Un diario facilita l’impegno, abitua alla routine, ci cura; it helps us keep track.
L’idea è quella di tenere un diario, insieme, per raccontare i nostri sentimenti, la nostra rabbia, il nostro dolore, i nostri momenti difficili, ma anche le nostre idee, le nostre reazioni, la nostra pazienza, i nostri sogni, la nostra speranza. Condividere un diario, per scrivere, disegnare, annotare, scarabocchiare. Per prendere le distanze rimanendo uniti!!! Tenere un diario per rileggerlo tra un po' di tempo, quando tutto sarà finito!!
Ognuno a modo suo!!!
Il giorno che il telegiornale disse che le scuole dovevano chiudere rimasi molto sorpreso, non mi rendevo conto di quello che mi aspettava.
All’inizio di marzo, ancora per qualche giorno si poteva uscire, fare delle passeggiate anche se non ci si poteva fermare a parlare con la gente.
Quando il nostro Presidente del Consiglio Conte, ci ha comunicato che l’Italia era diventata tutta zona rossa e che non potevamo più uscire di casa, se non per gravi motivazioni, mi sono sentito triste e impaurito.
Da quel giorno le mie giornate e le mie abitudini sono totalmente cambiate da come erano prima, oltre a non andare a scuola non potevo più fare le mie attività all’aperto.
Ogni giorno la mattina ho le video lezioni con i miei insegnanti, ne sono contento perché continuiamo a fare il nostro programma scolastico, senza rimanere indietro nelle materie. Il pomeriggio faccio i compiti che mi vengono assegnati, come era prima che arrivasse questo maledetto virus, ma la mia vita non è più la stessa. Mi manca la mia libertà: andare in bicicletta, incontrare i miei amici, vedere i miei compagni di scuola, il nonno e i miei parenti a Spoleto.
Sono triste quando vedo la mia mamma andare a lavorare al supermercato, perché la vedo molto preoccupata e questo mi fa capire quanto la situazione sia grave. Mi affaccio alla finestra e non vedo macchine passare, non ci sono persone che passeggiano.
Nel mio giardino di casa, le piante hanno fiorito e i loro fiori rosa e bianchi mi fanno pensare che la primavera è arrivata e che la natura sta andando avanti, questo mi dà la speranza che anche noi esseri umani, un giorno potremmo andare avanti e sbocciare di nuovo come hanno fatto quelle piante.
A.R.
Oggi, tutti noi, stiamo vivendo un periodo difficile per un problema del quale si parla tanto, sul TG, sui giornali, sul web e ì nostri pensieri sono sempre fissi su questo argomento: il Covid -19 o meglio conosciuto come Corona Virus. Per questo motivo sono state chiuse scuole, aziende e moltissime altre attività lavorative tranne alcune attività che vendono beni di prima necessità: i supermercati, alcuni centri bancari e farmacie. Questa situazione è difficile per tutti, soprattutto per le persone che lavorano per sconfiggere questa pandemia: i medici e infermieri che lavorano giorno e notte rischiando la vita per noi. Anche noi abbiamo un compito, piccolo ma fondamentale quello di RESTARE A CASA, cosa che qualcuno si ostina a fare. Io inizialmente non ero molto preoccupato di tutto questo, fino a quando ho capito che non era una semplice influenza che durava qualche giorno, ma una polmonite terribile e difficile da guarire.. La cosa che mi ha fatto preoccupare ancora di più è stata quando il sindaco di Todi ha comunicato a tutti gli abitanti del comune che dal 16 marzo alcuni pazienti con il Corona Virus sono stati trasferiti nell’ospedale del mio paese: Pantalla. Da quella comunicazione ho provato una strana sensazione dentro di me, tipo un brivido di freddo ma molto più forte come se qualcuno mi avesse scosso da dietro e da lì ho capito che la cosa stava diventando molto seria. Ora che sono diversi giorni che trascorro il mio tempo in casa, ho più tempo per stare tutti insieme, per conoscere tante cose che di solito non riusciamo ad approfondire con le poche ore che si trascorrono nelle giornate normali. Qualche giorno fa stavo ripensando ai momenti passati insieme ai miei compagni di classe e quanto eravamo felici a scuola e mi è venuta la ‘’strana’’ idea di fare un piccolo filmato con delle nostre foto in cui eravamo tutti insieme: il mio scopo era quello di far capire a tutti che quella felicità non è morta, ma è viva e quando finirà tutto, torneremo più forti di prima. Quindi come prima cosa ho chiesto ai miei compagni di classe e a alle mie professoresse alcune foto di noi: ho scelto le migliori e ho fatto diverse prove per vedere qual era il miglior montaggio. All’inizio ne avevo fatte molte però l’unica cosa che non mi piaceva era la musica che accompagnava le immagini e il modo in cui venivano rappresentate, quindi ho deciso di rifarlo e dopo diverse prove ho creato un filmato che poi ho condiviso nel gruppo della classe, e alla fine ero entusiasta del mio lavoro.
La prima cosa che farò appena finito tutto?
Farò lo stesse cose che facevo prima: le più semplici e le più banali che ora mi mancano da morire!
T. C.
Io a casa mi annoio molto perché non so che fare. In questi giorni ho detto una frase che non pensavo mai di dire cioè “voglio ritornare a scuola”. In questi giorni io sto molto con il telefono e guardo molto la tv, però mi sono data qualche volta alla cucina tipo oggi ho fatto i muffin e quasi tutti i giorni suono il sax per esercitarmi. In questo tempo mi sono accorta che mi manca tanto la scuola ma soprattutto i compagni.
E.P.
Le mie giornate da quando sono a casa sono davvero noiose, ma cerco sempre di rallegrarle con le mie passioni come, per esempio, la più grande è quella di cucinare.
Una mia giornata tipo comprende videolezioni mattutine, svolgere i compiti assegnati, fare esercizio all’aperto giocando con i cani, cucinare e stare in videochiamata con le mie amiche.
Soprattutto in questo periodo mi sto divertendo con il preparare dolci: salame al cioccolato oppure, restando in tema pasquale, delle ottime e buonissime ciaramicole (dolce tipico umbro) ma anche del pane fresco.
Ovviamente anche a me manca molto, anche troppo, la normalità, ma cerco di pensarci il meno possibile anche se questo è davvero difficile.
“Anche se distanti saremo sempre vicini “ questo è uno slogan che uso con le mie amiche che nei momenti brutti mi rallegra sempre.
Ma nonostante ciò devo ammettere che rimanere a casa ha i suoi punti forti come trascorrere più tempo con i miei familiari e con i miei animali.
Poi finalmente arriva il momento più bello della giornata, quando posso parlare con le mie amiche raccontandoci le cose accadute durante la giornata.
Devo dire un grandissimo grazie alla tecnologia perché senza questa non potremmo fare davvero niente.
Ringrazio anche tutte le mie professoresse che si sono rese sempre disponibili nel fare lezioni online.
Ma in generale ringrazio tutti per quello che fanno perché anche stare nella propria casa sembra un piccolo gesto ma è invece un grande passo per sconfiggere queste virus. #stiamo a casa
Elena Red
Questi giorni sono difficili per colpa del covid-19 e quindi la scuola è chiusa; visto che le notizie sono ovunque io mi voglio distrarre facendo diverse cose.
- La mattina faccio le videolezioni e nelle ore rimanenti faccio i compiti.
- Dopo pranzo gioco un po’ con il tablet fino alle 15:00, che ho “un incontro” con un mio amico sulla play station.
- Quando è bel tempo vado fuori (nel mio giardino) 2 ore circa dalle 17:00 alle 19:00 a giocare a calcio con mio fratello e faccio gli esercizi che ci ha dato l’allenatore di calcio.
- Invece, quando è brutto tempo, sempre allo stesso orario, gioco con una pallina di gomma dentro casa nel soggiorno con mio fratello.
- Finito di giocare, faccio la doccia e mi metto a giocare a “scala 40” insieme ai miei genitori e a mio fratello finché non è ora di cenare.
- Alle 9:30 iniziamo a vedere il film ma visto che oggi è lunedì guardiamo “il commissario Montalbano”.
Spero che questo momento passi il prima possibile; per adesso chi RIMANE A CASA è il salvatore della patria che aiuta i dottori (e il bello è che per adesso, chi vuole essere il salvatore, non fa niente, basta che rimane a casa!!!).
#IORESTOACASA
John Wick
Passo le mie giornate senza scuola in modo molto “movimentato” perché non so stare un secondo ferma.
Nel piano superiore di casa mia la mattina alle 8.00 comincia il movimento:
vado al bagno, mi lavo la faccia, i denti e poi passo a slegare la coda bassa che faccio prima di andare a letto, perché non so dormire con i capelli sciolti e mi pettino, infine mi lavo le mani e passo una crema sulla faccia e sulle mani.
Poi ritorno in camera e mi vesto quasi con solo due completi: uno con una felpa rosa con cappuccio felpata all’interno e pantaloni Adidas neri; uno con felpa Napapiri rosa e pantaloni Champion neri.
Poi, quando ho preparato il computer per le videolezioni per non perdere tempo vado a prendere la medicina, a fare colazione e a mettere le gocce per gli occhi e faccio lezione fino alle 11:30, ma non tutti i giorni.
Mi trasferisco poi nel piano inferiore di casa e qui apparecchio e pranzo con la mia famiglia. Una volta finito di mangiare sparecchio e torno subito di sopra a fare i compiti fino alle 16:30, 17:00.
Non ho tempo di riposare perché, se riesco, vado a camminare fino a quando è arrivata l’ora di rientrare per fare la doccia. Visto che il tempo è prezioso, per non perdere tempo metto il pigiama e poi, subito, vado ad aiutare la nonna a fare la cena, quindi apparecchio e poi ceno.
Quando ho sparecchiato mi metto a giocare a Monopoli Italia con la mia famiglia fino alle 21:00.
Per finire la giornata porto al letto la mia bisnonna che ha 101 anni poi comincio a prepararmi per andare a letto, accendo la TV e mi metto a letto, ma poi la spegne mia sorella quando viene a letto più tardi perché per me è giunto il momento di riposare per essere pronta la mattina dopo per affrontare un altro giorno.
M.R.