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Le news dall'Istituto Comprensivo  Eleonora Pimentel Fonseca

Redazione Giornale I.C. Eleonora Pimentel Fonseca classi scuola Primaria e Secondaria I grado

Referente progetto prof. Palumbo AlfonsoCapo Redattori: Procida Rosanna, Marotta Bianca Maria, Scarpato Antonietta, Ruggiero GaetanaRedazione: Cammarano Claudia, Vassallo Annalisa, Fasano Elsa, Mercurio Valentina, Morcaldi Maurilia, Noschese Filomena, Fortunato Paola, Sinforosa Rosaria, Vertullo Angelo
sito web: www.icfonseca.edu.it

Edizione n. 9 Marzo 2023

PICCOLI GIOIELLI…DIMENTICATI 

Per conoscere bene un territorio, bisogna conoscere le sue origini, la sua storia ma anche i racconti, le leggende, quelle non scritte, che non leggiamo sui libri, quelle tramandate dai nonni che rischiano di perdersi perché stanno scomparendo.
Si racconta che il nome della città di Pontecagnano derivi dalla presenza del Ponte su cui avveniva il cambio dei cavalli. 

Un’altra opinione sostiene, invece, che derivi dal nome della prima famiglia etrusca. La verità è che si tratta di un nome composto: "ponte" e del nome latino di persona “Canius, a cui si aggiunge il suffisso -anus che indica appartenenza.” La recente visita al museo archeologico nazionale  di Pontecagnano, ci ha insegnato che la nostra città  ha radici storiche lontane. Infatti, Il museo raccoglie i reperti provenienti dalle 10mila sepolture scavate nelle necropoli negli ultimi cinquant’anni. Possiede un patrimonio di inestimabile valore. Il famoso giornalista Alberto Angela lo ha denominato “un piccolo gioiello. La nostra Città è stata definita uno dei più importanti siti archeologici del sud Italia.  Ci chiediamo allora, come mai è poco conosciuto e anche poco pubblicizzato pur essendo così importante? E’ un gioiello che ci rende orgogliosi ma risulta un po’ nascosto per la sua collocazione e forse anche un po’ dimenticato. Merita di essere maggiormente considerato e valutato. Lo stesso vale per il parco archeologico. 

Un parco immerso nella natura e nella storia. Contiene i resti di un'antica civiltà etrusca. 

Alcuni studiosi dicono si chiamasse “Picentia. Un secondo gioiello?…. Anch’esso poco conosciuto e non considerato per il suo valore storico. Attualmente è anche un luogo dove trascorrere il tempo libero, rilassandosi oppure dedicandosi ad attività culturali e ricreative grazie alla presenza del Centro di Educazione Ambientale. Ospita anche una biblioteca all’aria aperta e contiene aree destinate agli orti urbani. Un’indagine ci ha fatto scoprire la presenza sul nostro territorio della sorgente delle sette bocche. Da questa sorgente, l’acqua sgorga da setti punti diversi della roccia. Ogni bocca offre un’acqua dal sapore diverso con proprietà curative differenti e anche soprannaturali. Leggenda?...Realtà?....I nonni raccontano che tra le proprietà attribuite a quest’acqua ci fosse anche quella di far sbocciare nuovi amori. 

Si narra che i giovani, in passato, erano soliti invitare le ragazze presso una delle bocche per provarne l’acqua e così, l’incanto dell’acqua e dei luoghi in cui essa sgorgava, faceva nascere l’amore. 

Anche questo luogo , se fosse attenzionato dalle autorità, potrebbe essere rivalutato non solo per la presenza dell’acqua ma anche per la bellezza suggestiva lontana dal centro abitato, una piccola oasi naturale per rilassarsi e passeggiare. Vogliamo fare un appello a chi è preposto a governare il nostro territorio, affinchè questi luoghi non vengano dimenticati, affinchè possano riacquistare la loro importanza e brillare di luce propria… proprio come quella dei gioielli, rendendo i cittadini orgogliosi e fieri di possederli. E’ importante conoscere il proprio paese, ogni luogo è lo specchio di chi ci vive, ed è nostro dovere di cittadini averne cura, proteggerlo e custodire gelosamente le bellezze che ci offre. 

 Gli alunni della 5^B  Plesso Dante Alighieri

Dalla lettura alla scoperta: la storia di Luigi Gatti

Una goccia di inchiostro può far pensare un milione di persone, scriveva il poeta George Gordon Byron. E sono state più gocce di inchiostro, quelle delle pagine del romanzo “Oh, Harriet!” di Francesco D’Adamo a innescare in noi la curiosità e il desiderio di scoprire di più nel leggere testuali parole “alle cure dello chef italiano Gaspare Pietro Antonio Luigi Gatti”. Ci siamo trasformati in attenti e scrupolosi detective per conoscere meglio il cuoco super talentuoso del Titanic. Dopo giorni di intense indagini abbiamo trovato molte informazioni su di lui che ci hanno letteralmente emozionato. 

Nato il 03 gennaio del 1875 a Montalto Pavese, un piccolo paesino con poco meno di 900 abitanti in provincia di Pavia in Lombardia, figlio di Paolo Gatti, magistrato e consigliere comunale e Maria Nascimbene, mamma a tempo pieno di undici figli. All’età di 12 anni, il giovanissimo Luigi lascia il suo paese natale per seguire il proprio sogno di ristoratore. Con una umile valigia di cartone arriva a Londra dove vive sulla propria pelle la condizione di migrante in cerca di fortuna. Quella che diventerà la sua brillante, ma breve, carriera inizia in una piccola catena di ristoranti dove svolge la mansione di lavapiatti. 

A 27 anni sposa la figlia di un maggiordomo inglese, Edith Kate Cheese e dopo due anni di matrimonio nasce il loro unico figlio, Luigi Vittorio. La sua straordinaria bravura lo precede tanto che nel 1912 è chiamato dalla White Star Line, la maggiore compagnia navale britannica, a gestire i ristoranti dei due famosi transatlantici, l’Olympic prima e il Titanic dopo. Gatti, però, ignora che quel prestigioso incarico sulla nave gioiello, detta “L’Inaffondabile”, stroncherà per sempre la sua carriera e la sua vita. 

Infatti, la notte tra il 14 e il 15 Aprile del 1912, il suo corpo viene inghiottito dalle acque gelide dell’Oceano Atlantico a seguito dell’impatto del Titanic contro un iceberg e recuperato diversi giorni dopo per essere identificato e seppellito in Canada, dove riposa nel cimitero di Fairview. Nelle tasche del suo elegante frac vengono ritrovati due oggetti: un orologio d’oro spedito alla moglie e un dollaro, oggi gelosamente custodito dal pronipote Maurizio, impiegato nell’ufficio anagrafe del comune di Montalto Pavese.
Da uomo coraggioso e generoso, lo chef Gatti rinuncia a salvare la propria vita scegliendo di restare al fianco del suo staff, composto da camerieri italiani fortemente voluti da lui non per la provenienza ma esclusivamente per capacità e talento.
La sua storia, romantica e tragica allo stesso tempo, ci ha molto colpito perché è un esempio da seguire e da non dimenticare. E’ la testimonianza di uno che ce l’ha fatta da solo, con le proprie forze, i sacrifici, la tenacia, la determinazione e la forza di credere nei propri sogni. 

E’ il self-made man che ha promosso la meritocrazia permettendo a molto giovani lavoratori di avere successo nella vita restando persone semplici e umili. 

 Classe 4^ C – Plesso Dante Alighieri

Un bastimento carico di … Lettere! 

Noi alunni della quarta A abbiamo pensato di inviare tante lettere ai nostri nonni, genitori, amici e parenti! Abbiamo sentito che sono veramente stufi di ricevere solo bollette da pagare!

Ma che cosa è una lettera?

Studiando i Sumeri abbiamo imparato che furono proprio loro a scrivere le prime lettere a carattere commerciale, su tavolette d’argilla. Solo in seguito furono usati il papiro e la pergamena. Bisognerà aspettare il 1600 per avere le prime lettere chiuse in una busta indispensabili per comunicare a distanza.

Noi siamo “nativi digitali” e non usiamo più la carta perché comunichiamo attraverso message system, whatsapp, e-mail, ma vi assicuriamo che è stato emozionante scrivere lettere ai nostri cari. Abbiamo avuto la possibilità di esternare nella scrittura le nostre emozioni e di manifestare il nostro affetto. Non riusciamo a descrivere la gioia provata da chi ha ricevuto la nostra missiva.

Mio nonno, dice Francesco, quando ha aperto la cassetta della posta ha trovato una busta chiusa con francobollo, non poteva credere ai suoi occhi e ha pensato: “Sarà una nuova formula di pubblicità?”. Ha guardato con attenzione e ha scoperto che il mittente ero proprio io! Con le lacrime agli occhi e un sorriso di compiacimento ha letto tutto di un fiato il contenuto. Gli è piaciuta così tanto l’iniziativa che mi ha chiesto di continuare a scrivergli lettere piuttosto che messaggi. Allora, insieme ai miei amici siamo tornati all’ufficio postale ed abbiamo fatto scorta di francobolli! 

Classe 4^ A Primaria S. Antonio

La magia delle Parole 

Un invito poetico! 

Per celebrare la giornata mondiale della Poesia, abbiamo accolto l’invito della professoressa Ruggiero della nostra scuola secondaria di primo grado e ci siamo dedicati al testo poetico!

Abbiamo letto alcune poesie tra cui “Il mare in una rima” di Chiara Carminati e “Se fossi un albero” di Giusy Quarenghi e insieme abbiamo riflettuto sul valore della poesia: saper trovare le parole giuste per esprimere sentimenti provati da tutti noi! 

Omar ha colto in pieno il significato dei versi della poetessa Carminati: anche lui avrebbe voluto chiudere nella valigia tutto il mare di Ischia e portarselo via! 

Alcuni di noi vorrebbero trasformarsi in un albero per sentire le sue sensazioni e … diventare Natura! 

Poi abbiamo provato a scrivere insieme una poesia tutta nostra, abbiamo scelto di dedicarla al mare. 

Indovinello

Rime profonde!

Grande, calmo, profondo

Blu, agitato, freddo

Tranquillo, bello, caldo

Ondeggiante, trasparente, brillante

Mosso, salato, arrabbiato

Azzurro, Infinito …

Chissà Cos’è? … E’ il MARE!

Come è bello il mare!

Mi fa AMARE! 

Questa esperienza ci è piaciuta e continueremo a “lavorare in versi”!

Come noi, anche le altre classi della scuola Primaria hanno prodotto testi poetici di vario tipo tra cui i “nonsense” e il giorno 21 Marzo sono stati ospitati ed esposti al pubblico durante l’evento celebrativo che ha dato vita a un vero e proprio “Giardino poetico” negli spazi esterni della scuola Secondaria.

Al termine delle celebrazioni i nostri lavori sono stati raccolti nell’atrio della scuola Primaria in una sorta di “Angolo della poesia” implementabile con il contributo che ciascuno vorrà condividere con la comunità scolastica! 

Classe 3^ Primaria S. Antonio

la Giornata mondiale della Poesia vissuta da noi alunni! 

Il 21 marzo è stata la Giornata mondiale della Poesia, una ricorrenza istituita dall’UNESCO nel 1999 per promuovere e valorizzare questa forma di comunicazione così universale, in grado veicolare un messaggio di pace, di scambio interculturale, di dialogo tra i popoli. La poesia ci circonda e solo chi sa accoglierla la descrive e la mostra al prossimo. In questa Giornata speciale, abbiamo allestito negli spazi esterni le poesie scritte, inventate e  ricercate che hanno trasformato la scuola in un vero giardino poetico. I nostri compagni ci hanno regalato delle belle emozioni con la lettura di tante poesie intercalate con quelle dei grandi poeti. A farci visita poi sono arrivati i bambini della scuola primaria che si sono divertiti a leggere i componimenti poetici sparsi ovunque. Inoltre, questa giornata cade in una data doppiamente importante, in quanto è altresì il compleanno di Alda Merini, poetessa e scrittrice italiana, che proprio alla sua data di nascita ha dedicato un componimento dal titolo “Sono nata il ventuno a primavera”. Abbiamo scoperto che la poesia è nata prima della scrittura: anzi le prime forme di poesia erano essenzialmente orali, come l'antichissimo canto a batocco dei contadini e i racconti dei cantastorie. Solo molto tempo più tardi, a seguito dell'invenzione della scrittura, parola e musica poterono scriversi in qualche modo e differenziarsi.  E’ stata per noi una vera e propria festa che ci ha visti protagonisti per un giorno. leggere, commentare e gustare le poesie esposte  ha arricchito il nostro animo e ci ha fatto capire che la poesia ci risveglia ed ha molto a che fare con l'arrivo della nuova stagione.

Secondaria Classe 2  C 

Cercare la poesia nascosta:

 il Caviardage

In occasione della Giornata mondiale della poesia, mi sono dedicata insieme ai miei compagni di classe al CAVIARDAGE, creato e diffuso in Italia da Tina Festa. Ora vi spiego meglio in cosa consiste: è un metodo che racchiude diverse tecniche di scrittura creativa poetica che aiutano, chi vi si dedica, attraverso un processo ben definito, a scrivere poesie e pensieri non partendo da una pagina bianca ma da testi già scritti: pagine strappate da libri da macero, articoli di giornali e riviste, ma anche testi su formato digitale. Grazie a svariate tecniche artistiche espressive (quali il collage, la pittura, l’acquerello, etc.) si dà vita a poesie visive: piccoli capolavori che attraverso parole, segni e colori danno voce ad emozioni difficili da esprimere nel quotidiano. Da questa esperienza fatta a classi aperte tra noi alunni della 3B e i compagni della classe 3D , sono nati dei piccoli capolavori che abbiamo esposto nell’evento del 21 marzo 2023 “Tu chiamale se vuoi…emozioni”. Questa tecnica mi è talmente piaciuta che ho deciso di dedicare parte del mio tempo libero per continuare a creare dei componimenti poetici…Viva il caviardage! Viva la poesia!

Giulia Ragone classe 3B

Le nostre videopoesie

La videopoesia è l'unione del testo poetico con voce narrante, o sottotitolato, con un accompagnamento musicale e immagini che possono essere foto o sequenze video. Al termine dell’unità sulla Poesia ,come compito di realtà, abbiamo realizzato delle stupende videopoesie. Alcuni di noi ne hanno scelte alcune scritte da poeti famosi, altri invece hanno preferito inventarle.
Non diciamo niente di più e vi invitiamo a vederle in tutta la loro bellezza. Il risultato è stato sorprendente! Buona visione! 

videopoesia 2.mp4
videopoesia n.1.mp4
videopoesia n.3.mp4

GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA.

BEBE VIO: QUANDO LA DISABILITA’ DIVENTA “UN’ARMA VINCENTE”.

Per la giornata internazionale della donna, la maestra ci ha raccontato la storia di una ragazza con una forza straordinaria. Una atleta che è riuscita ad andare oltre la disabilità per diventare una tra le campionesse più premiate: Bebe Vio.

Fin da piccola Bebe praticava la scherma; ma a undici anni Bebe viene colpita dalla meningite e lotta tra la vita e la morte. I medici le salvano la vita ma devono amputarle le braccia e le gambe. Grazie alla sua caparbietà, testardaggine e determinazione, Bebe non si arrende e decide di continuare a fare tutto quello che faceva prima che la malattia la colpisse, anche tirare di scherma. Così, si fa costruire una protesi speciale con all’estremità un fioretto e continua ad allenarsi. In pochi anni, Bebe diventa una campionessa arrivando a vincere di tutto, compresa la medaglia d’oro alle paralimpiadi. 

Bebe è diventata un esempio per tanti bambini e ragazzi disabili e non che, come lei, pensano che “Per essere speciali, bisogna trasformare la propria debolezza nella cosa di cui si è più fieri” (cit. Bebe Vio).

  Classe 3A plesso “Dante Alighieri”

LA FELICITA’ 

Il 20 marzo si è celebrata la Giornata Internazionale della Felicità. Questa Giornata è stata istituita dall'Assemblea Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) il 28 giugno 2012. Perché è stato scelto proprio il 20 marzo? Perché coincide con l’equinozio di primavera, simbolo di rinascita della natura. 

Ma che cos’è la felicità? Come prima cosa siamo andati a cercare il termine sul dizionario e abbiamo visto che viene definita come “Condizione di chi è pienamente appagato, gioia”.  Ci siamo allora chiesti cos’è che può portare a questa  “Condizione” e quindi causare felicità. 

Per Vincenzo la felicità è: “Quando gioco a calcio perché vorrei diventare un calciatore professionista. So che dovrò allenarmi molto e dovranno passare alcuni anni. E’ bello giocare a calcio anche se per il momento non sono tanto bravo, ma la cosa più importante è il gioco di squadra e giocare con i compagni”. 

Per Caterina la felicità è: “Quando trascorro  del tempo con la mia nonna perché la vedo poche volte”. Beatrice invece è felice: “Quando sono coccolata dai miei genitori e quando vado al mare perché mi rilassa”. 

Infine Martina è felice: “Quando gioco con i miei cagnolini e quando è il mio compleanno e ricevo tanti regali”. 

Da questo confronto abbiamo capito che non esiste una ricetta della felicità valida per tutte le persone e soprattutto che la felicità va cercata. Bisogna, quindi, imparare a guardarsi dentro e provare a conoscere meglio noi stessi per capire cos’è che ci rende realmente felici. 

 Classe  3^ B Dante Alighieri


Palla al centro: vincere, perdere o divertirsi? 

Il calcio è uno degli sport più seguiti e praticati. A molti di noi piace tanto e lo abbiamo scelto per parlarne nel nostro articolo. Questo sport ha origini antichissime: un pallone, riempito di piume o di capelli, toccato soltanto con i piedi, doveva centrare porte fatte di canne di bambù.

Il calcio moderno è nato in Inghilterra ed era giocato dai ragazzi delle scuole e delle università. 

Il calcio è un gioco di squadra adatto a tutti, con regole precise, i calciatori hanno ruoli diversi: c’è il portiere, il difensore, l’attaccante, il centrocampista. Ci sono tantissimi bravi calciatori, sia italiani che stranieri, ma qualcuno ha più talento e capacità di altri. 

Ad alcuni di noi piacerebbe essere proprio come loro.

Ogni città ha uno stadio e ognuno tifa per la propria squadra del cuore, anche se, quando scende in campo la Nazionale italiana, tifiamo tutti per la stessa squadra. 

La cosa che più ci piace del calcio è che si può giocare ovunque ci sia uno spazio libero: in piazza, in giardino, al parco. Si possono fare dei “passaggi” anche con un semplice pezzo di carta appallottolato, con una castagna o una pigna.

Quando si guarda una partita, da casa o allo stadio, grandi e piccoli si divertono e si emozionano; a volte però noi bambini ci spaventiamo se gli adulti esultano per un goal in maniera esagerata... 

Questo gioco, secondo noi, insegna a rispettare le regole, a saper stare in gruppo, a fare squadra e a condividere la gioia di una vittoria o la delusione di una sconfitta.

La cosa che ci piace meno del calcio è il comportamento violento di alcuni tifosi dopo una sconfitta della propria squadra.

Se si perde una partita, non vuol dire che si è meno bravi; non si può sempre vincere.

Vincere, perdere o pareggiare sono le tre possibilità che fanno parte di qualsiasi gioco. 

L’importante è divertirsi!

Gli alunni della classe 3^A -Scuola Primaria Campo Sportivo 

Piccoli consigli per una ALIMENTAZIONE SANA!

Una corretta alimentazione è collegata ad un minor rischio di disagi, malattie e ad una maggiore aspettativa e qualità di vita. Non tutti riescono a capire come dovrebbe essere un regime alimentare "adeguato". A questo proposito dovremmo cercare di capire meglio cosa mangiare e cosa evitare in una dieta bilanciata. L'organismo necessita di tutti i nutrienti, non solo di quelli "essenziali". Essenzialità significa che l'organismo non è in grado di produrli autonomamente; non certo che si possa fare a meno degli altri.

La colazione di noi studenti

Facendo un sondaggio nella nostra classe, la 2 E, abbiamo scoperto che la maggior parte degli studenti non fa colazione, questa è una cosa molto sbagliata perchè la colazione è considerata il pasto più importante del giorno. Facendo colazione riusciamo a ricavare energie che il nostro corpo sfrutta durante la giornata per svolgere le proprie attività. Alcune corrette colazioni per noi studenti sono le seguenti: yogurt, cereali, frutta fresca, frutta secca, marmellata, miele, pane o fette biscottate integrali.

La merenda degli studenti

Molto importante in quanto spesso i ragazzi tornano a casa per il pranzo verso le ore 14.00, per cui è importante che non arrivino al pasto troppo affamati. Lo spuntino potrebbe essere rappresentato da un frutto e un cubetto di parmigiano oppure da un pacchetto di crackers e una manciata di mandorle oppure da un piccolo panino integrale.

Il pranzo degli studenti

Ecco come dovrebbe essere il pranzo: un piatto di pasta o pasta e legumi oppure un’altra fonte di cereali come riso integrale, farro, orzo, cous cous. Per rendere completo il pasto si può aggiungere al primo piatto un condimento proteico, per esempio una piccola porzione di ricotta oppure del parmigiano oppure ragù di carne o pesce leggeri.

La cena ideale per gli studenti

Quindi in conclusione, il nostro organismo ha bisogno di ognuno dei nutrienti esistenti, ma li dobbiamo consumare in quantità moderate, perché se ne prendiamo troppe possiamo cadere in sovrappeso mentre se ne prendiamo troppe poche si può finire in sottopeso. Una corretta alimentazione dovrebbe includere prevalentemente alimenti di origine vegetale e, in minor quantità, alimenti di origine animale.

Buona alimentazione a tutti!

Secondaria Classe 2 sez.E

Il team di classe quinta si è arricchito dell’esperto di educazione motoria: la parola ai ragazzi! 

Quest’anno noi alunni delle classi V, abbiamo avuto la fortuna e la possibilità di avere in classe un nuovo maestro, esperto in educazione motoria. Siamo super felici di questo! Tuta da ginnastica, scarpette e via… tutti al Palazzetto dello Sport … ogni lezione più emozionati e “competenti” di prima!

Vi chiederete di sicuro il perché… Beh, da quando il maestro Ivano è entrato nelle nostre classi, qualcosa è cambiato. Non che prima non aspettassimo con ansia che arrivasse l’ora di Educazione Motoria per sgranchirci un po’ le gambe!

Però, adesso, ogni volta è una scoperta: tanti nuovi esercizi che ci fanno essere più sicuri di noi quando ci muoviamo, tanti sport con cui stiamo prendendo confidenza, tanti giochi che prima non conoscevamo.

Quando arriviamo al Palazzetto dello Sport, siamo tutti felici di seguire le indicazioni del maestro e di aiutarlo a sistemare tutti gli attrezzi: sì, perché quest’anno gli attrezzi li usiamo proprio tutti! Cerchi, cinesini, reti da pallavolo, conetti, palloni, le racchette e…il “vortex”. E chi lo conosceva prima? 

In ogni cosa che facciamo, il maestro promuove l’impegno, la serietà e lo spirito di squadra: non ci “arrabbiamo” più come prima se un compagno sbaglia, non pensiamo solo alla vittoria, non pensiamo che lo sport sia solo un gioco. Anche se è bellissimo quando nei momenti di pausa il maestro Ivano si avvicina per chiedere “Vi siete divertiti?”.

Dobbiamo essere sinceri: con tutti questi esercizi nuovi, con tutti i muscoli che alleniamo, un po’ ci sentiamo “ammaccati”! Ma ci andiamo a sedere solo per pochissimo tempo, perché non vogliamo perdere nemmeno un minuto della lezione.

Il gioco-sport che più ci fa divertire è sicuramente “Mosca e ragno”: lo scopo del gioco è che il ragno deve catturare più mosche possibili. È bellissimo e noi ci stanchiamo tanto ma, impariamo anche a riflettere sui nostri spostamenti, a rispettare le regole, ad allenarci nella corsa. 

Vi confidiamo un segreto: quando eravamo più piccoli e non c’era il maestro Ivano, facevamo più esercizi di ginnastica e meno sport, adesso invece abbiamo più controllo, ci sappiamo muovere liberamente rispettando lo spazio, le regole e soprattutto… scopriamo nuovi sport, li proviamo tutti, ci misuriamo con tanti attrezzi e cerchiamo di capire ciò che è meglio per ciascuno per noi.

E vogliamo parlare del mitico fischietto elettrico del maestro Ivano? Non potrebbe avere “un’arma migliore” per farci tornare sui nostri passi se stiamo “sbagliando” o anche soltanto per dare il “via” o lo “stop” agli esercizi. 

Insomma, per la nostra esperienza, possiamo raccontare solo cose più che positive sulla figura del maestro esperto nella nostra scuola e speriamo che possa arrivare presto in tutte le classi per avvicinare allo sport anche i più piccolini.

Classi V Primaria S. Antonio


English in Fun! 

Noi bambini di classe IV B con i compagni e le maestre lavoriamo al progetto NOW…COMICS!

Questo mese “ci siamo divertiti” a inventare, guidati dalla fantasia, delle brevi storie che abbiamo poi trasformato in fumetti per esprimere in lingua Inglese il tempo meteorologico! 

Ognuno di noi ha creato un pezzo della storia, lo ha disegnato e corredato di scambio di battute tra i diversi personaggi che ci accompagnano, ormai da quattro anni, alla scoperta della Lingua Inglese. 

Giocando sulle caratteristiche del mese di “marzo pazzerello” abbiamo individuato come titolo “Crazy March”, la nostra storia racconta che un gruppo di amici sta programmando un weekend con un picnic all’aperto ma… nel bel mezzo dell’azione arriva la pioggia a sconvolgere in modo divertente i loro piani … cercare riparo e affrontare l’imprevisto li unisce ancora di più e li motiva al gioco di squadra! 

Classe IV B Primaria S. Antonio

Giovedì, venerdì…Dantedì! 

Lo scorso 25 marzo si è celebrato il Dantedì, per ricordare il sommo poeta Dante Alighieri. Questa giornata dedicata a Dante è stata istituita il 17 gennaio del 2020 dall’allora ministro Franceschini, grazie ad un idea del giornalista-scrittore Paolo Di Stefano che proponeva di imitare il modello irlandese di una giornata dedicata al poeta James Joyce e chiamata Bloomsday.

La figura di Dante ci ha molto incuriosito e la maestra ci ha invitato a fare delle ricerche su di lui; così abbiamo scoperto che è considerato il “padre fondatore” della lingua italiana, grazie al fatto che scelse di scrivere la sua “Divina Commedia” nel suo dialetto, il fiorentino, invece che in latino, lingua in cui erano stati scritti i libri fino a quel momento. Dal fiorentino si è poi sviluppata la nostra lingua, per cui possiamo dire che Dante è il papà dell’italiano!  

Un’altra cosa che abbiamo scoperto è che la data scelta per la celebrazione del Dantedì non è la sua data di nascita o di morte, come avevamo pensato all’inizio, ma è il giorno in cui si pensa che abbia avuto inizio il suo viaggio nel regno dei morti, descritto nella “Divina Commedia”.

Quest’anno gli eventi che hanno celebrato il Dantedì sono stati numerosi, soprattutto nel territorio che comprende la città di Salerno e la sua provincia. In particolare hanno attirato la nostra attenzione 4 eventi che hanno visto coinvolte 4 arti diverse: la musica, il teatro, la pittura e la letteratura.

Al Teatro Verdi di Salerno i musicisti del Conservatorio “Giuseppe Martucci” hanno eseguito una versione della “Dante Symphony” di Franz Liszt.

I Dipartimenti di Studi Umanistici, di Scienze del Patrimonio Culturale, e di Scienze Umane, Filosofiche e e della Formazione dell'Università di Salerno hanno organizzato due spettacoli teatrali “Dante, Nao e Noi” e “Una lettera di Beatrice a Dante” a cura degli studenti del “Genovesi-da Vinci” di Salerno e dell’Istituto “Samuele Falco” di Scafati, introdotti dalla musica del Liceo “Alfano I”, Indirizzo Musicale di Salerno.

A Colliano c’è stata una mostra di cento dipinti che raffigurano le tre cantiche della Divina Commedia - Inferno, Paradiso e Purgatorio - interpretate dall’artista Raffaele Di Matteo. 

Al Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano c’è stata la presentazione del libro “Futuro anteriore del verbo precipitare. Dante Alighieri” di Rino Mele, intellettuale e critico, docente di Storia del teatro e dello spettacolo all’Università di Salerno; all’incontro hanno partecipato gli studenti del Liceo “T. Tasso” di Salerno, che si sono confrontati con l’autore sulla poetica dantesca.

 Classe Quarta A – Campo Sportivo