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Le news dall'Istituto Comprensivo Eleonora Pimentel Fonseca

Redazione Giornale I.C. Eleonora Pimentel Fonseca classi scuola Primaria e Secondaria I grado

Referente progetto prof. Palumbo AlfonsoCapo Redattori: Procida Rosanna, Marotta Bianca Maria, Scarpato Antonietta, Ruggiero GaetanaRedazione: Cammarano Claudia, Vassallo Annalisa, Fasano Elsa, Mercurio Valentina, Morcaldi Maurilia, Noschese Filomena, Fortunato Paola, Sinforosa Rosaria, Vertullo Angelo
sito web:
www.icfonseca.edu.it

Edizione n. 6- Dicembre 2022

“Donna, vita, libertà”:

le parole nuove della rivolta iraniana

Mahsa, Nasrin, Nika, Hadith…Nomi di donne e di vite spezzate, vittime di un fondamentalismo religioso ma anche simbolo di una ribellione animata dalle donne che da Teheran a Bandar Abbas, in queste settimane ha visto protagonisti ampi settori della società civile in Iran.

Ci siamo documentati e abbiamo fatto qualche ricerca.

L'educazione in Iran è una disciplina antica, in quanto era praticata sotto gli Achemenidi. Un moderno sistema di istruzione nazionale emerse in Iran negli anni '20 e '30, sotto l'influenza della dinastia Pahlavi. Durante questo periodo, gli istituti religiosi, che in precedenza erano stati la maggioranza, hanno visto diminuire il loro numero a favore delle scuole governative a tutti i livelli.

L'educazione di massa si diffuse in Iran da quel momento in poi, mentre continuò sotto la Repubblica islamica.

Nel 2004, l'Iran aveva più di 2,2 milioni di studenti universitari, più della metà dei quali erano donne. Il tasso di alfabetizzazione nel 2011 era del 91,0%.

Tutto questo adesso sembra un sogno perché l’istruzione è attualmente preclusa alle donne. Le manifestazioni sono iniziate il 16 settembre, per chiedere più libertà e la fine del regime, ultimamente Mahsa Amini, 22 anni, è morta dopo esser stata arrestata dalla polizia religiosa perché accusata di portare in modo scorretto il velo (imposto a tutte le donne).

Le studentesse di molte università e scuole hanno partecipato alle proteste sventolando in aria il velo e intonando canti contro l’autorità. “Donna, vita, libertà” è uno degli slogan principali del movimento nato dalla rivolta contro i metodi brutali della cosiddetta “polizia morale” e l’hijab obbligatorio. “Jin, Jian, Azadi” è un canto di origini curde, come curda era Mahsa Amini, e porta con sé l’idea che la liberazione dell’Iran, pensiamo noi, possa avvenire solo attraverso la liberazione delle donne.

Classe 3 B scuola secondaria

Cos’è la discriminazione?
Diritti ai margini.

Per discriminazione si intende quel comportamento esplicito e volto a trattare in modo disuguale situazioni che dovrebbero essere trattate paritariamente. Con particolare riferimento ai diritti dei minori, la Convenzione sui diritti dell’infanzia prevede all’art. 2 il divieto di discriminazione sancendo che:

“Gli Stati si impegnano a rispettare i diritti enunciati nella presente Convenzione e a garantirli a ogni fanciullo che dipende dalla loro giurisdizione, senza distinzione di sorta e a prescindere da ogni considerazione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o altra del fanciullo o dei suoi genitori o rappresentanti legali, dalla loro origine nazionale, etnica o sociale, dalla loro situazione finanziaria, dalla loro incapacità, dalla loro nascita o da ogni altra circostanza. La discriminazione può essere negativa o positiva: si ha discriminazione positiva quando la disparità di trattamento è volta a favorire la persona discriminata; mentre negativa quando, ovviamente, la disparità di trattamento è volta a danneggiare la persona.

E’ vietato discriminare in base ai seguenti motivi:

  • sesso della persona

  • razza o origine etnica

  • lingua

  • religione o altre convinzioni legate al fenomeno religioso (es. ateismo)

  • opinioni politiche

  • condizioni personali o sociali (ad es. per ragioni di età, disabilità, condizioni economiche)

Gli esempi di discriminazione purtroppo sono tanti e oggi ci chiediamo come potremmo combatterla. Non è facile dare una risposta, ma sicuramente sarebbe un grande passo avanti imparare a guardarsi negli occhi per capire chi abbiamo di fronte, a prescindere dalle provenienze; imparare a parlare con gli altri delle loro storie e dei loro desideri; imparare ad aprirsi alla diversità come occasione di arricchimento e, infine, ma non ultimo, denunciare sempre gli episodi di discriminazione.

Classe 2 D Scuola Secondaria

Mostra Girls not brides- 25 Novembre 2022

Nell’occasione del 25 Novembre, in cui si celebra la giornata contro la violenza sulle donne, nella nostra scuola è stata allestita una mostra sulle spose bambine del Bangladesh. L’autore è Romeo Civilli, un fotografo impegnato nel sociale.

Nell’atrio della scuola nei giorni precedenti sono state affisse delle grandi fotografie di donne con i propri bambini in braccio. Noi ragazzi, in classe, abbiamo conosciuto le storie di ognuna di queste ragazze, costrette a sposarsi giovanissime contro la loro volontà e a subire abusi e maltrattamenti. Durante la lezione abbiamo appreso che l’Asia, detiene il primato della più alta percentuale di matrimoni precoci. Sono all’incirca il 60 per cento le bambine e le ragazze, sotto i 18 anni, ad essere costrette a sposarsi per sfuggire alla povertà o - semplicemente - per liberare da un peso la propria famiglia di origine. L’eliminazione di questa pratica è stata inserita, dalle Nazioni Unite, tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2030.

Il giorno della mostra noi alunne delle classi 3C e 3D, indossando un accessorio rosso da sempre simbolo di solidarietà alle donne in questa giornata , abbiamo dato voce alle giovani ragazze ritratte nelle singole fotografie, raccontando le loro storie ai nostri compagni che assistevano.

Dopo di noi ha preso la parola il fotografo che ci ha illustrato queste realtà attraverso i suoi racconti e le sue spiegazioni: le figlie femmine sono solo un peso economico per la famiglia , dunque la vera ragione di questo fenomeno è la povertà. Un maschietto comincia a lavorare e a produrre dai 6 anni, le femminucce non possono. Così si finisce per darle in moglie a uomini molto più grandi di loro. A 20 anni lì le ragazze sono già vecchie, c’è addirittura un proverbio che lo dice. Grazie alle sue parole, abbiamo riflettuto che a queste ragazze, allontanate troppo presto dalla loro famiglia, viene tolto il diritto al gioco, all’infanzia, all’istruzione, infatti la maggior parte resta analfabeta, in un’età in cui invece si dovrebbe sapere, conoscere, esplorare il mondo.

Approfondendo l’argomento, abbiamo appreso che alcune di queste ragazze sono riuscite a sfuggire a questa triste realtà; un esempio è la rapper Afghana Sonita Alizadeh, che, come molte altre, doveva essere data in sposa a 10 anni. Lei è riuscita a sfuggire in Iran; ha imparato a leggere e scrivere e ha composto una canzone rap di denuncia contro questa triste condizione.

Bisogna combattere questo fenomeno con l’educazione e l’inclusione sociale, per creare un mondo dove nessuna donna rischi la vita per il solo fatto di essere donna; dove nessuna bambina sia costretta a sposarsi e a subire violenza. Ogni ragazza ha il diritto di istruirsi e diventare quello che sceglie di essere nel suo futuro.

Classi 3 C e3D Scuola Secondaria


TROTULA E LA CURA DEL CORPO: I SEGRETI DI BELLEZZA…COME IN UNA BEAUTY FARM

Durante il laboratorio di lettura gli autori di “Trotula e il giardino incantato” ci hanno parlato del libro soffermandosi sulla protagonista, Trotula.

Nel racconto, Trotula, una medichessa amata da tutti per la sua capacità di guarire grandi e piccini con erbe e fiori miracolosi, è chiamata a intervenire per spezzare un incantesimo che ha tolto ai bambini il sorriso e la voglia di giocare. Ci hanno spiegato che Trotula de Ruggiero è realmente esistita ed è stata la prima donna medico della storia, presso la prestigiosa Scuola Medica Salernitana. Si è occupata di medicina delle donne e per le donne, per curare fastidi e disturbi femminili, come quelli legati alla gravidanza e al parto. È stata anche un’ostetrica e ha fatto nascere tanti bambini, una donna moderna che ha conquistato la stima di tutti.
Affascinato da questa donna forte e tenace, mi sono messo alla ricerca di altre informazioni su di lei ed ho appreso con molto stupore che si è occupata anche di bellezza e cura del corpo. In uno dei suoi testi insegna alle donne come conservare e migliorare la propria bellezza, con consigli e suggerimenti moderni e attuali. Parla di preparazione di cosmetici dalla testa al tallone. Si parla di depilatori, di ricette per la cura dei capelli: per renderli lunghi e neri, più corposi e belli o più morbidi e sottili. Per la cura del viso suggerisce ricette per sbiancare la pelle e per rimuovere macchie e foruncoli. Per le labbra c’è uno speciale unguento al miele per ammorbidirle, un po’ come il burro di cacao che usiamo oggi per le labbra screpolate. Per la cura dei denti consigliava di lavarsi la bocca dopo la cena con un vino ottimo e poi asciugare i denti con un panno bianco; per profumare l’alito invece bastava preparare una polvere di aloe mescolata con succo di assenzio. Tutte le sue ricette si preparavano con ingredienti naturali e sostanze minerali.
I rimedi di Trotula ci fanno capire che già all’epoca le donne desideravano rimanere belle il più a lungo possibile e dimostrano che il sapone, lo shampoo e il dentifricio esistevano già a quei tempi, che molti ritengono tempi bui, in cui non c’era igiene e dominava la sporcizia.
E Trotula sottolinea più volte l’importanza dei bagni e dell’igiene personale: cure e trattamenti come se fossimo in una moderna “Beauty farm”!

Francesco De Santis classe 4^ A – Plesso Primaria Campo Sportivo

INCONTRI SPECIALI:
un giorno alla scuola secondaria!

In questi giorni noi ragazzi della Seconda F abbiamo avuto la bellissima occasione di ospitare gli alunni delle quinte elementari nella nostra scuola secondaria “Daniele Zoccola”.

Sono stati dei momenti magici perché abbiamo avuto la possibilità di mostrare ai nostri compagni più piccoli, come lavoriamo e quante attività interessanti svolgiamo con i nostri prof!
Il laboratorio di lettura è stato un vero successo!
Ci eravamo preparati a lungo per dare il meglio di noi stessi… Appena sono arrivati è iniziata la nostra lettura animata. La storia scelta “La pasticceria Zitti”, racconta con delicatezza i temi della modernità: inquinamento ambientale, timore della diversità, incomunicabilità. In modo leggero fa riflettere sulla nostra difficile convivenza con la disabilità e ci ricorda qualcosa di importante: la necessità del silenzio. Fermarsi per capire, per lasciarsi sorprendere e per scoprire il tesoro prezioso che le persone svantaggiate custodiscono.
Insomma, una storia per noi B E L L I S S I M A!
Abbiamo accompagnato la lettura con una piccola interpretazione dei personaggi per rendere tutto più sorprendente e divertente. I bambini, incantati ascoltavano con attenzione il nostro racconto speciale! A conclusione, con i termini più significativi abbiamo guidato ognuno di loro a costruire sui nostri Chromebook tante “nuvole di parole”, utilizzando WORD ART. Infine abbiamo realizzato insieme un simpatico segnalibro a forma di muffin che hanno portato a casa in ricordo di questa giornata. Sono stati dei momenti davvero indimenticabili e soprattutto divertenti per tutti: leggere così è davvero entusiasmante! Cosa dire a conclusione un messaggio per i bambini delle classi quinte…
Vi aspettiamo tutti a settembre del prossimo anno alla splendida scuola secondaria “Daniele Zoccola”!

2 F Scuola Secondaria

Lettera alla nostra beniamina Samantha Cristoforetti.

Cara Samantha,

siamo alunni della 3^A della Scuola Primaria “Dante Alighieri” dell’I.C. “Eleonora Pimentel Fonseca di Pontecagnano F. (SA).
Ti abbiamo conosciuta nel giorno della celebrazione della donna nello scorso anno scolastico.
La maestra ci ha letto la tua storia e noi siamo rimasti stupiti dalle tue imprese. Noi non pensavamo che una donna potesse diventare astronauta e andare nello spazio più volte come hai fatto tu!
Ti ammiriamo tanto perché hai dimostrato di essere coraggiosa, testarda, determinata e inarrestabile. Quando abbiamo saputo che eri stata scelta come comandante della stazione spaziale ci siamo sentiti emozionati, felici ed orgogliosissimi perché era la prima volta per una donna e la prima volta per un’italiana.
Ci farebbe molto piacere se tu ci rispondessi.

Ti salutiamo e aspettiamo con ansia la tua prossima missione.

Saluti spaziali da tutta la 3^A.

Classe 3A plesso Dante Alighieri

Il ponte dell’incontro

In occasione della Giornata mondiale della Disabilità abbiamo riflettuto sul profondo significato della parola “inclusione”.

Provate a chiudere gli occhi e ad immaginare un ponte di legno, ornato di fiori profumati. Alle estremità della passerella due persone sconosciute si incamminano a passo lento uno verso l’altro. Entrambi procedono con forte curiosità e naturale timore come l’attesa di un rimprovero meritato per innocenti malefatte.

La distanza tra i due diventa sempre più corta e i loro passi ignorano ancora la bellezza dell’incontro. La gioia di accogliere l’altro mitigherà il senso di solitudine e di sofferenza. Occhi negli occhi, dopo aver camminato a lungo, finalmente l’atteso incontro.

La paura svanisce, un dolce sorriso illumina i volti e un abbraccio caloroso tra corpi diversi spalanca le porte alla conoscenza e all’accoglienza reciproca. Non conta il colore della pelle, non contano la provenienza e la lingua, non conta lo stato sociale, non conta la religione, non contano le mancanze. Lasciamoci impressionare dalle imperfezioni, dalla bellezza interiore, dai gesti spontanei, dalla generosità disinteressata e dai buoni sentimenti. Rendiamo il nostro cuore fonte inesauribile di tolleranza, ascolto, comprensione e considerazione per entrare in empatia con chi è vicino a noi.

Teniamoci per mano, uno accanto all’altro in un grande cerchio dove c’è spazio per tutti e legati gli uni agli altri con le corde dell’amicizia sincera giochiamo insieme senza offese e pregiudizi.

In questo mondo nessuno è cattivo, tutti siamo speciali, nessuno è uguale all’altro, siamo come stelle che brillano insieme alla luna.

Sarebbe davvero meraviglioso se tutti credessero nell’unicità degli esseri umani superando ogni tipo di giudizio, accettando e imparando a leggere oltre le differenze, per scoprire e difendere il valore di ognuno di noi.

Come spesso ripeteva il Prof. Franco Basaglia “nessuno visto da vicino è normale”; tutti siamo disabili nel momento in cui rinunciamo a essere abili a…sorridere, meravigliarsi, essere felici insieme agli altri e provare gratitudine per tutto ciò che abbiamo…sempre.

Classe 4^ C – Plesso D. Alighieri

Di qua e di là…dal Ponte

Natale è alle porte, mancano ormai pochi giorni. Le strade si riempiono di luci abbaglianti, le vetrine dei negozi risplendono di fili argentati e dorati, mettendo in risalto la merce esposta.

Quando si cammina per le strade, si sentono dolci musiche natalizie che creano un’atmosfera magica, unica, che si respira solo nei giorni che precedono la festa più attesa dell’anno. Le persone hanno ripreso il sorriso perso qualche tempo fa a causa di eventi spiacevoli, che ancora si ricordano. Nelle case, come è consuetudine ogni anno, si addobba l’albero con luci, decorazioni varie e fantasiose. Un tempo, gli alberi venivano decorati con palline di vetro delicate e fragili. Le più belle erano anche dipinte a mano. Quando si rompevano però, ahimè!... si frantumavano in mille pezzi. Oggi sono di plastica, senza alcun rischio di rottura. I nonni raccontano, che ai loro tempi, quando andavano a scuola , la maestra faceva scrivere una letterina di auguri che veniva nascosta sotto il piatto del capofamiglia il giorno di Natale. Solo alla fine del pranzo, veniva letta, ricevendo gli applausi da tutti i commensali. Oggi le cose sono cambiate…Si preferisce inviare un messaggio whatsapp, messanger o scrivere un e-mail, veloce, pratica che il mittente riceve entro pochi minuti. Gli acquisti, inoltre, venivano fatti esclusivamente nei negozi, adesso, si preferisce farli ONLINE. Si ricevono comodamente a casa senza alcun fastidio, né stress, approfittando anche di sconti vantaggiosi. Sentiamo dire spesso dai grandi: "Non c’è tempo.! Il tempo è poco!....Abbiamo tante cose da fare!”

Ci chiediamo: come sarà il Natale in un futuro lontano? Noi bambini lo immaginiamo così.

Babbo Natale non avrà più le renne, ma si servirà di un'astronave per viaggiare. I bambini giocheranno con i robot o gli umanoidi, proprio come il nostro NAO. Non si andrà più in vacanza sulla neve ma su Marte. Le auto saranno volanti e telecomandate. Quello che non cambierà mai però è la magia e l’emozione del Natale, che niente e nessuno potrà mai annullare. Natale è… e sarà sempre la festa che fonde il passato, presente e il futuro.

Classe 5B plesso Dante Alighieri


Un mondo di sogni

Alcune settimane fa, presso il nostro Istituto, si è svolto un incontro con Claudio e Diana, che ci hanno raccontato una storia incentivante per ogni ragazzo e ragazza.

Essi sono musicisti da cui prendere spunto, perché? Beh, innanzitutto, sono bravissimi a suonare e cantare, si vede la loro passione negli occhi quando maneggiano strumenti e poi perché, piano piano, con dedizione e disciplina, sono riusciti a realizzare il loro sogno.
MA CHI SONO CLAUDIO E DIANA?

CLAUDIO DE BARTOLOMEIS
Nasce a Salerno il 18 dicembre 1964. Sin da piccolo partecipa a rassegne e spettacoli musicali come cantante. All’ età di 12 anni inizia a suonare la chitarra e contemporaneamente, essendo dotato di molto senso ritmico, si appassiona alla batteria studiando questa e approfondendo, successivamente, lo studio delle percussioni. All’ età di 17 anni circa, seguito da un maestro, approfondisce lo studio della chitarra ritmica moderna e porta avanti esperienze alla radio e in discoteca come dj speaker.

DIANA RONCA
Nasce a Salerno il 26 aprile 1966. A circa 6 anni inizia a studiare il pianoforte per poi laurearsi in musica nel 1989 conseguendo il Diploma Superiore di Pianoforte al Conservatorio di Salerno G. Masucci. Porta avanti, intanto, la sua passione per il canto e a 10 anni prende parte ad uno spettacolo musicale come cantante.

COME SONO RIUSCITI A REALIZZARE IL LORO SOGNO?
Domanda posta ai due artisti: “Se puoi sognare, puoi farlo” è un po’ il fil rouge di questo vostro esordio letterario, nel quale raccontate una tecnica infallibile con la quale avete realizzato tutti i vostri desideri. Ce la spiegate nel dettaglio?

È proprio così, se puoi sognarlo puoi farlo. La nostra tecnica è sempre stata questa: se vuoi veramente una cosa, la devi vedere, toccare, assaporare con gli occhi e il cuore. Per esempio, quando abbiamo iniziato a suonare, 35 anni fa, il sogno di tutti gli artisti era salire sul palco del Maurizio Costanzo Show, e ovviamente quello era anche il nostro.

Un giorno, perciò, siamo andati al Parioli, ci siamo seduti in platea, abbiamo visto due puntate e ci siamo detti: un giorno saremo su quel palco! E così è stato. La stessa tecnica adottata per la casa: da giovani squattrinati, andavamo a vedere non semplici appartamenti, ma ville da acquistare mentre sognavamo la nostra villa!

MA CHE COSA È IL SOGNO?
Il sogno è una cosa che sta dentro ognuno di noi e per realizzarlo bisogna metterci il 101%.
Il sogno è un progetto ambizioso, un’aspirazione segreta che spesso non si vuole far conoscere agli altri, ma che si vuole tenere per se stessi.

Avere un sogno nel cassetto significa avere un progetto che non hai realizzato e non sai se riuscirai a realizzare, quindi lo tieni conservato, messo da parte ma che potrebbe essere scelto come un indumento da indossare per “l'occasione giusta”.

In conclusione, i sogni nel cassetto sono quei desideri che teniamo nascosti in un angolo del nostro cuore, ma che crediamo che difficilmente riusciremo a realizzare. Molto spesso, in realtà, stiamo solo aspettando il momento giusto per portare questi sogni alla luce del sole, impegnarci e farli diventare realtà nella nostra vita.

COME SI POSSONO REALIZZARE I NOSTRI SOGNI?
Per raggiungere livelli sempre maggiori di felicità e soddisfazione realizzando i propri sogni, è necessario uno sforzo pianificato e consapevole, grazie al quale trasformare, giorno dopo giorno, la nostra realtà.
Secondo Julius Kuhl, professore tedesco di psicologia, sono necessarie diverse condizioni che, solo insieme, possono garantire il successo. Per realizzare i propri sogni servono essenzialmente quattro cose:

  1. Sapere dove vuoi arrivare.

  2. Avere chiaro quali sono le condizioni attuali che devi cambiare.

  3. Capire qual è lo scarto fra ciò che sei e ciò che devi essere.

  4. Conoscere l'azione appropriata che ti porterà in quella direzione.

MA COSA CI IMPEDISCE DI REALIZZARLI?
I nostri sogni possono restare irrealizzati per diversi motivi, alcuni dei quali totalmente inconsapevoli.
La psicoterapeuta Lucia Montesi ha spiegato cosa può bloccare i nostri desideri.

“I sogni sono la stella cometa verso cui muovere i nostri passi. Eppure, quasi sempre ci fermiamo, rinunciamo perché costretti o perché scoraggiati, oppure non siamo consapevoli di quale sia il nostro sogno. Tant’è che è stata istituita anche una giornata mondiale (la Giornata dei Sogni, che si celebra il 25 settembre) con l’intento di motivare e ispirare le persone a coltivare e realizzare i propri sogni, apportando un beneficio a sé stessi e alla comunità. Per spronarci ad andare avanti con i nostri sogni.

L’espressione “sogno nel cassetto” è così comune perché molto spesso i nostri sogni sono, o devono essere, accantonati, oppure sono sepolti in un cassetto interiore reso inaccessibile da strati di condizionamenti, opinioni altrui, senso del dovere, sensi di colpa. Quante volte i miei ascoltiamo la frase “Avevo un sogno”, “Il mio sogno sarebbe stato di…”, “Quanto mi sarebbe piaciuto…”, ci si esprime al passato e considerando ormai perdute quelle possibilità. Eppure quando si parla dei propri sogni, gli occhi per un istante brillano e vale sempre la pena fermarsi e indagare, su che fine abbiano fatto quei sogni, perché si siano interrotti, se possa esserci oggi un modo per realizzarli o per adattarli alla realtà.” I nostri desideri possono essere interrotti da altre cause.
Possiamo scoraggiarci e desistere quando non vediamo risultati a breve termine. Vivendo in un mondo che esalta il successo rapido, il risultato veloce, l’efficienza, in cui siamo costantemente spinti ad “accelerare” per ottenere più in fretta possibile più soldi, più clienti, più like, “più qualcosa”, possiamo abbatterci, pensare di aver sbagliato strada.

Il nostro sogno potrebbe non essere il nostro. Può accadere che lo ereditiamo o assorbiamo da altri, quasi sempre dai nostri familiari, in particolare i nostri genitori. Possiamo fare nostre le loro aspettative su di noi, oppure i loro sogni che loro non hanno potuto realizzare, e possiamo credere che siano i nostri, ma quando è così, qualcosa ci impedisce di portarli avanti, oppure li realizziamo ma poi non siamo felici, perché non corrispondono a ciò che desideriamo realmente. Per questo motivo, trovare la nostra strada nella vita è particolarmente faticoso, perché prima dobbiamo renderci conto che stiamo portando avanti un sogno di un altro, poi dobbiamo trovare il coraggio di lasciarlo andare.

Il nostro sogno potrebbe essere davvero fuori dalla nostra portata.
La paura di fallire può bloccare i nostri sogni.
A volte abbiamo chiaro il nostro sogno, ma non sappiamo come arrivarci.
Perfino i più grandi che hanno rappresentato un’epoca credono nel sogno. Ad esempio, per citarne due, William Shakespeare e Walter Disney:
“Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni, e nello spazio e nel tempo di un sogno è racchiusa la nostra breve vita”.
“Se puoi sognarlo, puoi farlo”.

Filippo Melella, Joele Quaranta - Scuola Secondaria 3C

La festa Dell'Albero

Il 21 Novembre in tutta Italia si festeggia la Giornata Nazionale degli Alberi.

Storia. Fin dai tempi dell'antica Grecia era diffusa l'usanza di celebrare feste in occasione delle piantagioni di alberi...

I Romani celebravano l'odierna "Festa dell'Albero"; gli alberi, infatti, erano tutelati e adorati anche per motivi legati alla religione ed era consuetudine consacrare i boschi al culto delle divinità dell'epoca. La più grande festa in epoca romana era la "Festa Lucaria" che cadeva il 19 luglio, nel corso della quale, oltre ai riti propiziatori si festeggiavano gli alberi impiantati nei mesi precedenti.
ln epoca moderna inseguito si è affermata negli Stati Uniti una celebrazione in onore degli alberi, come risposta ai gravi disastri naturali causati principalmente dai grandi disboscamenti che interessarono quei territori.
Nel 1872 poi, il Governatore dello Stato del Nebraska, Sterling Morton, decise di dedicare un giorno all'anno alla piantagione di alberi, fu chiamato Arbor day.
In Europa si diffuse negli anni successivi e in Italia, la prima "Festa dell’albero" fu celebrata nel 1898 per iniziativa dal Ministro della Pubblica Istruzione Guido Baccelli.
La Festa dell'Albero fu in seguito istituzionalizzata con la "Legge forestale" del 1923.
Nel 1951 il Ministero dell'Agricoltura e delle foreste stabilì che la "Festa degli alberi" si dovesse svolgere il 21 Novembre di ogni anno, con possibilità di differire tale data al 21 marzo nei comuni di alta montagna.

La celebrazione si è svolta con rilevanza nazionale fino al 1979, poi è stata delegata alle Regioni che hanno provveduto a organizzare eventi a livello locale.

Classe 2 C scuola secondaria

Teatro che passione!

Il giorno 23 novembre, la nostra classe è andata ad assistere al fantastico spettacolo “Hamlet” proposto dal teatro San Demetrio di Salerno.

In effetti, Amleto è il testo teatrale più teatrale di tutti, l’opera per eccellenza che parla di teatro e lo mette in scena.

La sua esemplarità lo rende un metro di paragone importante per tutti i professionisti del teatro, dai registi agli attori.

Misurarsi con un tale caposaldo significa fare i conti con sé stessi, prima ancora che con lo stesso genio shakespeariano.

La sua complessità lo rende infatti ricco di interpretazioni e messe in scena molto belle e simpatiche.

Infatti, lo spettacolo, interamente in lingua inglese, è stato molto interessante, ma anche divertente, date le scene comiche.

Il momento comico anche se riguardava un tema delicato, che più ci ha colpito è stata quello in cui la fidanzata di Hamlet è disperata perché il suo uomo non la ama più.

Gli attori erano veramente bravi ad intrattenere gli spettatori e ad immedesimarsi nel proprio personaggio, dimostrando, così, grandi abilità recitative. Un sapore di sottile comicità che evita a “Hamlet” di essere soltanto una banale e prevedibile riproposizione dal celebre testo tragico.

Lo spettacolo lascia emergere una nuova e personale visione del teatro shakespeariano, affascinante, potente e travolgente.

Speriamo di poter assistere in futuro ad altri spettacoli teatrali coinvolgenti come questo.

Classe 2 D scuola secondaria

IL SIGNIFICATO DELL’EMBLEMA DELLA REPUBBLICA

Lo vediamo dappertutto, sulla carta d’identità, sulla patente di guida, al di sopra dell’entrata delle caserme, ma ci siamo mai chiesti cosa significano questi simboli sull’emblema della Repubblica italiana?

L’emblema della Repubblica italiana è formato da quattro elementi: l’ulivo, la stella, la ruota e la quercia, ognuno con un significato ben preciso.

Il ramo di olivo rappresenta la volontà di pace del nostro Paese.

L’olivo è uno degli alberi fondamentali nel paesaggio dell’ Italia.

Il ramo di quercia simboleggia la forza e la dignità del popolo italiano. La quercia è un altro albero caratteristico del paesaggio italiano.

La ruota dentata d’acciaio, simbolo del lavoro, richiama il primo articolo della Costituzione: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro“.

La stella è uno degli oggetti più antichi del nostro Paese e rappresenta l’Italia.

L’emblema è il risultato di un concorso durato due anni che si è concluso nel maggio del 1948. La vicenda ha inizio, infatti, nell’ottobre del 1946, quando il governo creò una commissione per studiare il futuro stemma.

Per questo si decise di organizzare un concorso nazionale aperto a tutti i cittadini. Ai primi classificati sarebbe andato un premio di 10.000 lire (cioè 250 euro di oggi).

Il concorso fu vinto da Paolo Paschetto e il 5 maggio del 1948 il Presidente della Repubblica Enrico De Nicola rese il disegno, emblema ufficiale della Repubblica Italiana.

Classe 3^B scuola primaria Dante Alighieri

Natale Fai Da Te: idee di riciclo

Recuperare e riciclare i materiali derivanti dagli scarti dei prodotti che più utilizziamo ogni giorno è un comportamento corretto dal punto di vista economico ed ecologico.

Quando si tratta di carta da regalo, non tutta la carta è uguale nei confronti dell'ambiente.

Prima di finire di fare scorta di carta da regalo, pensa in anticipo a cosa le succederà una volta che avrà svolto il suo ruolo di protagonista sotto l'albero di Natale.

Grazie alla creatività ed alla fantasia che ognuno di noi ha dentro, con l’aiuto di amici e familiari, si possono recuperare tanti piccoli oggetti e materiali che sarebbero finiti dritti in spazzatura. Invece, ridandogli nuova vita, si conserverà ancora un caro ricordo, ma con qualche nuova funzione.

Il tema del Natale aiuta in questa operazione, potendo essere l’argomento ideale per creare decorazioni e qualsiasi oggetto che abbelliscono e colorano i diversi angoli della casa.

ALCUNI CONSIGLI SU COME RICICLARE IN MODO CORRETTO VARI MATERIALI:

  • prediligete imballi mono-materiale (solo plastica, solo carta, solo lumini o solo vetro);

  • usate carta da regalo riciclata: sostituite i classici biglietti di natale con una telefonata;

  • aprite i pacchetti con cautela e tenete da parte la carta regalo: il nastro che avvolge i regali si butta nell 'indifferenziata;

  • se dovessero rimanere degli scatoloni da smaltire, appiattiteli con cura e, se molto grandi, riducete in tanti pezzi per facilitare il lavoro degli operatori addetti allo smaltimento;
    Il polistirolo da imballaggio non è plastica pura e andrebbe buttato nell'indifferenziata;

  • le luci dell' albero, se guaste, sono da considerare rifiuti elettronici;

  • le palline dell'albero che immancabilmente si romperanno si gettino insieme al vetro solo se sono effettivamente di vetro.

Classe 2 E scuola secondaria

RIFLESSIONI SULLA PACE

“Non è sufficiente parlare di pace. Bisogna crederci. E non basta crederci. Bisogna lavorarci sopra”. Eleanor Roosevelt

La guerra è un male assoluto.
Solo la pace garantisce l’armonia necessaria al progresso.

Pace significa rispettare le persone indipendentemente da: origini, colore della pelle, lingua, religione, genere …

Bisogna rispettare il diritto di tutti i popoli a vivere in pace nella propria terra.

L’Italia ripudia la guerra quale strumento di offesa, ogni guerra fa molto male al corpo e al cuore.

Cacciamo la guerra, lavoriamo a costruire la pace!

In classe ci impegniamo a:

Non litigare, giocare con tutti, condividere le cose, aver cura degli oggetti e degli arredi, accogliere con il sorriso i compagni, rivolgerci a tutti con gentilezza, non incolpare gli amici, vivere in armonia e predisporci all’allegria.

Classe 3^A scuola primaria S.Antonio

"Io Leggo perché" 2022/2023

Una iniziativa … tante emozioni!

Perché uscire dalle classi stringendo tra le mani un oggetto magico come un libro, può diventare un'esperienza davvero bellissima… Quest'anno tutte le classi del nostro plesso hanno unito le proprie idee e i propri talenti per l'iniziativa "Io leggo perché" in un contest organizzato al parco dal titolo "Vietato agli elefanti".
Un libro può farti volare in nuovi mondi alla scoperta di personaggi che mai nella vita avresti incontrato. Può farti sentire felice, ma anche triste, può farti emozionare e piangere di gioia, ma anche arrabbiare e aver voglia di scappare via. Può insegnarti tanto. Anche se sei adulto. È questa la magia di un libro!

Ma quando questo, incontra le idee di noi bambini riesce a fare molto di più: riesce ad unire tutti come in un girotondo, riesce ad insegnarci il valore dell'amicizia, della solidarietà, della fratellanza affrontando insieme le difficoltà.

"Ogni volta che leggo un libro mi viene una voglia matta di leggerne almeno altri cinquanta, una curiosità che solo sfogliando le pagine diventa sempre più grande!"

"Leggere ci fa viaggiare, ci fa sentire una forza grandissima per poter conquistare il mondo…"

"Un libro? Può diventare il nostro migliore amico, ci dice tutto quello che sa e noi possiamo contare sulla sua compagnia in qualsiasi momento della giornata!"

Sullo sfondo il parco pubblico di Sant'Antonio, al centro noi bambini, entusiasti di mostrare alla comunità la bellezza di essere insieme e percorrere la strada verso l'accoglienza e l'inclusione, senza pregiudizi…
"Questo libro ci ha insegnato tanto: ci ha fatto capire che l'amicizia è un dono prezioso e che tenendoci stretti per mano, possiamo fare tutto, anche superare le nostre paure!"

"Vietato agli elefanti mi ha fatto realmente capire che bisogna andare oltre le apparenze e rispettare le diversità perché sono una ricchezza!"

Perché vietare l'ingresso a un elefante nel club degli animali? Rendiamo noi il mondo migliore per accogliere tutti come nostri amici e farli sentire a casa!

Classe 5^A e 5^ B scuola primaria S.Antonio

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