IL TEATRO GRECO

Giusy Dell'Orco

Il teatro greco

IL TEATRO GRECO • Nell’antica Grecia Tra il VI e V secolo a.C. si realizzavano delle rappresentazioni drammatiche in occasione delle manifestazioni in onore del dio Dionisio. II coro celebrava la divinità cantando inni e scambiandosi battute con il capocoro (corifeo).Eschilo, Sofocle e Euripide conferirono forma compiuta alla tragedia e Ie attribuirono una funzione didascalica perché insegnava agli uomini a non trasgredire la volontà divina.

La vicenda

Gli attori facevano rivivere le vicende eccezionali di eroi in conflitto tra loro e con gli dei. La tragedia si apriva con una situazione iniziale in cui il protagonista trasgrediva un divieto divino, affrontava vicende violente e si concludeva con la morte o una terribile punizione del colpevole.



Le caratteristiche della tragedia greca

Le caratteristiche della tragedia greca vennero teorizzate nel IV secolo a.C. da Aristotele, nella sua Poetica: l'opera nella sua drammatizzata doveva assolutamente rispettare le tre unità di luogo, di tempo, e di azione, ovvero la vicenda doveva trattare un unico tema che si doveva sviluppare in un unico luogo neII'arco di una giornata.



La commedia

Contemporaneamente alla tragedia nacque in Grecia la commedia, della quale Aristofane e Menandro furono i più famosi autori. Gli attori rappresentavano in modo burlesco il rito della fecondità oppure recitavano farse di carattere comico.

Aristofane

Aristofane si espresse nella commedia attica antica di carattere comico ,sferzava in modo feroce e ironico uomini politici... Per fare ciò bisogna avere un’ampia libertà politica infatti la commedia decade al nascere della democrazia ateniese.


Menandro

Menandro fu il poeta della commedia attica nuova che si sviluppò al termine del IV secolo però dovendo rinunciare alla satira politica, trattò tematiche amorose, indugiò sulla caratterizzazione dei personaggi: lo schiavo furbo, l’innamorato…

Il pubblico

li pubblico delle rappresentazioni teatrali era sempre numeroso. Così, mentre nei tempi più antichi queste ultime si svolgevano nell'agorà, all'inizio del V secolo a.C. furono trasferiti in un luogo più ampio, il teatro di Dioniso, dove potevano essere accolti fino a quattordicimila spettatori. Il pubblico partecipava attivamente agli spettacoli, applaudendo per manifestare la sua approvazione, ma soprattutto protestando vivacemente, fino a interrompere la recitazione, si alzava in piedi a chiedere chiarimenti o a contestare, masticava rumorosamente cibi in segno di dissenso o addirittura lanciava sulla scena fichi, olive e altri simili proiettili.

Gli attori

Gli attori non erano mai più di tre ed erano solo di sesso maschile: ognuno quindi sosteneva più parti, anche quelle femminili. Nelle tragedie indossavano vesti lunghe e sfarzose, e si ricoprivano il volto con una maschera. Anche nelle commedie si usavano le maschere, mentre l'abbigliamento consisteva in travestimenti ridicoli. Per rendere lo spettacolo più affascinante furono inventati macchinari che creavano effetti speciali: dalle piattaforme girevoli alle gru per far apparire gli dèi in cielo ecc.