UNA GIORNATA ALL'ONU

ASSEMBLEA GENERALE DELLA NAZIONI UNITE

  RISOLUZIONE ONU n.202302

IMPLEMENTAZIONE DI FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI

 

Presenti i rappresentanti dei seguenti Paesi:

ARGENTINA

AUSTRALIA

AUSTRIA

BRASILE

CANADA

CINA

CROAZIA

FRANCIA

GIAPPONE

IRAN

ITALIA

KENYA

MESSICO

NORVEGIA

PORTOGALLO

REGNO UNITO

ROMANIA

SPAGNA

USA

 

Verificata la validità legale della sessione, si avviano i lavori alle ore 10.00

 

Argomento all’O.d.G.: Emanazione di una risoluzione sulle seguenti proposte oggetto di valutazione:

1.   Risoluzione del conflitto Russo-Ucraino

2.  Riduzione della disuguaglianza economica globale

3.  Questione iraniana

4.  Implementazione di fonti energetiche rinnovabili.

Risoluzione del conflitto Russo-Ucraino

Apre la seduta dei lavori il capogruppo, che introduce la proposta di risoluzione descrivendo il quadro storico delineatosi nei territori dell’est Europa nell’ultimo decennio. Nel 2014 la Crimea è stata occupata e annessa alla Russia, evento seguito poco dopo da un’insurrezione dei separatisti nelle regioni ucraine orientali del Donbass, che ha portato alla dichiarazione delle repubbliche popolari filorusse di Lugansk e Donetsk. Ad oggi la Russia e l'Ucraina sono in continuo conflitto e, gli attacchi da parte dell'esercito russo continuano ad arrivare su edifici, case, teatri (come quello di Mariupol), continuando a ferire gravemente o uccidere molti civili. E molti si sono rifugiati in altri Paesi per proteggersi dalle bombe russe. Molti Paesi stanno cercando di contribuire a far cessare questo conflitto ma ancora con scarsi risultati. L’ONU condanna con forza l'attacco della Russia all'Ucraina e chiede a Mosca "di fermare immediatamente la sua azione militare".

Prende la parola il rappresentante del MESSICO: “Poiché non facciamo parte dell'Unione Europea ma siamo membri della Nato, appoggiamo ogni decisione a livello internazionale che sarà presa per fermare questa violenza inaudita nei confronti di un popolo indifeso. La Russia ha sicuramente oltrepassato i limiti della civiltà e della convivenza tra Stati e popoli con la decisione di invadere l'Ucraina e usare la forza delle armi per ottenere i suoi tornaconti.”

La Francia conferma di essere in prima linea nella lotta agli abomini messi in atto contro l'umanità dalla Russia e soprattutto dal suo presidente Vladimir Putin. “E' molto difficile trovare una soluzione che aiuti l'Ucraina in questa difficile situazione e allo stesso tempo protegga l'Europa e il mondo intero dallo scoppio di una terza guerra mondiale. Senza dubbio condanniamo la Russia e appoggiamo l'Ucraina”.

E’ la volta della Norvegia: “Come sapete la Norvegia non fa parte dell'Unione Europea, ma come nazione europea e, soprattutto, data la vicinanza alla Russia, è nostro interesse trovare una soluzione al conflitto. Negli ultimi tempi molti cittadini russi si sono trasferiti nel nostro Paese per paura di ritorsioni e conseguenze da parte del regime di Putin, molti hanno chiesto asilo, ma non è possibile continuare ad accogliere persone, quindi siamo pronti a chiudere i confini con la Russia e appoggiamo qualsiasi decisione si prenderà per fermare il conflitto”.

Conclude il Canada: Noi, come il Messico, non siamo uno Stato europeo, pertanto non vogliamo entrare nel pieno delle decisioni riguardanti il conflitto Russia- Ucraina. Siamo pronti però ad aiutare il popolo ucraino in difficoltà fornendo materiali di prima necessità come cibo, medicine, coperte e vestiti. Pertanto auspichiamo interventi pacifici, proponendo una risoluzione che rifiuti la tentazione del sostegno armato e ci veda impegnati affinché gli aiuti materiali ai civili coinvolti e le azioni diplomatiche contribuiscano a far sedere le due parti in conflitto al tavolo delle trattative.

Riduzione della disuguaglianza economica globale

Prende la parola il rappresentante degli USA che, dopo aver ascoltato gli interventi della Commissione composta da Spagna, Argentina, Croazia e Romania, esprime preoccupazione verso l’enorme disuguaglianza fra Paesi ricchi e Paesi in via di sviluppo.

Fa appello a tutti i governi e i popoli perché si intervenga con soluzioni efficienti in modo da risolvere rapidamente la disparità.

Queste sono le principali soluzioni:

·       Migliorare l’economia dei Paesi in via di sviluppo attraverso la valorizzazione e promozione delle bellezze paesaggistiche e culturali;

·       Promuovere investimenti dei Paesi ricchi in quelli in via di sviluppo che siano traino per lo sviluppo locale così da velocizzare l’incremento del PIL.

 

Questione iraniana

La rappresentante dell’Australia, capogruppo della commissione formata da Iran, Austria e Regno Unito suggerisce, invece, di focalizzare l’attenzione sull’emergenza socio-politica nata negli ultimi mesi in Iran, dove si sta assistendo alla sistematica violazione di alcuni fondamentali Diritti Umani a danno di donne e studenti del popolo iraniano, privati della libertà di pensiero e di espressione.

La commissione in sintesi propone di fare pressione sui membri dell’attuale governo iraniano, con tutti gli strumenti persuasivi possibili, ed eventualmente anche con severe sanzioni, affinché venga emanata una legge che affranchi le regole della religione islamica da quelle dello Stato che necessariamente deve assumere la connotazione di uno Stato laico allo scopo di garantire le libertà fondamentali di tutti e di ciascuno.

 

Implementazione di fonti energetiche rinnovabili

 

La rappresentante del Giappone prende la parola ricordando come l’UE rappresenti il leader mondiale delle tecnologie correlate all’energia rinnovabile e che numerosi paesi dell’UE generano già una buona parte dell’elettricità da fonti rinnovabili e questo progetto è un grande passo per l’umanità ma un grandissimo passo per l’ambiente, si spera infatti che queste tecnologie riescono ad entrare nelle case di tutti per iniziare ad avere una vita migliore in Europa e fuori.

Ovviamente è impossibile pianificare una proposta uguale ed efficace per tutti i Paesi, piuttosto bisogna differenziare gli interventi in base alle necessità e alla morfologia di ogni Stato così da poter ricavare energia da ogni risorsa che la Terra offre.

Per i territori circondati dall’ acqua si potrebbe usare un sistema che è già in uso nei territori dell’ Europa settentrionale le wave energy strutture capaci di trasformare le onde in energia, invece per territori come il Kenya che ricevono molta luce solare si potrebbero aumentare i pannelli solari o fotovoltaici; ovviamente queste strutture hanno un costo, di conseguenza la nostra proposta è di creare un fondo, per i Paesi che non possono permettersi tali investimenti, che preveda una cifra base di partenza che progressivamente aumenti col contributo di ogni Stato; i Paesi che  investiranno maggiormente nell’interesse di tutti, riceveranno poi una certa percentuale di energia dagli Stati che hanno attinto al  fondo; ovviamente è scontato che potrebbero esserci delle perdite in questa specie di mercato azionario sull’energia, ma potrebbe trasformarsi anche in una grande “vincita” che non aiuterebbe a risolvere solamente la questione dell’inquinamento ma, seppur in minima parte, anche quella della povertà.

Si sottopone pertanto all’attenzione dei presenti la necessità di incrementare la presenza di siti energetici alimentati da fonti rinnovabili, anche in considerazione degli ultimi accadimenti legati all’emergenza energetica seguita all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

Segue una accesa discussione che coinvolge i rappresentanti della commissione costituita da Kenya, Cina, Giappone, Brasile e Italia, alla luce delle argomentazioni introdotte dalla rappresentante del Giappone a cui ribattono gli USA evidenziando come, anche l’energia nucleare rientri tra le fonti rinnovabili, ma che rappresenti comunque sia un pericolo per la sicurezza e la salute delle popolazioni, sia solo parzialmente una fonte energetica “pulita”.

 

Chiede la parola il delegato del Kenya. La sua proposta è di fare un passo indietro nella discussione, ovvero di concentrarsi sulla possibilità di ridurre i cambiamenti climatici, attraverso il risparmio energetico. Propone, quindi, di sottoscrivere una risoluzione unica con la quale procedere, nei singoli Paesi, all’abolizione delle auto alimentate da carburante di origine fossile e di aiutare, con finanziamenti statali, le aziende che ancora non hanno avviato la riconversione ecologica della propria produzione.

 

In calce, il rappresentante degli USA chiede che venga inserita nella risoluzione appena condivisa, la necessità, per i Paesi sviluppati, di prestare una particolare attenzione nella scelta di siti ed impianti destinati alla produzione di energia nucleare.

 

La proposta di risoluzione relativa all’ Implementazione di fonti energetiche rinnovabili è evidentemente individuata dai rappresentanti degli Stati membri come quella più condivisibile, riceve infatti il maggior numero di voti e viene approvata all’unanimità da tutti i delegati presenti.

 

 

Esaurita la trattazione dei punti all’ordine del giorno, la seduta è tolta alle ore 15.30.

 

   Il Segretario                                                                                              Il Presidente

Vincenzo De Stefano                                                                                    A.L. Erculanese

 

Riduzione della disuguaglianza economica globale Giuseppe Brancati, Massimo Criscuolo, Vincenzo De Stefano, Pasquale Gentile, Francesco Ruocco.

 

Conflitto Russo-Ucraino Andrea Avitabile, Carlo Buonocore, Alfonso De Stefano, Rosanna Milo, Angelo Naclerio.

 

Questione iraniana   Buonocore, Arianna De Stefano, Martina Ruocco, Caterina Villani

Implementazione di fonti energetiche rinnovabili Giovanna Avitabile, Marica Cuomo, Ida Piacente, Sofia Sibilla, Bartolomeo Milo  


ASSEMBLEA GENERALE DELLA NAZIONI UNITE

  RISOLUZIONE ONU n.202303

CONTRASTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI


Presenti i rappresentanti dei seguenti Paesi:

ALBANIA

GRECIA

POLONIA

PORTOGALLO

NORVEGIA

MAROCCO

GIAPPONE

CINA

MESSICO

PERU'

ARGENTINA

USA

CANADA

BRASILE

SENEGAL

NIGER


Verificata la validità legale della sessione, si avviano i lavori alle ore 10.00

 

Argomento all’O.d.G.: Emanazione di una risoluzione sulle seguenti proposte oggetto di valutazione:

1.   Contrasto ai cambiamenti cimatici

Prende la parola il rappresentante Niger che indica come road-map per contrastare i cambiamenti climatici quella di ridurre gli sprechi, come ad esempio, quelli perpetuati in occasioni di grandi eventi e cerimonie.

Il rappresentante del Giappone suggerisce, invece, di puntare sulla tecnologia per giungere agli stessi risultati del proprio Paese.

Segue una discussione che coinvolge diversi Paesi, in primis, quelli africani.

Il rappresentante del Senegal prende la parola e sottopone all’attenzione dei presenti il fatto che siano di provenienza africana le materie prime necessarie al perseguimento dell’innovazione tecnologica, indicata dal Giappone, ma che a fronte di questo, l’Africa non riceve giusti compensi; anzi, a causa di questo, l’Africa è solcata da contrasti e civili.

Segue una accesa discussione, alla luce delle argomentazioni introdotte dal delegato del Senegal.

Chiede la parola il delegato dell’Australia. La sua proposta è di fare un passo indietro nella discussione, ovvero di concentrarsi sulla possibilità di ridurre i cambiamenti attraverso il risparmio energetico. Propone, quindi, di sottoscrivere una risoluzione unica con la quale procedere, nei singoli Paesi, all’abolizione delle auto alimentate da carburante di origine fossile.

La proposta è condivisa da tutti i delegati presenti e viene approvata all’unanimità.

In calce, il rappresentante del Niger chiede che venga inserita nella risoluzione appena condivisa, la necessità, per i Paesi sviluppati, di provvedere ad un aiuto economico ai Paesi non sviluppati.

Esaurita la trattazione dei punti all’ordine del giorno, la seduta è tolta alle ore 13.30.

 

           Il Presidente                                                                                            Il Segretario

        Laura De Stefano                                                                                         A. Avitabile


COMMISSIONE "Contrasto ai cambiamenti climatici", classe III A: ALBANIA, Amendola Anna; GRECIA, Criscuolo Giulia; POLONIA, Villani Ferdinando;

PORTOGALLO, Ruocco Mario; NORVEGIA, De Stefano Roberto; MAROCCO, Zuppardo Giacomo Lucio; GIAPPONE, Mascolo Antonio; CINA, Staiano Pietro;

MESSICO, Candido Marilisa; PERù, Duarte Jonas; ARGENTINA, Fusco Federica; USA, Fusco Cristina; CANADA, Cavaliere Luigi; BRASILE, Iovieno Valeria;

SENEGAL, Villani Lorenzo; NIGER, Naclerio Luigi.