LA RIVOLUZIONE IN IRAN

IL FIORE DELLE DONNE MORTE PER LA LIBERTA'

 

Continuano le proteste in Iran. L’8 Dicembre giustiziato il primo manifestante che protestava per i diritti delle donne.

Da ormai due mesi, in diverse città dell’Iran, vanno avanti le proteste per la morte di  Mahsa Amini, avvenuta in circostanze poco chiare in un carcere di Teheran lo scorso 16 Settembre. La 22enne era stata arrestata per non aver indossato correttamente il velo islamico e l’ipotesi dei manifestanti è che sia stata uccisa in un successivo pestaggio da parte della polizia.  È stato un vero “Apriti cielo! ““Donne, Vita, Libertà”. La rivoluzione delle donne in Iran è cominciata! Anche in passato ci sono stati diversi casi del genere, come quello di Sahar Khodayari, che nel 2019 si suicidò sapendo che rischiava 6 mesi di galera per essere entrata allo stadio; o di Hadis Nayafi, che sfidò la polizia a viso aperto legandosi i capelli biondi in una coda, gesto che le costò la vita. 

La legge iraniana vede l’uomo godere di molti più diritti rispetto alla donna ed essa avere meno diritti e più punizioni. 

Sposarsi con chi si vuole? Impossibile! 

Uscire senza velo? Impossibile! 

Frequentare la scuola con bambini maschi? Impossibile! 

Andare allo stadio? Impossibile! 

Indossare vestiti molto leggeri e/o aderenti? Impossibile! 

Cantare e ballare davanti a uomini? Impossibile! 

Rischiare di essere arrestata e/o uccisa se non si rispettano queste regole? Certo! 

Tutte queste limitazioni (e si potrebbe andare ancora avanti) sono la palese dimostrazione che, in Iran, la parità di genere è ancora lontana, e tantissimi cittadini iraniani (donne, uomini, giovani e meno giovani), nonostante le repressioni del governo, in queste ore stanno manifestando la loro rabbia tramite grandi proteste, sostenute anche dall’ondata di solidarietà che è arrivata da tutto il mondo; infatti lo scorso primo Ottobre, in più di cento città di tutto il mondo si è celebrata la giornata internazionale di solidarietà alle proteste iraniane. Purtroppo neanche le repressioni si sono fermate e si fermano: Amnesty ha denunciato la morte di 44 bambini, ed i parenti minacciati di subire  gravi ritorsioni nel caso di diffusione di messaggi. 

Noi nel nostro piccolo abbiamo cercato di lanciare il nostro messaggio di solidarietà.


a cura di Buonocore Noemi, Casanova Camilla, Mascolo Elisa, Mascolo Valentina e Sparano Stella 1C  

Giù le mani dalle donne! 

Iran 3A.mp4

FLASHMOB DONNE IRANIANE 3A

GLI ALBERI DEI DIRITTI UMANI DEL 

"DI GIACOMO-DE NICOLA"