Un diario facilita l’impegno, abitua alla routine, ci cura; it helps us keep track.
L’idea è quella di tenere un diario, insieme, per raccontare i nostri sentimenti, la nostra rabbia, il nostro dolore, i nostri momenti difficili, ma anche le nostre idee, le nostre reazioni, la nostra pazienza, i nostri sogni, la nostra speranza. Condividere un diario, per scrivere, disegnare, annotare, scarabocchiare. Per prendere le distanze rimanendo uniti!!! Tenere un diario per rileggerlo tra un po' di tempo, quando tutto sarà finito!!
Ognuno a modo suo!!!
Il video "La band del meet" è stato ideato dagli allievi della classe III A dell'istituto tecnico che si sono lasciati affascinare dalle novelle di Boccaccio e hanno voluto trasportare quella esperienza ai tempi del Coronavirus, mescolando nostalgia narrativa e nuove tecniche di comunicazione in un lavoro che potrebbe avere ulteriori sviluppi attraverso la raccolta di tanti altri racconti. Un modo anche questo per salutare tutti, dandosi però appuntamento al prossimo anno scolastico! 3AT
Onestamente da quando tutto è cominciato all’inizio pensavo che non ci fosse nulla di diverso nella mia routine, però se ci penso meglio qualcosa è cambiato.
Prima mi alzavo alle 6:40 perchè dovevo prendere il pulman, ora mi alzo verso le 8:30/9:00 per prepararmi e partecipare alle lezioni online. Prima tornavo alle 14:00 a casa e non potevo preparare il pranzo, ora che sto a casa ci penso io a cucinare qualcosa, un po' di pasta, uova, insalata, ecc…
Faccio i compiti la mattina durante gli intervalli di tempo tra le lezioni, nel senso che, se ho finito la videolezione e ne devo attendere un’altra, preferisco utilizzare quel lasso di tempo per fare gli esercizi e le varie attività per il giorno seguente. Questo mi permette di avere più tempo nel pomeriggio per giocare con la play e con gli amici.
Una cosa che non faccio molto spesso è disegnare per motivi di pigrizia o per motivi d’insufficienza di tempo. Ora invece prendo spesso in mano la matita …
KREPPER 30
Io ho approfittato di questa quarantena per passare del tempo con la mia famiglia. Soprattutto con mia mamma, con cui ho ripreso a cucinare!
Vivere in questo periodo ha svegliato in me tante emozioni a cui prima non davo così tanto importanza, ma ora le cose sono cambiate. Prima avevo vicino le persone ma non avevo il tempo, mentre ora ho il tempo ma non le persone. Davo per scontato gli abbracci e i baci e adesso l’unica cosa che cerco sono quelli, ma non posso averli o darli. Temo anche di uscire pazza dovendo restare a casa, vivo con questo pensiero che mi assilla la mente ogni secondo e momento della giornata. Una volta sono uscita di casa per buttare la spazzatura; mi sono messa i guanti, la mascherina, ma sono scoppiata a piangere vedendo la città vuota, senza anima viva, sembrava che la città vivesse un momento di guerra. Questo periodo fa male fisicamente e psicologicamente. La cosa che posso e voglio dire è che insieme siamo forti e supereremo anche questo ostacolo.
Una cosa che non facevo prima era incuriosirmi delle cose che succedevano intorno a me e nel mondo, adesso che siamo in un periodo così brutto mi sono accorta che comunque mi sto molto incuriosendo e ho voglia di sapere (mi informo, mi tengo aggiornata, ecc..). Conoscere, cercare di capire, non so perché, ma da piccola e fino ad un po' di tempo fa, non lo facevo; rimanevo menefreghista, non so dirlo in altro modo. Adesso invece lo faccio. BLESSED GIRLS
Penso che questo momento abbia colto tutti di sorpresa … anche quando si poteva uscire solo per fare la spesa io comunque sono rimasto quasi sempre a casa … Ho fatto i compiti che ci venivano assegnati per il giorno dopo e ho passato molto tempo nel mio garage “lavorando” sul mio motorino. Nel periodo della fase 1 mi sono annoiato e basta!!!
Adesso che si può fare altro oltre la spesa, esco con i miei amici e con il mio motorino e trascorro molto tempo con loro. Quando torno a casa però la maggior parte delle volte sono di cattivo umore perché mi succede sempre qualcosa … Con i miei ci litigavo prima e anche ora. Non vado molto d’accordo con il mio babbo che se la prende sempre con me quando faccio gli stessi errori più di una volta!!!
ROCK
“Il guardare una cosa è ben diverso dal vederla. Non si vede una cosa finché non se ne vede la bellezza.”
Questo diceva Oscar Wilde e devo confermare che aveva ragione.
La quarantena ha fatto sì che rimanessi dentro casa e che capissi tante cose.
Un giorno, guardando fuori dalla finestra pensando a cosa avrei potuto fare se fossi stata libera, mi sono ritrovata ad osservare lo spettacolo della natura al quale non avevo mai dato conto. Quante volte in tutta la mia vita avrò visto un tramonto, un'alba, le piante smosse dal vento... ma mai avevo guardato. Per questo dico: “Guardate il mondo fuori dalla vostra camera, è uno spettacolo che non ha mai fine!”
green girl
Questo momento ci ha colti tutti di sorpresa, però non è stata una di quelle belle!!! Nonostante ciò la vita è andata avanti, in modo diverso, ma è andata avanti ... Non per tutti però.
In questo periodo, almeno io personalmente, ho riscoperto e dato importanza al vivere nella normalità che prima sembrava sempre così monotona, ripetitiva e quasi noiosa e grazie solo alla sua mancanza ho capito che non era poi così male. Mentre scrivo, sto ripensando a quei sabato sera in discoteca, a quelle cene con gli amici, a quei pomeriggi che passavano tra una risata e un abbraccio, a tutti quei momenti che scorrevano molto velocemente perché li trascorrevo con persone che amo e che mi sanno rendere felice anche quando è una giornata no. Mi sto rendendo conto che passerà ancora tanto tempo per poter tornare alla normalità, senza paura o timore che possa succedere qualcosa di sgradevole.
Una cosa positiva però credo ci sia in tutto questo: il fatto di stare dentro casa con la mia famiglia tutto il giorno!!! Mi ritengo fortunata visto che ci sono dei bambini o dei ragazzi che non possono neanche stare con mamma o papà perché lavorano in ospedale, pronti a rischiare la loro vita per cercare di salvare quella degli altri.
Per molto tempo siamo stati tutti costretti a praticare attività dentro la propria abitazione e quindi mi sono resa conto anche dell'importanza di uscire per fare una semplice passeggiata o per fare dello sport all'aria aperta.
Credo che questo momento, che passerà alla storia, sia per tutti noi una possibilità; una possibilità per migliorare, per capire di cosa abbiamo veramente bisogno ora che non si ha niente di quello che magari prima era scontato e sottovalutato. Ora come ora sto facendo quello che si può, con il massimo della cautela, con la speranza che tutto ciò finisca presto e che si potrà tornare a fare le cose più banali con la spensieratezza di un bambino.
Da oggi 18 maggio si entra nella vera fase due … Non vedo l'ora di rivedere i bar pieni di gente, i negozi con la serranda alzata, ritornare ad uscire con gli amici e perché no, fare un po' di “casino”; ma la cosa più importante è la voglia di vedere al più presto i sorrisi delle persone che per il momento, si nascondono ancora dietro ad una mascherina.
GIUBI
Come per tutti i cittadini italiani, anche per me la casa è l’unico luogo di possibile permanenza e ci passo 24 ore su 24 da ormai tre settimane. Non posso fare molte cose, anche perché, prima di tutto questo, quasi ogni attività che mi coinvolgeva era all’aperto, ma mi ci sto abituando. Studio, utilizzo i videogiochi, suono un po’ e passo del tempo coi miei genitori. Queste restrizioni a lungo andare mi “costringeranno” a scoprire nuovi interessi (ancora non è successo! anche perché ne ho già molti) e una nuova percezione della vita. Per ora sto vivendo l'essenzialità. Sono d’accordo con Martin Buber (filisofo ebraico) quando dice che in questi momenti di crisi “riaffioreranno le domande”, scaturendo in noi nuovi interessi e nuove percezioni (molto più profonde) della vita. La casa può diventare quindi ampliamento, luogo di meditazione. Spesso la nostra è una vita frenetica piena di attività, dove non c’è spazio per i pensieri, essenziali fonti di riflessione. Anche io quotidianamente cado in questa “trappola”, e ora piano piano sto cercando di uscirne ... Dovremmo saper sfruttare positivamente questo momento di pausa, “semplicemente” dedicando del tempo, quindi, a una sorta di introspezione solitaria. Io l’ho appena fatto scrivendo questi pensieri.
F V
La casa, per me, ha sempre significato campagna. E in questi momenti più che in altri mi rendo conto di quanto io sia stato fortunato a nascere qua, coi campi, i giardini, i fossi a disposizione. La casa è però anche dentro, anche se finora ho sempre cercato di starci solo la notte. È un luogo del quale dobbiamo rendere conto solo a noi stessi. Casa è un punto di riferimento, una certezza di pietra che resta su e resta ferma ovunque uno sia. Avendo la possibilità di prendere aria e correre finché mi va, vedo le restrizioni come l’impossibilità di essere ciò che si è ogni giorno, con le attività e le passioni che ci è negato di portare avanti. Vivo quindi quest’isolamento lavorando e sistemando fuori casa, studiando, leggendo, approfondendo ambiti che la normale giornata non mi dava tempo di soddisfare. Imparo cose nuove, mi alleno, mi diverto in modi diversi da quelli a cui ero abituato. Cerco di mantenermi produttivo per non impazzire e sprecare le giornate a non far nulla. L’unico dispiacere è aver dovuto abbandonare il contatto con gli altri, nell’amicizia, nello studio e nello sport. Anche se ne sentiamo la mancanza, alla fine dobbiamo far prevalere il senso di dovere, e adeguarci a una situazione che è quella che è. Stare in casa implica anche stare tanto tempo a contatto con noi stessi. Permette tante riflessioni ... La casa è sempre stata una parte fondamentale della vita, lì c'è la mia famiglia e tante altre cose ...
L P
Oggi la casa per me vuol dire riparo, perché al di fuori della casa si nascondono delle insidie. Grazie a questa quarantena ho riscoperto cose che non sapevo esistessero, penso di più e sto capendo molte cose. Questi giorni di isolamento li vivo non immaginanando a quando usciremo ma pensando giorno per giorno. Certo dormo un pò di più ma sto riscoprendo l’arte del leggere, vivo di più il rapporto con la mia famiglia e cerco di non annoiarmi facendo videochiamate con altri parenti e amici.
La casa è sempre un qualcosa di bello, sopratutto se penso a quei ragazzi che non la possiedono. Inoltre quando ci sono queste situazioni e stai in casa, capisci veramente che è qualcosa di bello. Non ci hanno chiesto di andare in guerra ma semplicemente di restare dentro alla propria abitazione, anche se qualcuno questo non l’ha capito ... mi auguro che presto torneremo alla vita normale.
T B
L’unico scopo che ha la vita è la felicità, e l’unico modo per ottenerla è rispettare il proprio destino, cioè quello che è il nostro desiderio infinito. Quello di cui siamo assetati per poterci sentire soddisfatti, per fare un compimento, anche con la paura di fallire. Non dobbiamo mai abbandonarlo il desiderio. E i limiti che abbiamo, gli ostacoli che troviamo, devono essere un alimento per il nostro fuoco, devono bruciare e rinnovare il desiderio. Ognuno può realizzare un’opera d’arte, che è la realizzazione del proprio desiderio. Tutti ne abbiamo uno, e se pensiamo il contrario, semplicemente non lo conosciamo, ma c’è. È dentro noi stessi e viene fuori quando ci viene in mente il futuro, anche se comporta angoscia. Non è semplice non abbandonarlo, essergli fedele. I limiti ci sono, e s’è c’è troppa distanza, troppo spazio tra desiderio e limite, allora lo stiamo abbandonando, e stiamo facendo prevalere la paura del fallimento. Il limite si tocca, si brucia, e si usano le scintille per rinnovare il fuoco, tanto il limite non sarà mai più grande del desiderio. E solo quando il desiderio sarà diventato compimento, apprezzeremo l’ostacolo, senza il quale il desiderio non sarebbe stato tanto desiderato.
Se amiamo, siamo amati (non so quale tra le due ha più importanza per la felicità), se abbiamo un desiderio e gli siamo fedeli, possiamo essere felici.
Io nella Piramide dei bisogni, alla base avrei inserito anche “desiderare” come bisogno indispensabile. Come fa a stare bene chi non desidera? Chi si accontenta, chi non ha fini?
free mind