Partecipazione
Adesione e distribuzione degli studenti ripartite per classi e sezioni
Sono 36 gli studenti che hanno aderito al progetto
Classi
Tutte le classi hanno aderito al progetto con una preponderanza delle terze e quarte
Sezioni
Sono 14 le sezioni che hanno contribuito alla costruzione del gruppo
La candidatura è aperta a tutta la comunità studentesca. Si potrà accedere al modulo solo attraverso l'account istituzionale.
Tuttavia, in caso di sovrannumero saranno privilegiati gli studenti delle classi seconde (in numero di 15). Le altre eventuali candidature saranno accolte per ordine di arrivo.
Il termine ultimo per presentare la propria candidatura è fissato per il 30 dicembre 2018 alle ore 23:55
30 studenti preferibilmente del 2° anno che saranno scelti per partecipare al progetto didattico intraprenderanno 4 tipologie di attività laboratoriali:
Durante i primi 120 minuti di ciascuna lezione gli studenti apprenderanno degli strumenti che durante i 60 minuti successivi dovranno applicare con esercitazioni pratiche seduta stante.
Alla fine della 4a, della 8a e della 12a lezione verranno assegnati dei compiti di più ampio respiro da svolgere nel corso delle settimane successive che intercorrono prima di ritrovarsi di nuovo di lunedì ad una nuova lezione; in generale, gli studenti avranno non meno di 15 giorni a disposizione per dedicarsi.
Prima prova finale: consta di una prova scritta in cui agli studenti verrà sottoposta la visione di una sequenza di un film (che potranno rivedere più e più volte durante l’intera durata della prova) di cui dovranno ricavarne la cosiddetta sceneggiatura desunta, ovvero ricostruire dal prodotto finito quella che era la struttura narrativa nella sua fase iniziale prima che la preproduzione, la fase delle riprese, la direzione attoriale, e infine il montaggio e la postproduzione conseguano, strato dopo strato, il risultato congro dell’opera filmica conclusa. Seconda prova finale: consta di una prova orale in cui ogni studente dovrà portare tre sequenze a scelta da altrettanti film, o estrapolate dalla filmografia di uno stesso autore o estrapolate da uno stesso genere cinematografico, e analizzarne a voce gli elementi filmologici che rendono riconoscibile lo stile di un autore nel primo caso o i paradigmi di un genere nel secondo.
Durante l’ultima lezione, la 16a i trenta studenti, alla luce di quanto sino a quel punto è stato appreso, coadiuvati da Lorenzo Corvino, redigeranno un questionario perlustrativo con risposte argomentative che i trenta studenti stessi sottoporranno a tutta la popolazione studentesca del Liceo, alla luce del dignitosissimo campione statistico a disposizione compreso tra i 13 e i 19 anni — oltre 1.600 studenti — sul concetto di immedesimazione e sulla percezione che ciascuno ha dell’esperienza cinematografica, i cui risultati saranno illustrati in un incontro ad hoc nell’Aula Magna del Liceo medesimo dinanzi al corpo docente e ai media invitati. Questa sarà altresì la sede precipua in cui testimoniare tutto il percorso intrapreso dai trenta studenti nel corso dei 7 mesi di attuazione del progetto di alfabetizzazione iconico-estetica. Inoltre durante le lezioni gli studenti verranno riforniti di dispense su cui poter approfondire gli argomenti trattati.
Lo svolgimento di tutte le lezioni saranno ad opera del regista Lorenzo Corvino, in più ci saranno 4 masterclass con altrettanti professionisti.
Uno sceneggiatore racconterà il processo creativo, dall’ideazione agli ultimi interventi o aggiustamenti di scrittura persino poco prima o durante il set; cosa vuol dire previsualizzare uno svolgimento di azioni e dialoghi contestualizzandolo nell’amalgama finale del ritmo e dell’affabulazione dell’opera nel suo complesso, senza dimenticare la tecnica di uno script che deve essere uniforme a degli standard internazionali al pari di un pentagramma nel campo musicale.
Un attore illustrerà il “tradimento” dello script quando dovrà tradurre/tradire quanto è stato previsto letteralmente su carta per il suo ruolo trasformando in atto il potenziale che lo sceneggiatore ha previsto e il regista ha contestualizzato. Cosa vuol dire essere un corpo pensante in balia di un burattinaio demiurgo, e nonostante ciò trovare i propri margini di intervento e di contributo personali alla creazione dell’identificazione che lo spettatore avrà grazie a come l’attore di un film calibra la propria prestazione.
Un direttore della fotografia racconterà la scrittura del film sul piano estetico, quanto lo stile visivo nelle intenzioni del regista deve tradursi in precisi calcoli matematici attraverso tutti i coefficienti che egli dovrà far impostare alla sua squadra di collaboratori ogni volta che sul set verrà chiamato “Motore!” in riferimento all’avvio della macchina da presa (quanto illuminare cosa e dove, e poi impostare l’otturatore, il diaframma, la messa a fuoco, il bilanciamento dei colori, la risoluzione dell’immagine, il mascherino, la velocità di scorrimento dei fotogrammi, la tipologia della mobilità della macchina da presa o al contrario della sua staticità, ecc ecc).
Un montatore racconterà quella che unanimamente è definita la terza scrittura del film dopo la sceneggiatura e la regia. Un montatore non può aggiungere momenti al film che non sono stati girati durante le riprese, ma può stravolgerne il senso o valorizzarlo anche soltanto eliminando un’inquadratura di pochissimi secondi, o spostando l’ordine di una scena rispetto ad un’altra. Il montatore scena dà l’avvio all’ultima fase creativa dell’opera filmica, la postproduzione audiovideo.