Per chi non se ne intente di formula 1

PER CHI NON SE NE INTENDE DI FORMULA 1

Articolo scritto da A. Opoku., studente di 1 B che ci parla della Formula 1 e come funziona.

La Formula 1 si chiama così perché l’associazione che l’ha creata, la ‘Commissione sportiva’ (CSI) della FIA, voleva organizzare un campionato delle vetture più veloci del mondo, non in velocità di punta, cioè la misura della velocità massima, ma solo sul ‘giro secco su pista’, e cioè un giro completo del tracciato del percorso di guida prendendo il tempo impiegato dall’auto.

Esiste anche la Formula 2 e 3 dove ci sono vetture con diverse cilindrate e potenza e hanno una velocità differente. Dalla Formula 4 in poi i campionati di dividono in base alla nazione.


COME E’ STRUTTURATO IL CAMPIONATO DI FORMULA 1

Il campionato è composto da circa 20 gare (ma possono anche variare di numero in base all’organizzazione delle società coinvolte), che sono disputate in tutto il mondo. Il week end di gara inizia sempre il venerdì e si conclude la domenica. Il venerdì si svolgono 2 sessioni di prove libere che durano in media 30 minuti, poi a seguire il sabato, di mattina presto, c’è la terza sessione di prove libere nelle quali i vari team provano strategie e tecniche di guida per sviluppare l’assetto dell’auto per le qualifiche di gara.

Sempre di sabato vengono svolte le 3 sessioni di qualifica. Nella prima sessione si parte con 20 piloti divisi in 10 team che devono provare ad ottenere il minor tempo sul giro per qualificarsi alla sessione successiva.

Nella fase successiva solo i primi 15 passano queste selezioni, gli altri vengono eliminati dalla prossima sessione ma potranno comunque prendere posto in gara nelle ultime posizioni dette ‘piazzole’.

Nell’ultima sessione di qualifiche passeranno solo le prime 10 auto e si sfideranno per decidere la loro posizione nelle piazzole di gara. Si sfidano sempre sul tempo minore raggiunto sul giro secco del percorso.

COME FUNZIONA UNA GARA?

Una gara di formula 1 dura in media circa 50/70 giri del tracciato; durante la gara di solito vengono fatte due soste, due pit-stop, cioè una sosta di percorso durante la quale è consentito sostituire le gomme, l’alettone anteriore, il volante e piccoli pezzi meccanici.

Esistono le cosiddette mescole di gomme che sono i diversi tipi di gomme pneumatiche a seconda della strategia che il team vuole mettere in gioco. Le mescole di gomme utilizzabili sono 6: dure, medie e morbide. Invece in caso di asfalto scivoloso o bagnato si usano gomme intermedie oppure gomme da bagnato. Le gomme dure servono per percorrere lunghi tragitti ma comunque almeno una sosta è obbligatoria, quindi almeno una volta la vettura deve fermarsi per il cambio degli pneumatici. Le gomme medie possono farti percorrere un tragitto medio ma difficilmente possono farti percorrere un lunghissimo tragitto perché sono sviluppate tecnicamente in un modo diverso dalle dure e ti permettono di avere più aderenza sul tracciato e andare più veloce; in questo modo, andando più veloce le gomme si consumeranno prima.

Le gomme morbide durano di meno delle altre però ti permettono di avere maggiore aderenza sull’asfalto. Le gomme intermedie sono gomme da bagnato e come dice il nome sono una via di mezza per una pista scivolosa e quando c’è pioggia. Le gomme da bagnato si usano quando c’è pioggia mediamente o fortemente intensa. Tutte queste mescole hanno dei particolari colori ai lati della ruota per essere riconosciute: la gomma morbida è di colore rosso intenso, quella media è gialla e quella dura è bianca. Quelle intermedie sono verdi e infine la gomma da bagnato è blu.

Una sosta per la sostituzione della ruota dura in media pochi secondi. Il record mondiale è stato di 1,8 secondi e se ne può vedere anche il video su youtube!

In 4 tappe specifiche del campionato al posto delle tradizionali qualifiche si svolgono le ‘sprint races’ (= gare veloci) di soli 20 giri della pista in cui si fanno molti meno punti.

Esiste anche un ‘sistema di punteggi’ dove si possono ottenere vari punti in base alla posizione che si è raggiunta in gara. Per chi fa il giro veloce durante la gara gli viene dato un punto addizionale purchè sia fra i primi 10. Solo i primi 10 ottengono punti per gareggiare nel campionato, il primo ne ottiene 25, il secondo 18, il terzo 15 e via dicendo.

COME FUNZIONA UN SORPASSO?

Con la Formula 1 il sorpasso è molto complicato e può essere molto pericoloso se non è eseguito in modo adeguato. Perciò hanno aggiunto da circa 10 anni un sistema chiamato ‘DRS’, che significa DRAG REDUTION SYSTEM (=sistema di riduzione del carico). Con l’applicazione di questo sistema si apre sopra la vettura un’ala aerodinamica che fa passare aria e serve per aumentare la velocità di sorpasso nel rettilineo. Si può usare solo in certi punti della pista per evitare pericoli. Si può usare quando si è a meno di un secondo di distacco dall’avversario. Se un sorpasso non viene eseguito in modo corretto, si va incontro a penalità di tempo (dai 5 ai 10 secondi) oppure di sosta obbligata al box in cui la macchina è ferma 10 secondi.




L’AERODINAMICA DELLE VETTURE

In Formula 1 l’aerodinamica è una delle cose principali: quasi tutto dipende da essa; l’alettone anteriore serve per dare carico all’auto nel rettilineo, quindi tenerla ben ancorata al suolo ma anche ad aiutare il pilota ad eseguire la curva. L’alettone posteriore svolge lo stesso lavoro di quello anteriore e in aggiunta ha il sistema DRS di cui ho parlato prima. 


IL PESO DELLA VETTURA E DEI PILOTI

Anche il peso è molto importante per essere competitivi in Formula 1. Il limite di peso totale è di 798 kg. Le auto sono realizzate totalmente in carbonio per ridurre al massimo il peso. Il pilota deve pesare un minimo di 80 kg se pesa di meno si usano zavorre aggiuntive applicate alla vettura.


SICUREZZA 

Ogni anno si fanno dei test sulle vetture per verificare che siano sicure per gareggiare. Dal 2018 si è aggiunta una protezione molto importante per salvare la vita dei piloti, che è fatta di titanio ed è la parte più resistente della vettura, si trova nella parte anteriore del telaio davanti al pilota: si chiama ‘HALO’.

Inoltre i piloti, per salvaguardare la loro vita. Sono forniti di tute e guanti ignifughi. Per essere omologato, un casco viene sottoposto a numerosi test di resistenza agli urti e al fuoco. 



CONCLUSIONE


Vi consiglio di appassionarvi a questo sport perché può essere davvero molto emozionante! Io mi sono appassionato già all’età di 2 anni guardando in tv i campionati con mio padre. Quando ero piccolo non vedevo l’ora che arrivasse la domenica per vedere queste competizioni che mi rendevano felice. Nel futuro spero di andare a vedere il Gran Premio di Imola o magari quello di Monza perché secondo me sono i più emozionanti e vicini come distanza.