Via Crucis 5

12 Febbraio 2023

5. Vetro, rame, stagno

... e tanta pazienza e precisione, ed esperienza, e senso artistico.

Occorre dire che Lucia fa sembrare tutto semplice. Ma dai suoi gesti, dalle mani screpolate, si intuisce che quello che sta facendo va oltre questa apparente semplicità. 

Non sono sicuro che Lucia sarà contenta di quello che scrivo, ma va detto. L'arte e la creatività non sono solo il guizzo di un momento, ma affondano le loro radici in un apprendistato che può durare tutta la vita.
Il braccio e la mano realizzano quanto la mente ha ideato.

Il corpo danza attorno al vetro e all'idea.

Ecco qualche particolare della lavorazione:

E il quadro pian piano prende forma svelando così che ogni tessera ha un suo ruolo solo assieme alle altre.


Ogni quadro viene ricomposto (tessera dopo tessera) in una dima di legno.
Questo serve sia per aggiustare il tutto alle misure della cornice nella quale sarà inserito il lavoro finito, sia per affiancare meglio ogni pezzo al suo vicino.

Tutto è pronto per la fase di stagnatura.

Prima si fissano i punti di incrocio principali  perché nulla si muova.

Poi lo stagno unisce ogni parte rivestita dal rame.
Lo stagno si spande veloce, fuso e guidato dallo stagnatore. Grazie al cielo aderisce solo al rame e quindi  eventuali goccioline possono essere tolte agevolmente dal vetro.

L'operazione richiede di aprire le finestre per mantenere salubre l'ambiente, ma in questo periodo fa veramente freddo...

Ecco a confronto un piede solo "ramato" e uno stagnato.

Ma lo stagno appena messo ha un riflesso metallico argentato.
Lo stagno verrà poi brunito per renderlo meno luccicante, come nel particolare della mano.