MUSICA

Alessandra Rausa

I MITI MUSICALI

L'origine della parola musica è molto dibattuta: per alcuni deriverebbe dal termine greco moú-sa, cioè "musa".

I MITI EGIZI

La divinità protettrice della musica, della poesia, della danza e dell'amore era Hathor, madre celeste, offriva il proprio latte alle stelle per alimentarne lo splendore. Lo strumento a lei sacro era il sistro, mentre l'altro strumento molto diffuso era il flauto.

I MITI GRECI

Quasi tutti i miti greci hanno una dimensione sonora. Considerano la musica un dono degli dèi, identificati da strumenti musicali o da suoni, il tuono ad esempio era la voce di Zeus. Ermes ricavò la lira dal carapace vuoto di una tartaruga, il flauto e il flauto ad ancia furono inventati rispettivamente da Ignas e Marsia. Il padre del canto, fu Orfeo, mentre al flautista Olimpo.



IL RUOLO DEI SUONATORI

Nelle civiltà antiche i sacerdoti traevano il loro potere dalle formule e canti magici: in Mesopotamia i musici erano formati in apposite scuole. Presso i Sumeri la musica aveva anche un ruolo educativo, si scoprirono, così, piccole orchestre di bimbi e donne, guidate dai maestri. Nella civiltà egizia la musica aveva un ruolo importante ed eseguita da sacerdoti-cantori. Nel Nuovo Regno anche donne musiciste, partecipavano ai riti religiosi, mentre nel tempio danzatori e danzatrici, schiavi di origine straniera.

LA MUSICA IN GRECIA

Tra VIII e VII secolo a.C. esistettero tre diverse espressioni musicali. Gli aedi erano professionisti che cantavano le gesta degli eroi e degli dèi con la lira. Nelle campagne la musica e la danza, dove avevano come protagonista, una specie di flauto. Il canto accompagnava le cerimonie religiose e civili. Tra VI e V secolo a.C. il teatro raccolse la tradizione musicale: il coro, che era accompagnato dalla lira o dal flauto, ed eseguito da danze nell'orchestra.

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