Caro Psik

RUBRICA: "CARO PSIK…"

Risposte a cura di Federica Rinaldi, ‘Sportello d’ascolto’ scolastico


Fra miriadi di argomenti da trattare nella nostra scuola, quest’anno ci siamo chiesti quale fosse il tema più importante sul quale riflettere insieme e la maggior parte degli studenti hanno risposto che è sicuramente la depressione giovanile, perché è uno di quegli argomenti presenti fra i ragazzi in maniera estremamente silenziosa, di cui non si parla volentieri e che si diffonde velocemente attraverso pensieri, emozioni, e atteggiamenti di chiusura verso il mondo.

I ragazzi e le ragazze di 5 G e 1 H hanno quindi formulato queste otto domande che speriamo possano essere utili alle persone che si ritrovano ad affrontare oggi questo problema.  


Domanda 1: Come si può definire la depressione giovanile?

Risposta: l'adolescenza è un periodo di crescita, scoperta e cambiamenti emotivi. Tuttavia, per alcuni adolescenti, questo periodo può essere accompagnato da sensazioni di tristezza, momenti di disperazione e perdita di interesse per le attività quotidiane. Il disorientamento emotivo, tipico di questa fascia di età, può far emergere anche forme di depressione: i ragazzi possono sperimentare un forte disagio ed esprimerlo con la chiusura verso il mondo esterno e l’isolamento sociale, disturbi del sonno e del comportamento alimentare, scarso rendimento scolastico.


Domanda 2: Quanto puó essere frequente e pericolosa per noi ragazzi?

Risposta: la depressione è purtroppo in aumento tra i più giovani. Dopo il covid e i lockdown la quota di ragazzi/e che ne soffrono è cresciuta dal 14,4% del 2019 al 24,2% del 2021. La maggioranza di loro reagisce alla depressione con la rinuncia: evitano di mettersi in gioco e rimangono “nell’angolo”. Questa reazione può portare ad una totale chiusura e isolamento che può causare un aumento dei sintomi depressivi fino alla messa in atto di comportamenti pericolosi come abuso di sostanze o atti autolesionistici.


Domanda 3: Quali sono i sintomi per capire se una persona è effettivamente depressa o se è solo triste o malinconica?

Risposta: come ogni termine che indica una malattia o un disturbo specifico, anche la parola depressione deve essere utilizzata con attenzione: il rischio di sottovalutare i segnali esiste, ma esiste anche il rischio di trasformare comportamenti legati alla normale crisi esistenziale, caratteristica dell’adolescenza, in una etichetta che spiega tutte le difficoltà del ragazzo e lo identifica come “depresso”. In generale i campanelli di allarme da osservare e non sottovalutare sono:


Domanda 4: Come possiamo aiutare un amico depresso? E’ possibile curare la depressione?

Risposta: il sostegno a un amico depresso deve basarsi su una grande sensibilità e non si deve fare confusione tra la “depressione” e la svogliatezza. Una persona che è “depressa” tende a stare distante dalle altre persone, cercando quindi l’isolamento. Potreste quindi proporgli di andare a trovarlo a casa sua, dove si sente più a suo agio e tranquillo. Oppure di fare una passeggiata insieme in una zona verde e rasserenante per lui.
Quando l’amico “depresso” si sfoga con voi elencandovi tutta una serie di problematiche e difficoltà personali, l’unico modo per mostrargli la vostra vicinanza è quello di esprimergli a parole la vostra comprensione per ciò che vi sta confidando, senza giudicarlo.

La depressione si può curare, ma perchè ciò avvenga la psicoterapia è fondamentale. Ne consegue che dovreste cercare di convincere il vostro amico a chiedere un sostegno da parte di un professionista, per poter così superare al meglio questa sua condizione. Ricordatevi che lo sportello di ascolto a scuola ha anche questa funzione, di ascoltare, supportare e indirizzare i ragazzi verso il percorso più indicato per loro.


Domanda 5: L'abuso dei dispositivi elettronici, dei quali oggi noi ragazzi facciamo largo uso, possono aumentare i rischi di depressione? E la bassa autostima, il non piacersi fisicamente?

Risposta: la tv, l'abuso dei dispositivi elettronici e i social network, se utilizzati in eccesso, rischiano di indebolire la salute mentale degli adolescenti. A far crescere il rischio è il continuo confronto con modelli sociali distanti dalla realtà: i ragazzi sono infatti esposti a immagini e video di coetanei con corpi perfetti e con abitudini di vita stimolanti, ma che quasi mai rispecchiano la quotidianità degli adolescenti. Il desiderio di imitazione può causare un calo dell'autostima, che risulta tanto più evidente quanto maggiore è il tempo trascorso osservando questi «modelli». In più, nei ragazzi già vulnerabili, l'eccessivo ricorso a questi media potrebbe accentuare i sintomi depressivi, anche perchè il tempo passato sui social può limitare il tempo per attività sportive o la comunicazione faccia a faccia con altri coetanei: conoscere nuove persone su queste piattaforme è sicuramente più facile, ma le relazioni digitali che costruiamo possono essere anche più superficiali. Nelle conversazioni via chat, ad esempio, non siamo in grado di conoscere il linguaggio del corpo dell'altro, di cogliere le sfumature nel tono della voce e altri aspetti della comunicazione non verbale.


Domanda 6: Quanto al contrario, contano le amicizie, la famiglia, lo stile di vita, per contrastare questo fenomeno?

Risposta: tutti questi fattori contano moltissimo. Si è visto che avere sofferto di bullismo durante l’infanzia, insieme alle esperienze negative di un contesto familiare difficile, condurrebbe ad un rischio ancor più elevato di sviluppare sintomi depressivi. Al contrario, un ambiente famigliare supportivo e delle buone amicizie durante la prima adolescenza possono essere fattori protettivi per lo sviluppo della depressione.

Le amicizie, i contesti famigliari supportivi e uno stile di vita "sano", ovvero attività fisica, sonno regolare, alimentazione salutare, fornirebbero sollievo dallo stress e aumenterebbero il livello di autostima dei ragazzi, garantendo lo sviluppo di competenze relazionali efficaci. Il diretto risultato di ciò sarebbe l’incremento di abilità e strategie dei giovani nell'affrontare situazioni difficili, come ad esempio un momento critico della vita, una perdita o una sconfitta. Promuovere quindi legami di amicizia tra gli adolescenti potrebbe dunque aiutare a ridurre l’impatto della depressione e senza rischio per quelli che depressi non sono. L’umore depresso non “si contagia”, mentre i ragazzi di buon umore possono essere un toccasana per i loro amici tendenti alla depressione.


Risposta 7: La musica, le passioni, la creatività, in questo caso servono solo a distrarsi, o possono contribuire a superare questo problema?

Risposta:  la musica e il coltivare le proprie passioni aumentano l’autostima e aiutano a superare gli stati di depressione; aiutano non solo a distrarsi ma anche a comprendere le emozioni quando ci si trova in un momento di confusione, favoriscono il buonumore e stimolano la creatività e l’immaginazione. Contribuiscono a disconnetterci dalla routine e dalle altre attività che possono risultare stressanti. Proprio per tutti questi motivi, sono un eccellente antidoto contro la depressione, l’ansia e il nervosismo, dato che aiutano a raggiungere uno stato d’animo più sereno.


Domanda 8: Come possiamo utilizzare il servizio scolastico dello "Sportello d'ascolto" di cui lei è responsabile?

Risposta: lo “Sportello d’Ascolto” è uno spazio dedicato agli alunni che vivono un momento di difficoltà, confusione, fragilità o dubbio riguardo allo studio, agli amici, alla famiglia, all’amore e a se stessi. l colloqui non sono terapeutici ma di consulenza, in quanto l’obiettivo è di aiutare gli studenti ad individuare le proprie aree problematiche e le possibili soluzioni. Inoltre le consulenze sono coperte dal segreto professionale. Allo Sportello si svolgono attività di informazione, sostegno, consulenza e orientamento ai servizi che ci sono in città: se avete un dubbio, se state passando un momento in cui sentite che qualcosa non va, ma non riuscite a capirne il motivo, possiamo riflettere insieme su cosa sta succedendo e cercare possibili soluzioni. Vi ricordo che potete prendere appuntamento scrivendo una mail a sportellodascolto@ipsiacorni.istruzioneer.it e vi risponderò con la data e l'orario dell'incontro, vi aspetto!