La Regia Scuola

L’articolo qui pubblicato è tratto dal libro "IL CORNI, 1921-2021" (Artioli Editore) di Olimpia Nuzzi, Consulente storico-culturale dell’Associazione ‘Amici del Corni’.

LA STORIA DEL CORNI
FERMO CORNI

Il 1o Ottobre del 1922, dopo un solo anno dall’apertura della Scuola, IL SECOLO XX, rivista nazionale, edita a Milano dalla SEI, pubblica un lungo articolo sulla Regia Scuola modenese descrivendo in tutti i particolari le aule, i laboratori, le attività, gli insegnamenti e la definisce la prima scuola di questo tipo sorta in Italia, la prima capace di sostenere un confronto con quelle straniere. La rivista non era finalizzata al mondo dell’istruzione, ma si rivolgeva ad un vasto pubblico di lettori, proponeva tematiche di varia natura e di diversi settori, quindi tanto più per i Modenesi è motivo d’orgoglio scoprire come fosse grande la fama dell’Istituto negli anni Venti, un secolo fa. Il giornalista Giuseppe Maranini alla fine dell’articolo scrive: È un grande esempio quello che Modena ha saputo dare all’Italia con la fondazione della scuola “Fermo Corni”.

Viene di seguito pubblicato tutto l’articolo che, come una cinepresa, introduce il lettore negli ambienti e tra le discipline impartite.

1921. Il Prof. Ugo Pizzoli, primo Direttore della Scuola. 

Anni Venti. Nel cortile, di fronte al portone principale c’era un alto monumento che presentava alla base una ruota dentata (simbolo del lavoro nei laboratori) su un libro (simbolo della cultura e dello studio teorico): l’intelligenza delle mani coniugata all’intelligenza del sapere. Entrambi furono il logo della Scuola e furono stampati anche sulle tute che gli alunni indossavano durante le ore di esercitazioni pratiche.

Il fondatore Fermo Corni incaricò Ugo Pizzoli, medico e docente di Psicologia sperimentale all’Università di Modena, di organizzare la didattica dei vari cicli scolastici e di dirigere la Scuola. Ugo Pizzoli per i primi giorni di frequenza scolastica propose ai docenti per le lezioni teoriche una didattica interdisciplinare, molto all’avanguardia nel 1921, e scelse come argomenti il legno e il ferro. Per sé riservò la trattazione della morfologia del legno, assegnò agli insegnanti di Cultura la merceologia, la geografia e la storia del legno e suoi derivati, ai docenti di Matematica assegnò l‘aritmetica e la geometria del legno, agli insegnanti grafici i disegni di legno e di foglie.  

In molti verbali si trovano i suoi continui suggerimenti didattici come, ad esempio, far precedere le spiegazioni e gli esercizi di geometria solida da disegni e frastagli di geometria piana, oppure ai docenti di Cultura l’invito a far leggere non solo i testi scolastici, ma anche giornali e riviste di diverso argomento. Ogni anno predisponeva viaggi di istruzione: nel 1922, dopo solo un anno di scuola, i ragazzi visitarono a Reggio Emilia le Officine Meccaniche e la fiera agro-industriale.

E fu Ugo Pizzoli a istituire nella Scuola il gabinetto di PSICOTECNICA con la finalità di rilevare le attitudini fisiche e psichiche degli allievi per indirizzarli al corso più idoneo per loro. Ad esempio, l’esame degli organi respiratori permetteva di sconsigliare agli asmatici e bronchitici il corso di fuochisti e tornitori; ai daltonici si sconsigliavano i corsi di chimici o di ricamatrici; per gli ipermetropi erano considerati adatti i corsi della radiotelegrafia, ecc.

L’accertamento delle attitudini psichiche veniva effettuato con dei test, molto validi e orientativi, soprattutto utili per i ragazzi che evitavano così scelte che si sarebbero rivelate poco proficue nel corso degli anni.  Il Gabinetto di Psicotecnica nel dopoguerra passò in carico al Consorzio Provinciale dell’Istruzione Tecnica e Professionale, svolgendo la sua attività di orientamento professionale e consulenza psicologica per tutte le scuole di Modena e provincia. Cessò definitivamente la sua attività quando fu soppresso dalla Regione alla quale sono passate le competenze in materia di orientamento e formazione professionale.