TESTIMONIANZE

"Ho partecipato al Presepe Vivente e, insieme a 2 miei compagni, ho fatto parte di una scena: eravamo in una piccola stanza dove c’erano pezzi di legno, verso la metà del percorso, e rappresentavamo tre ragazzi di quell’epoca. Mangiavamo, bevevamo, sgranavamo le pannocchie e giocavamo a carte. Ci siamo divertiti anche stando lontani dal cellulare!

Anche le altre scene erano molto coinvolgenti: il monastero dove risiedevano le monache dal vestito nero, la fattoria dove c’era un asino, la scuola dove c’erano i bambini e una maestra, il falegname che lavorava, il mercato che aveva molti prodotti, e anche altre..."

ANGELO 

"quest’anno ho partecipato al presepe vivente di Agerola. non ho avuto una scena fissa. Prima sono stata nella scuola come maestra,insieme alla mia amica Antonia: abbiamo insegnato nuove cose ai bambini e giocato con loro. successivamente sono stata in una scena accanto alla grotta, dove veniva rappresentata la nativita', insieme alla mia amica Ester e a compagni amici di altre classi;abbiamo mangiato tanto e ci siamo divertiti.Spero di ripetere ancora questa esperienza."

MARIAROSARIA

"Ciao! Quest’anno ho partecipato anch'io al presepe vivente di Agerola. Durante la prima rappresentazione, la mia scena si svolgeva in un piccolo spiazzale accanto al fiume: ero un pastore. Nelle rappresentazioni successive, sono stato nell’osteria, dove mi sono divertito molto. Spero che potrò ripetere  quest’esperienza."

EMANUELE

"Ciao sono Luca  e quest’ anno ho partecipato al presepe vivente di Agerola. Anche se non ho aderito a tutte e cinque le rappresentazioni, mi è piaciuto molto. La mia scena era situata in una legnaia, dove c’erano anche tutti i miei amici; abbiamo sgranato le pannocchie e ci siamo divertiti molto. Spero di ripetere questa fantastica esperienza."        

LUCA

"Ciao sono Ester ed ho partecipato all'ultima rappresentazione della XXXIII edizione del presepe vivente di Agerola. Ero in una piccola scena accanto alla grotta, insieme a Maria Rosaria e a miei compagni di altre classi. Abbiamo mangiato ed inoltre ci siamo divertiti molto. Spero di ripetere questa fantastica esperienza. 

ESTER

Quest’ anno, per la prima volta, ho  partecipato al presepe vivente di Campora. La mia scena si trovava nel fiume Penise, piu’ o meno a metà del percorso.

Insieme a due miei amici mi fingevo panettiere; lì c’era un'impastatrice, i sacchi con la farina e le  spighe. Dovevo stare seduto e giocare a carte napoletane insieme al mio amico Pedro. Partecipavano come figuranti molte persone e ragazzi che conosco. Tra i visitarori, c’erano molte persone, non solo Agerolesi ma anche venute da fuori. I figuranti  non potevano parlare con i visitatori e non dovevano uscire dalle scene prima che tutti i visitatori avessero completato il percorso presepiale. Ogni figurante, inoltre, doveva essere vestito in un modo adeguato; io ero vestito con un gilet, un pantalone di jeans e degli scarponi marroni.


Mi è piaciuta tanto questa esperienza che l’anno prossimo vorrei rifare. 

CRISTIAN

Ieri sera si è tenuta la prima serata del presepe vivente, nel borgo più antico del nostro paese: Campora. All’ingresso c’era una cassa dove si poteva scegliere se pagare solo l’entrata o anche un menù  di degustazione composto da: bocconcini, Montanara, pasta con lardo e noci, zeppola e vino. Proseguendo c’erano tre scene; una dove cucivano, la seconda dove stiravano e la terza dove lavoravano l’argilla; ancora più avanti c’era un’osteria. Il percorso presepiale conduceva il visitatore fino al fiume Penise, dove c’era una stalla e, proprio nelle acque del fiume, delle lavandaie. Sospesa fra il fiume e l’acqua c’era una casetta nella quale viveva una semplice famiglia dell’epoca, e poco più avanti un’altra stalla, con dei cagnolini nati da poco. Salendo delle scale, poi, si intraprendeva un altro percorso dove si poteva gustare parte del menù di degustazione. Proseguendo, ci si imbatteva nella scena degli impagliatori di sedie e, di fronte, una legnaia. Più avanti c’era una tipica scena di una famiglia dell’epoca che ci ha divertito perché il capo famiglia continuava a raccontare barzellette. Seguivano ancora stand di degustazione, tra cui quello della “montanarina” e del “bocconcino”. Più avanti, c’era la scuola e, in fondo ad un piazzale, lo stand della pasta, del vino, la macelleria e il mercato. Lungo una salita adiacente al piazzale, si potevano ammirare delle foto affisse, rappresentati diverse scene religiose. Pian piano si arrivava ad altre scene di famiglia e di cucito. Lungo una seconda salita sostavano asinelli. Presso la scena del monastero si trovava l’ultimo stand di degustazione: le zeppole.  Il percorso si concludeva con la natività:  Maria, la Madonna, in dolce attesa di Gesù, San Giuseppe e l’asinello e il bue. 

a cura di Acampora Emanuele, Acunto Luca, Adamo Angelo, Milo Ester, Naclerio Mariarosaria, classe II A

IL PRESEPE VIVENTE  

MARIA GIOVANNA STAIANO, FRANCESCO BUONOCORE, ALESSIA CUOMO, ANASTASIA SEMKIV E VIKTOR ABROSENCO 2C  


Il primo presepe vivente fu realizzato  da San Francesco D’assisi a Greccio (Umbria).

Il presepe vivente  è una tradizione cristiana consistente in una breve rappresentazione teatrale che ha lo scopo di raccontare la Nascita di Gesù, con l'impiego di figuranti umani, in una scenografia che viene costruita per ambientare la vicenda della Natività.       

Il presepe vivente in stile napoletano si svolge nel più antico borgo di Agerola (Campora) dove vengono rappresentate molte scene con personaggi reali. 

Un nostro amico ha partecipato al presepe cinque anni di seguito: 

i primi due anni nel ruolo dell’angelo, il terzo anno come aiuto badante, il quarto da pastore e quest’anno farà  il contadino e, in noi ragazzi, la sua partecipazione suscita orgoglio e felicità.


Per noi giovani  il Presente Vivente rappresenta, specialmente in periodi come questo, un segno di pace e serenità ed è anche un momento di riflessione che dovrebbe entrare nei cuori di tutte le persone che cercano la pace interiore.