TRADIZIONI

Per il Capodanno si ripete il cenone aspettando tutti insieme la mezzanotte e poi si scende in piazza per dare il benvenuto al nuovo anno tra canti, balli e fuochi d’artificio. 

La notte tra il 5 e il 6 gennaio, in piazza Generale Avitabile, grandi e piccini si ritrovano per la discesa di una luminosissima stella che da via Radicosa scende e si ferma al centro della piazza. Insieme alla stella giungono anche i pastori del Presepe vivente di Campora e, a fine serata, dal campanile della chiesa si lancia la Befana per regalare a tutti i bambini una calza. 

a cura della classe V A, plesso “D. Alighieri” San Lazzaro

Il Natale nella piccola Svizzera napoletana 

Ad Agerola, piccolo paese nel cuore dei Monti Lattari, il Natale è vera MAGIA!

Come in tutti i paesi in cui si festeggia il Natale, anche ad Agerola, la magia del Natale inizia l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata. Nel paese si allestiscono alberi e presepi, per le strade riecheggia il suono delle zampogne e nell’aria si respira il dolce profumo delle caratteristiche zeppole fritte. 

Nella frazione di Campora si rivive la nascita di Gesù con un suggestivo Presepe vivente che suscita forti emozioni. 

È usanza, la sera della Vigilia di Natale, che amici e parenti si radunino intorno a una grande tavola imbandita con tante leccornie: baccalà fritto, broccoli, minestra maritata, capitone, spaghetti con le vongole, roccocò, struffoli, mostaccioli, zeppole con le castagne e zeppole con pinoli e uvetta. 

Poco prima di mezzanotte si ci reca in chiesa per la Santa Messa. 

INTERVISTA AI NONNI SULLE TRADIZIONI NATALIZIE 

a cura degli alunni delle classi IV A - IV B, plesso di Bomerano

La nonna e il nonno mi hanno raccontato delle tradizioni natalizie di quando erano piccoli come me.

Tutto iniziava con la novena dell’Immacolata in chiesa  a cui seguiva la novena di Natale con canti particolari dedicati alla nascita di Gesù Bambino.

Nelle case si faceva il presepe utilizzando i pastori degli anni precedenti, conservati gelosamente negli scatoloni in soffitta e si costruivano le casette con pezzi di cartone dipinti con gli acquerelli. 

I bambini non vedevano l’ora di andare nei boschi a prendere il muschio e i rami di agrifoglio pieni di palline rosse per abbellire il presepe. 

I regali non li portava Babbo Natale ma la Befana ed erano pochi, semplici ma attesi con grande ansia. Non c’erano le luci colorate ma si accendevano le candele per illuminare le case. Si saliva sugli alberi alti e si raccoglieva il vischio per metterlo davanti alle porte di casa come buon augurio per tutti quelli che ci abitavano.

I preparativi iniziavano il giorno dell’Immacolata quando arrivavano anche gli zampognari che si fermavano  di casa in casa e suonavano la zampogna e la ciaramella, ricevendo in cambio pochi soldini , uova e zeppole fatte in casa. 

Il giorno della vigilia si mangiava a base di pesce: spaghettini a vongole e c’era chi friggeva il baccalà oppure il capitone con contorno di broccoli all’insalata.  A mezzanotte si andava in chiesa per la messa e,  tornati a casa, si metteva il bambinello nella mangiatoia del presepe , spesso facendo una piccola processione cantando “Tu scendi dalle stelle”.

I dolci si preparavano alcuni giorni prima di Natale: si facevano gli struffoli, la pignolata, i mustacciuoli, i roccocò e i susamielli e i dolci con le castagne. I dolci più buoni, però, erano le zeppole ed ogni famiglia aveva la sua ricetta  particolare: chi li preparava il giorno prima, chi metteva l’uvetta, i pinoli, l’anice…. E infine si friggevano nella “tiella” di rame;  tutti ne preparavano tantissime che poi passavano nello zucchero e conservavano nelle “ sporte”, larghi recipienti di legno, utili per contenere molte altre cose. Il profumo delle zeppole fritte rimaneva nelle case per giorni e giorni e contribuiva a creare l’atmosfera del Natale.

 A Natale si cucinava il brodo di pollo con le polpettine e le scarole, c’era anche chi faceva i cannelloni  o la pasta al forno e  i bambini erano felicissimi  perchè era un pranzo speciale che non avveniva negli altri giorni di festa. Prima di iniziare il pranzo, i bambini leggevano la letterina di Natale e trovavano i soldini sotto il piatto ancora vuoto. Nelle sere fredde si giocava a tombola oppure a “cucù” o a “zoccoletto”. Tutti usavano il braciere e il caminetto per riscaldare le case ma siccome le famiglie erano numerose con i nonni, i genitori e tanti bambini, si stava sempre al caldo! Era molto bello perché si stava tutti insieme e,  anche se mancavano tante cose, si parlava tanto e si stava in allegria e in buona compagnia.

Il Capodanno ad Agerola 

Agerola: balli, canti e divertimento per salutare l’anno vecchio ed accogliere con gioia il nuovo anno

a cura degli alunni della classe V B, plesso “D. Alighieri” di San Lazzaro

La comunità di Agerola, fin dagli anni ’50, vive con entusiasmo il Capodanno per accogliere l’anno nuovo con canti e balli. Si scende in piazza e si fa il giro del paese insieme al Gruppo Folk che, ormai da 20 anni, porta avanti la tradizione culturale agerolese.

Con strumenti rudimentali, quali il puti puti, il triccheballacche, il serra serra, l’abete rivestito di campanacci, si accompagnano i canti popolari e la classica canzone del Capodanno agerolese.

Le piazze si riempiono di persone e l’entusiasmo e la gioia coinvolgono tutti i partecipanti.

Si balla, si canta e si brinda con l’augurio di un anno felice per tutti.



IL GRUPPO FOLK AD AGEROLA

A cura di Adamo Angelo, Criscuolo Gaetano, De Stefano Vittorio, Esposito Antonia, Mascolo Nunzia classe II A

Negli anni '50 c’era, nel periodo natalizio, la classica canzone del capodanno Agerolese, che veniva suonata e cantata dai popolani con strumenti rudimentali: il classico puti puti, il triccheballacco, i serra serra o l’abete rivestito di campanacci. La sfilata avveniva per le vie del paese addobbate a festa, per portare il saluto e l’annuncio del nuovo anno nelle case dei cittadini.

Il Gruppo Folk di Agerola, come associazione, ha voluto portare avanti questa tradizione,attraverso un repertorio di musica popolare, con canzoni classiche e moderne, entusiasmando le piazze e diventando eccellenza e orgoglio della nostra comunità.

AD MAIORA RAGAZZI!

AVANTI COSI’

LE VACANZE NATALIZIE DEI GIOVANI AGEROLESI

di Pietro Ruocco 2C

I giovani nelle vacanze natalizie si danno allo svago e al divertimento e, come per ogni cosa, ci sono dei lati positivi ed altri negativi. 

Ma come trascorrono le vacanze i giovani agerolesi? 



COME SI DIVERTONO I GIOVANI NEL PERIODO NATALIZIO AD AGEROLA

Tra serate e feste in piazza, come quella organizzata dal Madamé a San Lazzaro la sera della Vigilia di Natale o la festa realizzata a San Lazzaro la sera del 31 dicembre. 

Insomma, i ragazzi trovano ogni sera qualcosa per svagarsi. Il bar “Vizi del Generale” ha organizzato anche vari tornei di Beer Pong (un pingpong a base di birra) e il “Madamé” delle tombolate. 

I ragazzi in questo periodo si riuniscono anche soltanto tra di loro per giocare a “7 e mezzo”, “tombola” e molti altri giochi.


IL LATO NEGATIVO DELLE VACENZE NATALIZIE 

Purtroppo qualunque cosa ha anche dei lati negativi a cui bisogna prestare attenzione, di conseguenza anche le vacanze natalizie possono avere un risvolto negativo.

Trai ragazzi è diffuso l'uso di petardi nella notte di Capodanno, purtroppo anche di quelli illegali, chiamati comunemente “cipolle”. Sono dei petardi artigianali che contengono una grande quantità di polvere da sparo, sono molto facili da reperire anche dai ragazzini. Sono molto rischiosi perché essendo prodotti artigianalmente il rischio che scoppino in mano è piuttosto alto, poi sono pericolosi anche per gli animali che vengono spaventati dal loro forte botto. 

Perciò ragazzi, mi raccomando...FATE I BRAVI, ci si può divertire senza fare danni a nessuno!

BUONE FESTE A TUTTI!