GIOCATTOLI

Francesca D'Ambrosio


Gioco, Sport

"Gioco" è un termine dai molti significati significativi e utilizzabile in vari contesti. Non esiste uomo che non abbia trascorso parte del suo tempo a giocare. Il gusto della competizione, la ricerca della fortuna, il piacere dell'imitazione, sono elementi fondamentali della vita sociale. Anche lo sport nasce come gioco, sebbene possa trasformarsi in professione.

Origine del gioco

Quasi impossibile dire quando è nato il gioco. Dai reperti archeologici emergono quali fossero i giochi antichi. Il gioco da sempre, momento di svago, palestra di vita: un modo per imparare regole sociali o attività preparatorie a situazioni reali, esercizi per affinare le proprie capacità di concentrazione.

I giochi preferiti nell'antichità li apprendiamo dalle figure disegnate sulla ceramica, dai bassorilievi delle tombe dei bambini, dai dipinti parietali: tuttavia di questi giochi è il più delle volte impossibile conoscere le regole

Gioco della palla

In Egitto sono state ritrovate testimonianze di giochi con la palla, solitamente costruita con il papiro. Anche ballare è sempre stato molto popolare fra i bambini di tutte le epoche e di tutte le società.

Gioco dell'altalena

Un altro passatempo di antica data è l'altalena. La ritroviamo raffigurata su molti vasi e sulle grandi anfore poste a segnare le tombe nei cimiteri greci.

Gioco del dondolo

Un altro gioco tuttora in voga è il dondolo, semplice divertimento realizzato con una lunga tavola posta in bilico su una pietra o un tronco d'albero.

Gioco delle noci

I bambini più grandi sostituivano gradualmente ai semplici giochi dell'infanzia quelli che richiedevano una certa abilità: nell'antichità uno di questi era la trottola, in metallo, legno o terracotta, che i Greci conoscevano e apprezzavano già al tempo di Omero.

Sia in Grecia a Roma erano molto in voga il gioco delle noci e il gioco degli astragali, anche se sappiamo che i due passatempi presupponevano abilità e concentrazione.

In Grecia si diceva "non giochiamo più al gioco delle noci" , per indicare la fine dell'infanzia e l'ingresso nell'età adulta.

Gioco rochette

Giochi degli adolescenti

Gli adolescenti greci giocavano anche con l'aquilone, di forma triangolare e confezionato con tela leggera, con il cerchio, in legno o in bronzo. Molto diffuso era il rochetto, il nostro moderno yo-yo: ne sono stati ritrovati solo sei esemplari, tutti riccamente decorati.

Le bocce

Un gioco le cui origini si perdono in tempi lontanissimi sono le bocce; le prime testimonianze risalgono al 7000 a.C..

Le sfere in pietra mostrano i segni del rotolamento su un terreno accidentato e dell'urto con le altre.

Una delle prime testimonianze scritte del gioco delle bocce è del medico greco Ippocrate che lo riteneva un'attività fisica salutare.

Gioco da tavolo

La più antica tavola da gioco documentata è quella chiamata mulino che risale a un antichissimo schema quadrato simboleggiante l'immagine dell'universo. E' testimoniata da graffiti rupestri, orizzontali e verticali, in alcune località europee, come "gioco a due". Uno dei più popolari e antichi giochi da tavolo è il senet. Era una scacchiera di 3 file di 10 quadrati e di pedine disposte su fronti apposti, distinte per formato, colore o figura. In ogni caso pare che i movimenti delle pedine fossero determinati dal lancio dei bastoni o dei dadi, mentre l'obbiettivo del gioco era spostare le pedine con movimenti a "esse". Il gioco fini con l'assumere una funzione simbolica e rituale

I Romani ne giocavano una versione simile, forse ispirato al ciclo annuale; infatti la tavola è composta da 24 frecce, che corrispondono alle 24 ore della giornata; le dodici frecce di ogni metà corrispondente ai 12 mesi dell'anno e i 30 gettoni ai giorni dei mesi e così via.

I giochi d'Azzardo

A Roma, i giochi d'azzardo facevano furore e in essi erano investite enormi somme di denaro: si dice che Nerone scommettesse fino a 400.000 sesterzi a punto e che Commodo avesse trasformato il palazzo reale in una bisca.

Primi giocattoli

Come i giochi così i giocattoli nascevano dall'occasionalità della situazione quotidiana. I più poveri realizzavano probabilmente da soli i propri giocattoli, utilizzando ciottoli, pezzi di legno, erba, conchiglie e pezzi di stoffa.

I reperti archeologi ci permettono di affermare che i primi veri e propri giocattoli riproducevano armi e aratri, oggetti di uso quotidiano.

I giocattoli dei più piccoli erano i sonagli, i poppatoi, le trottole, i carrettini, i cerchi, le marionette, i brilli risalgono addirittura al IV millennio a.C.

Giochi di ruolo

I giocattoli erano regalati anche per influenzare il destino e la posizione sociale dei bambini, attraverso i giochi, maschi e femmine imparavano a conoscere i propri ruoli.

C'erano giochi che segnavano la distinzione tra i sessi: alle bambine, per prepararsi alla vita coniugale, si consegnavano fusi per filare, stoviglie e arnesi da cucina in miniatura e soprattutto bambole; ai maschietti si regalavano cerchi, carrettini e soldatini in stagno.

La bambola

La bambola è da sempre destinata alle bambine. Aveva un valore non esclusivamente ludico, legato alla sfera della religiosità e della fertilità femminile. Il suo utilizzo come giocattolo risale all'incirca al 2000 a.C., nell'antico Egitto. Le prime testimonianze provengono proprio dalla tomba di una bambina. Si tratta di tre bambole di pezza, con capelli costituiti da una massa di grossi fili di lana nera ricadenti attorno alle guance, mentre occhi, naso e bocca erano grossolanamente schizzati.

Le bambole furono realizzate in diversi materiali, come l'avorio, il legno e la terracotta. Bambole in argilla, sono state rivenute in Beozia. Alcune sono alte fino a 50 cm, hanno la gonna a campana, decorata da disegni di pesci. Anche le ragazze romane, giunte al matrimonio, si separavano delle loro bambole nel corso di riti religiosi.

Bambole

Le bambole egizie, quelle greche e poi quelle romane, fatte di pezza, di rozza ceramica, di legni preziosi o di avorio dipinto, riproducevano sempre le fattezze di ragazze da marito.

Le bambole preferite erano quelle dalle sembianze di fanciulle adulte, con vestiti che qualsiasi ragazza avrebbe sognato di poter indossare: erano molto simili alle Barbie di oggi, avevano vesti, collane, orecchini e braccialetti.

Le bambole antiche avevano le membra del corpo snodabili: il torace era separato dalla testa, che ruotava liberamente; braccia e gambe erano composte da due pezzi principali.

Bambole di terracotta sono state rinvenute anche in alcuni corredi funerari di donne adulte. Se restavano nubili le conservavano fino alla morte.