che il Papa ci propone; ricordiamo l’anno dedicato alla riscoperta della figura di san Giuseppe.

La nostra comunità di san Maurizio ha vissuto momenti importanti per la sua storia. I cammini nei tempi forti di avvento e quaresima hanno sicuramene aiutato il nostro percorso di fede insieme al tempo della Pasqua, alla festa per san Maurizio e il Beato card Ferrari.

E’ la via ordinaria per approfondire la nostra fede. Essa si fonda proprio su queste occasioni.

In estate c’è stato il cambio spirituale alla guida della parrocchia. Don Michele è stato mandato a prestare il suo servizio a Milano e sono arrivato io.

Un grande grazie va rivolto a don Michele. Tanto si è prodigato per il bene materiale e spirituale di san Maurizio. Non dobbiamo dimenticarlo. La nostra gratitudine è a Dio che ci ha permesso di conoscerlo e apprezzarlo.

Don Giuseppe

SANTO NATALE 2021

AUGURI

Per sabato 25 Dicembre

Stiamo vivendo la settimana che ci porta al Natale.

Questa festa è la più sentita da noi cristiani, ma non solo. Molti, forse tutti, festeggiano il Natale. Le motivazioni possono essere diverse ma la voglia di festeggiare qualcosa è presente in tutti.

Per noi cristiani la nascita di Gesù è ricca di considerazioni importanti.

Eccone alcune.

Dio vuole venire nel nostro cuore, nella nostra famiglia, nei nostri ambienti di lavoro, nei nostri caseggiati, nella nostra comunità cristiana. Il senso della sua venuta è il bisogno di salvezza che è presente nel nostro cuore. Siamo peccatori e desideriamo essere migliori, anche se non sempre ce la facciamo.

Ancora, Dio vuole essere vicino a noi e camminare con noi. Vuole accompagnare le nostre vite con i dolori e le gioie che la vita porta. Non siamo soli, Dio è con noi.

Il Natale è Amore che si dona, è benedizione che ci viene donata affinchè anche noi diventiamo benedizione per il nostro prossimo.

Siamo di fronte ad un programma di vita che Gesù ci regala. Impegnativo, ma liberante e capace di dare senso alle nostre esistenze.

Auguro a tutti voi e alle vostre famiglie un buon e santo Natale.

Don Giuseppe

DOMENICA

DELLA DIVINA MATERNITA’

Per domenica 19 Dicembre

VI DOMENICA DI AVVENTO

La figura che ci viene presentata in questa domenica è quella di Maria, Madre di Gesù.

Il mistero del Natale ci illumina.

L’atteggiamento da avere da oggi in poi è quello della gioia. Contempliamo Maria e gioiamo della sua scelta, del suo si.

San Paolo scrivendo ai cristiani di Filippi dice di essere contenti, gioiosi perché il Signore sta per venire. Noi lo aspettiamo e Lui non ci deluderà.

La gioia di cui parla è quella interiore, del cuore. Possiamo essere afflitti da molte prove, ma come cristiani sappiamo che Dio c’è, non ci abbandona mai.

Il Natale è la riscoperta della presenza di Dio accanto a noi. Egli è l’Emmanuele, il Dio con noi.

Il Vangelo di Luca ci suggerisce alcuni atteggiamenti da avere in questi giorni per comprendere meglio il mistero che ci attende.

Come tutte le coppie anche loro hanno progetti per il futuro. Sono progetti umani.

Dio cambia questi pensieri. Il suo progetto è diverso. Maria è la prima ad accoglierlo. Il suo si le porta gioia interiore, pace, serenità. I progetti di Dio ci donano sempre questi sentimenti. Essi sono la prova che ciò che sentiamo viene da Dio.

Dio quindi è vicino a Maria, ci mette la faccia nella sua proposta. Lui ci sarà sempre per aiutarci.

A volte questi progetti divini ci sembrano sproporzionati. Non sempre ci sentiamo pronti e capaci, come Maria.

Da Lei impariamo a confidare nell’aiuto divino.

Elisabetta è un segno importante per Maria. Capisce che la parola di Dio non è solo aria, ma concretezza. Anche noi dobbiamo capire i segni attraverso i quali Dio ci parla.

Dire si a Dio a volte costa. Ci vuole umiltà e fiducia in Lui.

Maria è da contemplare e da vedere come porta aperta che ci conduce a Dio.

Attraverso Lei nella preghiera e nell’esempio che ci dà arriveremo a Dio.

Vorrei fare un invito grande a tutti voi riguardo al sacramento della Riconciliazione. La prossima settimana ci porta a Natale, tra tutte le cose da fare, tutte importanti, non tralasciamo la confessione. Trovate sul notiziario Andate i giorni e le ore in cui il sacerdote è presente in chiesa. Ci sono però anche appuntamenti in santuario e nelle altre chiese. Non perdiamo questa occasione per prepararci anche nell’intimo al Natale di Gesù.

Don Giuseppe

IL PRECURSORE

Per domenica 12 Dicembre

Il tema proposto da questa V domenica di Avvento è il Precursore.

La parola di Dio ci invita a riflettere sulla figura di Giovanni Battista.

Abbiamo già incontrato questa figura nelle domeniche precedenti, oggi ci viene proposto in maniera diretta. E’ lui che parla di sé e cerca di spiegare chi sia stato nella storia della salvezza.

Il Vangelo ci dice che battezzava per purificare il popolo in attesa della venuta del Messia. Giovanni ci dice che Gesù aveva già iniziato a battezzare in Spirito santo.

Giovanni viene interrogato sul Battesimo di Gesù, questo gli permette di parlare di sé e di Gesù.

Cosa dice di sé?

Anzitutto che lui non è il Messia.

E’ una risposta coraggiosa. Molti ritenevano che Giovanni fosse il Messia. Avrebbe potuto approfittare ricevendo gloria non sua.

Giovanni si fa umile, riconosce la sua realtà. Il suo compito era quello di preparare la strada a Gesù, non altro.

Si definisce “l’amico dello sposo” non lo sposo. L’attenzione va su Gesù.

Una riflessione che possiamo fare ci porta a riscoprire il nostro ruolo di testimoni, di guide per altri credenti, di aiuto nei cammini di fede di tanti fratelli e sorelle.

Non dobbiamo mai dimenticare che non siamo noi quelli a cui legare le persone, ma Gesù.

Poi impariamo a ringraziare i tanti Giovanni Battista che abbiamo incontrato nella nostra vita. Ci hanno aiutato a conoscere Gesù.

Se ora siamo educatori è perché qualcuno ci ha educato con semplicità, umiltà, portandoci da Gesù.

Evitiamo i protagonismi, anche nella fede, fanno danni e distolgono dalla méta a cui dobbiamo giungere.

S. Paolo nella lettera ai Corinzi descrive il suo ministero in riferimento a Gesù. Come Giovanni anche lui capisce che è a Gesù che si deve arrivare.

Avvicinandoci al Natale chiediamo di essere anche noi tanti Giovanni Battista verso coloro che incontriamo.


In settimana vivremo anche la festa solenne in onore di sant’Ambrogio. E’ il patrono della nostra diocesi insieme a san Carlo, facciamo ricordo e preghiera per la nostra diocesi e i suoi cammini di fede che vengono proposti alla nostra attenzione.

Non dimentichiamoci che noi abbiamo come co-patrono un successore di Ambrogio, il card Andrea Carlo Ferrari.

Mercoledì festeggeremo la festa dell’Immacolata Concezione di Maria. Ella è uno dei personaggi importanti dell’Avvento, iniziamo a riflettere sulla sua figura. Oggi ci è presentata nel suo concepimento immacolato, cioè senza il peccato originale che accompagna le nostre nascite.

Da Lei pura viene il Puro per eccellenza, Gesù.

Viviamo con fede questa settimana ricca di tanti momenti importanti per noi.

Don Giuseppe

L’INGRESSO DEL RE

Per domenica 5 Dicembre

La quarta domenica di Avvento ci propone il tema dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme. la sua città in quanto Messia.

Immagine tipicamente pasquale, ma attuale anche oggi perché ci invita a riflettere sulla nostra accoglienza sia personale, sia sociale.

Il Natale si avvicina e noi siamo chiamati ad accoglierlo o rifiutarlo.

Egli è l’atteso, ma per chi lo aspetta veramente e si prepara ad accoglierlo.

Qualche spunto di riflessione per tuti.

Il vangelo ci narra l’entrata di Gesù in Gerusalemme come re di pace.

Cavalca un’asina, simbolo regale in tempo di pace.

Vediamo alcuni particolari importanti.

Anzitutto va ricordato che Luca concepisce il suo vangelo come un grande cammino che Gesù compie verso Gerusalemme, la città di Davide, del Messia.

Questo viaggio Gesù lo compie con forte decisione e consapevolezza, senza tentennamenti o ripensamenti.

Pensiamo a noi e ai nostri cammini personali e comunitari se hanno questa fermezza

Poi, cammina davanti a tutti, come guida ed esempio.

Tutti sembrano obbedire ai suoi comandi riconoscendo in Lui il Messia.

La folla lo acclama come re, stendendo mantelli e acclamando.

La folla però è volubile, sappiamo che il venerdì di quella stessa settimana griderà di crocifiggerlo.

Impariamo anche noi a distinguere i nostri sentimenti e gli atteggiamenti verso Gesù.

Sono importanti per capire come si orienta la nostra fede.



Ricordo giovedì mattina l’adorazione silenziosa in chiesa per tutti, almeno un minuto al mese per Gesù.

Venerdì è il primo del mese e in santuario alle 21 si celebra la messa contemplativa.

Buona settimana a tutti.

Don Giuseppe

LE PROFEZIE ADEMPIUTE

Per domenica 28 novembre


La terza domenica di Avvento ci propone come proseguimento del cammino che le parole annunciate da Dio e dai profeti non sono solo parole, esse diventano realtà.

Il profeta Isaia vede in Ciro colui che libererà il popolo d’Israele dalla schiavitù assiro-babilonese.

Dio ha mantenuto la sua promessa: ha salvato il suo popolo. Ciro viene visto come il Messia.

Paolo, scrivendo ai romani, si mostra audace, forte. Il suo annuncio porta la salvezza di Dio. Paolo è disposto a tutto pur di salvare i romani. Addirittura ad essere considerato eretico. Chi lo ascolta ha la salvezza da lui annunciata.

Il Vangelo fotografa bene la situazione dell’uomo di oggi, almeno di una buona parte di essi.

Giovanni Battista è in prigione, arrestato da Erode Antipa. Si interroga sulla sua vita di profeta.

Egli ha annunciato la venuta di Gesù come Messia. Ma Gesù è veramente il Messia?

Ciò che fa non rientrava negli schemi teologici di Giovanni. Quindi va in crisi e manda messaggeri da Gesù. Chi sei?

Gesù risponde con i fatti. Rimanda alle Scritture. Cosa dicono del Messia?

Che compirà miracoli per i bisognosi, annuncerà la salvezza a chi vorrà ascoltarlo.

Questa è la risposta di Gesù, Giovanni capisce.

Anche noi siamo chiamati a lasciare alle spalle la nostra idea di Gesù e della chiesa per assumere quella che Gesù e la chiesa ci propongono.

Una crisi di fede si supera ragionando e pregando sulla parola di Dio che ascoltiamo.

Questa settimana ci aiuti a fidarci maggiormente di Gesù e delle sue parole.


Vorrei spendere qualche parola sulla benedizione delle famiglie e la visita nelle case per chi lo desidera.

Inizierò lunedì 29 novembre e farò la via Cadore poi visiterò le famiglie che desiderano dei ragazzi che frequentano la V elementare e i battezzati in questo anno 2021.

Per tutti gli altri e per chi non desidera la visita in casa c’è la possibilità di venire in chiesa come da lettera che vi giungerà.

Sappiamo che i tempi sono incerti e forse c’è anche paura, ognuno si senta libero di agire come crede meglio.

Ricordo che andrò anche dalle famiglie appena arrivate nella nostra parrocchia, e che lo desiderano.

Non potrò fermarmi molto in casa, ma può essere l’inizio di una conoscenza che durerà nel tempo e avrà altri modi di incontro.

Auguro a tutti una buona settimana nell’attesa del Signore che viene.

Don Giuseppe

I FIGLI DEL REGNO

Per domenica 21 novembre

La seconda domenica di Avvento ha come tema i figli del Regno.

Chi sono questi figli del Regno? Coloro che Dio ama e che corrispondono a questo amore.

Il Battesimo è l'origine di questa figliolanza e comporta l'impegno di testimoniare il Vangelo.

Il profeta Isaia nella prima lettura dice che la grazia e la potenza divina possono convertire tutti. Gli egiziani e gli assiri, popoli per antonomasia nemici di Israele e pagani, si convertiranno a Jahvè e con Israele testimonieranno al mondo la grandezza e l'amore misericordioso di Dio che perdona i loro peccati.

Paolo, scrivendo agli efesini, si dichiara onorato di annunciare il vangelo a tutti i popoli. E’ una grazia ricevuta da Dio, direttamente.

Noi sappiamo ringraziare per averci fatto cristiani e chiamati a testimoniare nella nostra vita quotidiana il suo amore?

Il Vangelo di Marco ci ricorda che i nostri “successi” pastorali non sono solo merito nostro. E’ Dio che opera in noi e tramite noi. Il nostro compito è preparare all'incontro con Dio. Come Giovanni Battista dobbiamo preparare i cuori all'incontro con Dio che viene.

Mai legare spiritualmente a noi le persone. Noi non siamo padroni di nessuno, semmai compagni di viaggio.

Vorrei poi ricordare alcune possibilità che abbiamo per vivere bene l’avvento e quindi la nostra figliolanza del Regno.

- C'è un sussidio per la preghiera personale in casa, si può acquistarlo in segreteria,

- Il nostro vescovo tutte le sere ci parla dal canale 195 della tv. Tre minuti di riflessione quotidiana,

- Tutte le mattine alle 8,15 la recita delle Lodi in chiesa e poi la Messa. Auspico che chi può partecipare sia presente all’Eucaristia.

Come vedete tante occasioni per vivere al meglio il cammino di avvento.

Non lasciamoci impigrire e rimanere schiavi dell’indifferenza.

Buon cammino a tutti.

Don Giuseppe

Un nuovo cammino si apre
davanti a noi

Per domenica 14 novembre

Iniziamo un nuovo anno liturgico, un nuovo cammino si apre davanti a noi. Esso deve essere pieno di desiderio, di speranza.

Ci affidiamo come sempre alla parola di Dio, cosa ci dice, quale programma di vita ci propone?

La prima impressione di queste pagine è sempre di paura. Le immagini catastrofiche di fine del mondo ci inquietano.

Corriamo il rischio di rifiutare questa parola di Dio perché troppo inquietante, non lasciamoci ingannare, come ci dice anche Gesù nel Vangelo. Molti vi diranno di non credere perché non sanno interpretare i segni dei tempi, noi cristiani agiamo in altro modo.

La prima attenzione da avere è proprio quella di leggere i segni dei tempi. Vediamo sicuramente tante cose negative attorno a noi e nel mondo. Esiste il pericolo di scoraggiarsi e/o perdere la fede in Dio e la fiducia negli uomini.

Il Papa e anche il nostro vescovo Mario ci invitano, giustamente, a vedere quello che c'è di buono sia attorno a noi sia nel mondo.

C'è tanto bene e questo lo dobbiamo vedere per costruire su di esso il futuro.

Il tempo di Avvento ci parla di attesa, di speranza, di desiderio.

Chiediamoci all'inizio del cammino cosa aspettiamo con più desiderio e speranza nella nostra vita e in quella delle persone che ci sono care?

La Liturgia dell'Avvento ci farà compiere un cammino. Esso ci porterà a Gesù nel suo Natale.

Dobbiamo camminare con Lui e tra di noi.

Vorrei ora offrire alcune indicazioni pratiche per vivere l'Avvento.

- Sarà possibile pregare ogni giorno accompagnati da un sussidio che offre la parola di Dio del giorno, una riflessione e una preghiera. Pochi minuti ci permettono di valorizzare questo tempo.

- Vivremo il bel momento della benedizione delle famiglie soprattutto in chiesa, come lo scorso anno, sarete avvisati per lettera oltre che sul sito della parrocchia.

Alcune categorie saranno contattate per ricevere in casa il sacerdote, decideranno se aprire le porte oppure venire in chiesa con tutti.

Specificherò la prossima settimana quali gruppi saranno contattati.

- Proporremo la recita delle lodi prima della messa del mattino. Molti hanno già la Diurna Laus, per altri si può acquistarla o prenderla in chiesa.

- Per tutti gli adulti e le famiglie proporrò la novena di Natale, sarà un momento semplice ma importante da dedicare a Dio, soprattutto negli ultimi giorni dove la frenesia dei regali e acquisti vari potrebbe distoglierci dall’attesa di Gesù.

Vedremo in seguito come e quando trovarci.

Auguro a tutti un buon cammino di avvento,

don Giuseppe

























DAL LEGNO DELLA CROCE
REGNA IL SIGNORE

Per domenica 7 novembre

La festa solenne in onore di Cristo Re dell’Universo chiude l’anno liturgico e ci prepara al tempo dell’Avvento.

Chiudere un anno significa anzitutto ringraziare per tutto ciò che abbiamo ricevuto per quanto riguarda il nostro cammino di fede, poi fare un buon esame di coscienza e verificare ciò che di buono abbiamo fatto, chiedere perdono per ciò che non abbiamo fatto o vissuto malamente, chiedere aiuto per un nuovo cammino che si apre e fare dei propositi per questo cammino.

Viviamo anzitutto questa settimana con questo sguardo sulla nostra vita.

Vogliamo soffermarci ora sulla Parola di Dio. Come ci presenta il tema della regalità di Gesù?

La prima osservazione che possiamo fare è quella che ci dice che la sua regalità è la croce.

Tutte le letture sottolineano questo aspetto, anche noi consideriamolo.

Il profeta Isaia, nella prima lettura, così ci presenta l’inviato di Jahvè: Egli deve radunare tutte le genti disperse e diventare per esse punto di riferimento.

Non dimentichiamo che il profeta scrive mentre gli ebrei sono in esilio. La loro speranza era quella di ritornare guidati da qualcuno che fosse vero punto di riferimento per tutti.

San Paolo ci presenta la passione di Gesù e la sua croce come obbedienza alla volontà del Padre.

Per Gesù ciò ha significato lo svuotamento di se stesso come Dio e l’assunzione della nostra condizione umana, compresa l’umiliazione della morte di croce.

Perché? Paolo ci dice “per noi”.

La gloria di Dio è proprio la croce.

Il Vangelo di Luca ci racconta la vicenda di Gesù sulla croce.

Viene deriso da tutti, offeso e non capito nel gesto che sta compiendo.

La scritta offensiva rivela la verità più semplice, il per noi.

L’episodio del buon ladrone ci fa capire ancora meglio come la morte di Gesù sulla croce sia la salvezza di tutti.

Noi abbiamo deciso di credere a questo Gesù, non dimentichiamolo.

Dopo aver vissuto la festa dei santi e il ricordo dei defunti vorrei segnalare questi momenti importanti.

Giovedì 4 è la festa liturgica in onore di san Carlo Borromeo, copatrono della nostra diocesi con sant’Ambrogio.

Al mattino dalle 9,00 alle 10,00 sarà possibile raccogliersi in adorazione davanti all’Eucaristia, abbiamo di che pregare in questo mese che si apre, sfruttiamo l’occasione.

Ricordo che venerdì oltre ad essere il primo del mese ci vede presente al santuario per la messa contemplativa.

Domenica prossima è la festa di Cristo Re, ultima domenica dell’anno liturgico. E’ anche la giornata diocesana della Caritas. I nostri amici ci aiuteranno durante la messa a riflettere sulla carità cristiana e quali gesti concreti compiere affinché la carità non sia solo un insieme di parole ma si traduca in fatti concreti.

L’adorazione del pomeriggio ci permetterà di rendere preghiera i nostri propositi.

Auguro a tutti una buona settimana soprattutto dal punto di vista spirituale.

Don Giuseppe

























TUTTI I POPOLI SONO CHIAMATI ALLA SALVEZZA

Per domenica 31 ottobre

L’ultima settimana di ottobre chiude il mese missionario.

Per noi di san Maurizio è stato un periodo intenso sia per il saluto e il grazie a don

Michele, partito per una nuova “missione” a Milano sia per le testimonianze missionarie che hanno accompagnato le domeniche.

Anche l’ultima domenica ci propone il tema della salvezza offerta a tutti i popoli. Per Dio non ci sono preferenze o priorità legate a criteri umani. Solo la fede in Lui, l’adesione alla sua Parola ci danno la salvezza che Lui vuole per noi.

Il Vangelo ci racconta della beatitudine di chi potrà entrare nella vita eterna. E’ la provocazione che viene lanciata a Gesù. Lui risponde raccontando una parabola.

Un ricco signore vuole fare un pranzo per i suoi notabile e amici, manda gli inviti, ma ogni invitato rifiuta. Ognuno adduce motivi che sembrano seri e fondati. Il ricco signore però non li accetta. Perché?

Penso che la risposta sia in questo comportamento del signore, che poi è l’immagine di Dio.

Il Regno di Dio viene prima di tutto. Che vuol dire alla luce della scelta per Dio noi dobbiamo leggere le nostre vocazioni.

Il rischio che noi corriamo è separare la nostra vita quotidiana con i suoi affari dalla fede. Se la vita mi impegna tanto non ho posto per Dio.

Lui ci chiede di mettere insieme le due cose. Altrimenti non c’è spazio per noi, Dio chiamerà tanti che non sono i primi invitati ma che sono più disposti di noi ad accogliere la sua Parola. E’ un buon esame di coscienza per verificare la nostra disponibilità ad accogliere Dio nella nostra vita.

Vorrei poi ricordare che domenica 31 ricorderemo la Dedicazione della nostra chiesa al beato card Ferrari. E’ un’occasione di preghiera, di ringraziamento a Dio che ci ha dato un luogo in cui trovarci a onorare il suo nome.

La messa vespertina di domenica sarà proprio della dedicazione della chiesa al card Ferrari. Auspico una buona partecipazione a questo momento.

Infine vorrei ricordare la festa di Tutti i santi che celebreremo lunedì primo novembre. E’ la festa di tutti noi, il nostro onomastico. E’ la ricorrenza che ci parla del nostro futuro, il Paradiso. Siamo fatti per questo. E’ la mèta della nostra vita, formare con i santi l’assemblea che adora Dio.


L’orario festivo delle messe ci dice quanto sia importante esserci.

Il giorno 2 di novembre è il giorno che ricorda tutti i defunti. Ricorderemo in modo particolare quelli dell’ultimo anno, ma non saranno dimenticati tutti gli altri

La visita ai cimiteri e soprattutto l’Eucaristia celebrata in loro memoria ci fa vivere cristianamente il dolore e il loro ricordo.

Auspico la partecipazione a queste iniziative, anche alla confessione soprattutto il sabato pomeriggio dalle ore 16 alle ore 17,45.

Auguro a tutti voi una buona settimana.

Don Giuseppe

La missione di salvezza è annuncio per tutti

Per domenica 24 ottobre

Iniziamo una settimana importante per la vita cristiana: ci porta alla Giornata missionaria mondiale.

Ci prepariamo con l’adorazione di giovedì sera. Avrà carattere missionario, ci aiuterà a capire cosa significhi essere missionari oggi.

Abbiamo già avuto nelle domeniche precedenti due testimonianze missionarie.

Ci hanno fatto capire la bellezza è l’importanza di testimoniare il Vangelo sempre e in ogni luogo.

Domenica avremo un’altra opportunità per vivere la missionarietà. Suor Rosella ci racconterà la sua esperienza. Avremo poi l’accoglienza dei cresimati da parte del gruppo dei preadolescenti, anche questo un bel gesto di missione accogliente.

La parola di Dio ci aiuta ad approfondire questo cammino.

La prima lettura ci racconta la conversione di un notabile della corte del re di Etiopia. Filippo, il diacono, converte il dignitario spiegandogli la parola di Dio.

La missione di salvezza è annuncio per tutti, non ci sono inclusioni o esclusioni. Per Dio siamo tutti uguali.

L’eunuco alla fine è pieno di gioia, ha scoperto il senso della vita attraverso la parola di Dio.

Filippo sempre guidato dallo Spirito si trova altrove. Lasciarsi guidare dallo Spirito è l’insegnamento degli apostoli e dei diaconi.

Il Vangelo ci parla della missione che il Risorto affida agli Apostoli.

Essa comporta un annuncio della Parola a partire dal nocciolo della fede cristiana: la Pasqua.

L’annuncio è sostenuto, guidato dai sacramenti, in particolare il Battesimo e l'Eucaristia.

Attorno ad essi si costruisce una comunità, anche missionaria.

Interessante è la nota dell’evangelista che ci dice che alcuni dubitano di fronte a Gesù. Alle sue parole o al suo aiuto promesso?

La Parola e i Sacramenti sono la costante presenza di Gesù al nostro fianco.

Prendiamone atto.

Facciamo tesoro di tutto quello che abbiamo ascoltato e vissuto in questi giorni.

Ricordo il terzo e ultimo momento culturale del ciclo di ottobre ad Oreno.

La formazione cristiana e umana è importante per tutti.

Queste conferenze sono davvero un’ottima occasione di riflessione, non perdiamo per pigrizia queste offerte.

Domenica 31 alla sera ricorderemo un momento significativo per San Maurizio: la dedicazione della chiesa al beato cardinal Andrea Carlo Ferrari.

Ciò significa ripensare alle nostre origini cristiane. In questa chiesa molti hanno ricevuti i sacramenti che li hanno iniziati alla vita di fede. Tutti ci ritroviamo per pregare e per la messa domenicale.

Partecipiamo a questo momento con fede e gratitudine.

Lunedì prossimo poi celebreremo la festa di Tutti i santi e il giorno seguente il ricordo di tutti i nostri defunti.

Parleremo la prossima settimana di questi appuntamenti e come viverli.

Auguro a tutti una buona settimana missionaria.

Don Giuseppe

Noi uomini siamo i collaboratori di Dio nella costruzione di questa chiesa

Per Domenica 17 ottobre

Abbiamo davanti una settimana con momenti importanti di vita parrocchiale: venerdì ad Oreno è possibile ascoltare la seconda conferenza del ciclo di ottobre sul tema dell’utopia, il titolo della serata è :”danzala la vita tua”.

Sabato sera celebreremo il sacramento della Cresima per i nostri ragazzi, sarà presente il vicario episcopale mons Luciano Angaroni, rappresenta per noi il Vescovo e ci parla a nome del vescovo. Un invito alla preghiera per questi ragazzi/e e per le loro famiglie. Capiscano che il sacramento che ricevono è un invito alla testimonianza cristiana forte nella vita quotidiana che devono affrontare.

Un altro pensiero ci viene dalla Parola di Dio. In questa domenica celereremo la Dedicazione della nostra cattedrale, il Duomo di Milano. Esso rappresenta il riferimento chiaro al vescovo e alla sua parola che ci viene dettata dalla “cattedra”.

Il vescovo e la sua parola sono la nostra guida.

Da questa domenica e fino al tempo dell’Avvento noi rifletteremo sulla Chiesa e le sue caratteristiche: la chiesa madre (la cattedrale); la chiesa missionaria (giornata mondiale); chiesa dei santi; chiesa gloriosa che verrà nella Parusia (la fine dei tempi) con il ritorno glorioso di Cristo Re dell’Universo.

La parola di Dio di questa domenica ci aiuta a riflettere sulla chiesa cattedrale, la Madre di tutte le chiese della diocesi.

San Paolo nella lettera ai Corinzi ci dice che noi uomini siamo i collaboratori di Dio nella costruzione di questa chiesa. Essa non va intesa solo come edificio, ma come comunità.

Nessuno deve pensare di essere il perno della comunità prendendo il posto di Dio. Nessuno può decidere cosa fare senza l’autorizzazione del vescovo che agisce nei suoi delegati, il parroco e i suoi collaboratori ei vari consigli che aiutano a comprendere e ad agire per il bene della parrocchia.

Guai al prete che costruisce una comunità legandola a se invece che a Gesù, costruisce sulla sabbia, in poco tempo tutto sparisce. E’ Dio il fondamento di ogni comunità. Ogni prete responsabile di una parrocchia deve rimandare sempre a Gesù. Ricordiamo la figura di Giovanni Battista che si chiamava l’amico dello sposo, non lo sposo; la voce che prepara la strada non il Messia…

Ne abbiamo di cui pensare.

Nel Vangelo Gesù ci invita ad essere sue pecore. Siamo tali se ascoltiamo la sua voce e lo seguiamo, diventiamo suoi discepoli.

Celebrare la festa della chiesa madre significa riflettere su queste caratteristiche.

Facciamole nostre in questa settimana.

Don Giuseppe

La parabola del vignaiolo

Per Domenica 10 ottobre

Anzitutto vorrei offrirvi qualche pensiero preso dalla parola di Dio della prossima domenica.

Si racconta di un vignaiolo che per lavorare la sua vigna ha bisogno di operai. Li cerca in diverse ore del giorno e tutti sono inviati a lavorare nella vigna.

Al termine della giornata vengono pagati tutti con la stessa paga. Ciò suscita il malcontento di coloro che hanno lavorato tutto il giorno e non ritengono giusto il trattamento del padrone.

Cosa ci suggerisce questa parabola?

C’è una vigna da lavorare ed è il mondo e in esso la chiesa. Dio vuole che tutti possano lavorare per Lui. Questo permette all’uomo di raggiungere la salvezza. Essa è offerta a tutti allo stesso modo perché Dio non fa preferenze tra gli uomini creati da Lui.

Che tipo di umanità risulta da questa parabola?

Egoista, poco solidale col prossimo, tesa a fare i propri interessi …

Il senso di giustizia che emerge è solo umano.

Che immagine di Dio emerge?

Uno che ha un’altra idea di giustizia diversa da ciò che umanamente noi intendiamo. Non vuole disprezzare noi , ma farci capire che Dio ragiona in altro modo, che i suoi orizzonti sono più ampi dei nostri, che Lui ha a cuore il bene di tutti e non solo di qualcuno, per Lui noi umani siamo tutti uguali.

L’esempio è rappresentato dagli operai dell’ultima ora pagati come i primi. Per noi questa è un’ingiustizia, per Dio è il rispetto dei cammini personali di ognuno.

A Lui interessa che tutti abbiano voglia di lavorare nella sua vigna.

Vorrei aggiungere altre considerazioni importanti per la nostra comunità in questa domenica.

Sabato sera ringrazieremo e saluteremo don Michele. Lascia la nostra comunità perché chiamato a Milano nella parrocchia degli Angeli Custodi.

Un distacco è sempre occasione di fatica personale e comunitaria. Noi lo ringraziamo di cuore per il bene fatto a san Maurizio.

Ha dato un’impronta e un ordine alla comunità di cui facciamo tesoro e vogliamo proseguire.

Per questo ringraziare è un dovere morale. Ha fatto tanto bene per noi e gli auguriamo di farne anche in una grande città complessa come Milano.

Un altro pensiero riguarda il mese di ottobre nel suo insieme: è il mese del rosario a Maria, nostra patrona della Comunità Pastorale. Poi si prega e riflette sulla missione.

Noi avremo in queste domeniche tre testimonianze missionarie proposte da suore e giovani che hanno vissuto l’esperienza missionaria. Ognuna delle prossime domeniche avrà una sua testimonianza.

La missione però non è solo ascoltare qualcuno, ma pregare per i missionari ad gentes e renderci conti che missionari siamo anche tutti noi qui a san Maurizio e negli altri ambienti nei quali viviamo quotidianamente.

Questo mese ci aiuti a capire l’importanza di testimoniare la nostra fede, sempre.

Vi saluto e vi auguro una buona settimana

Don Giuseppe