CHIESE E MONUMENTI

CHIESA  

SAN PIETRO APOSTOLO

a cura di Acampora Vittorio, Apuzzo Giuseppe, Buonocore Luigi, Iovieno Emanuele, Somma Vincenzo, classe I A

Internamente la chiesa è a croce latina, con pronao delimitata da una vetrina, che separa l'ingresso dall’assemblea e che presenta al soffitto un’effigie di Sant’Antonio Abate. La chiesa è suddivisa in tre navate: le due laterali presentano delle volte a crociera, che poggiano su pilastri in muratura. Nella navata di sinistra, nel 1950, sono state costruite tre cappelle, dedicate rispettivamente al Sacro Cuore di Gesù, a San Pietro Apostolo e Sant’ Antonio Abate; quest'ultima ricoperta con marmi, stucchi e vetri policromi. Sul fondo è posta una tela rappresentante la Madonna del Purgatorio, contornata da scene di storie dell’aldilà; sull’ arco trionfale della navata centrale sono poggiate due tele di autore ignoto, che ritraggono Mosè con in mano le tavole e Davide intento a suonare la cetra.

Nella zona dell’altare maggiore, a forma absidale, si trova un grosso dipinto olio su tela, risalente al XVII secolo, raffigurante la Madonna col Bambino ed ai lati i Santi Pietro e Paolo: l’opera ha subito un lungo restauro ed è stato collocato nella sua posizione originaria nel 1994; al di sotto della cupola sono presenti quattro tele rappresentanti i quattro evangelisti. Al di sopra dell’ingresso della sagrestia, in un lunotto, è posto un olio su tela raffigurante Dio, tra San Francesco Saverio e Sant’ Ignazio, risalente al XVII secolo e nello stesso luogo si trova una tela della Madonna col Bambino, contornata da quindici riquadri nei quali sono ritratti i misteri del Rosario, ed una tela di un uomo, forse il ritratto del committente. Nel corso dei lavori di restauro nel 1999, è stata sostituita la precedente pavimentazione in ceramica, ormai consumata , con una nuova in marmo.

La Chiesa di San Pietro Apostolo è una chiesa monumentale di Agerola,

situata nella frazione di Pianillo: è sede parrocchiale e al suo interno viene venerato il patrono della città, Sant’Antonio d’Abate.

Sulla costruzione della chiesa non si conoscono date  certe a causa della mancanza di fonti; le prime notizie della sua esistenza  risalgono al 1546, quando al suo interno si riuniva la confraternita del Santissimo Corpo di Cristo, che aveva il compito di celebrare  la messa nel giorno del Santissimo Sacramento, di fornire incenso e polvere da sparo ai frati del convento di San Francesco di Cospiti. Nel 1572 la chiesa risultava essere sede  della Confraternita  di San Cristoforo. Per oltre un secolo non si hanno notizie, fino all'inizio del XVII secolo, quando al suo interno venne fondata la Congrega del Carmine. Nel XIX secolo, nel piazzale antistante,  si svolgevano le riunioni dell’amministrazione 

comunale.

 Nel corso degli anni la chiesa ha subito numerosi rifacimenti 

che hanno modificato l’aspetto originario.

L'accesso alla chiesa è data da un'ampia scalinata, mentre la facciata è divisa in tre parti da una trabeazione: nella parte inferiore si aprono due

porte d’ ingresso, quella di destra di maggiori dimensioni e quella di sinistra più piccola; la parte centrale è caratterizzata da tre finestre ed infine la parte superiore termina a timpano, decorata al centro da uno stucco, realizzato nel 1926 dal salernitano Luca Giordano e raffigurante L’incoronazione della Madonna del Carmine, circondata da angeli, affiancata da San Pietro, con un gallo  e Sant’Antonio Abate con alcuni animali domestici. La facciata termina con una croce in ferro sulla sommità del timpano.

Sul lato destro della chiesa si innalza il campanile, diviso in cinque settori: il primo è un basamento cubico , segue poi una zona a tronco di piramide , una a forma a cubica con finestra monofora e due piani a forma ottagonale, uno con finestra monofora , che ospita anche la cella campanaria, con campana fusa nel 1363 da Giuliano da Venezia e rifusa nel 1915 poiché presentava diverse lesioni e l'altro con orologio ; il tutto termina con una cupola ricoperta con maioliche policrome , sormontata da una croce in ferro. Il campanile subì numerosi danni al seguito del terremoto  dell'irpinia del 1980 e fu completamente restaurato. In precedenza, l’orologio della torre era stato sostituito nel 1913 e poi, nel 1922, da un meccanico con l’aggiunta di due campanelle di centoventi e duecento chilogrammi ciascuna. Sul lato della chiesa si trova l’oratorio.

Costruito all’inizio del XVII secolo, con ingresso dalla navata sinistra, è costituito da un ambiente a navata unica, con soffitto in passato decorato da una carta telata a motivi geometrici, ora andata perduta, ed altare sul fondo con al centro, incastonato tra due colonne, una tavola raffigurante la Madonna con Bambino, tra San domenico  e Santa Caterina. All’interno dell’oratorio, restaurato  anch'esso  dopo il terremoto del 1980; è esposto un busto del 1752, restaurato nel 1988, raffigurante il busto di Sant'Antonio Abate e basamento ricoperto con lamine d'oro. 

a cura della classe I B

Congrega di Tutti i Santi

a cura di Cuomo Dora, Milano Amelia, Naclerio Daniela, Naclerio Irene, classe II D

La storia della Confraternita risale a  305 anni fa. 

Secondo Statuto, la Congrega è formata da “un capo” chiamato Priore e da due assistenti; vengono eletti l’ultima domenica di settembre. Nelle domeniche precedenti, è il Priore in carica ad avvisare tutti i fedeli delle elezioni, organizzando voti segreti. 

La Confraternita ha sempre rinnovato le proprie azioni secondo le diverse esigenze, tante sono state anche le Grazie ricevute. 

Dalla lettura dello Statuto saltano all'occhio piccoli cambiamenti: il senso della gerarchia, che è ispirato alla sottomissione gerarchica. Nel tempo i confratelli sono passati dai 30 iniziali ai 500 attuali. 

Ognuno, sia che partecipi attivamente, sia meno, ha un proprio compito. Quello del direttivo consiste nel trovare uno stile semplice, gioioso e condiviso per amare la Madonna. Questa dedizione dello Statuto del Beneficio degli associati vuole essere il primo passo verso la scoperta di un’identità di cui siamo, o almeno dovremmo essere lieti, di appartenere. 

L'augurio di ogni Priore è di coordinare il lavoro di persone sempre piú consapevoli, formate e determinate, che sappiano trasferire la propria fede. 

Intorno al 2011, Orazio Soricelli, invitò i confratelli a osservare, dal profondo della propria anima, le azioni che compiamo quotidianamente. Il suo suggerimento:“Dare un colpo d’ala", fu seguito da diversi fedeli. Furono anche parole di conforto per chi si onorava di vestire i colori di Maria.

CHIESA DI TUTTI I SANTI

a cura di Iovieno Salvatore, Mascolo Cristoforo, Milo Francesco, Naclerio Francesco, classe I A

Ad Agerola troviamo numerose chiese, almeno una per ogni frazione. A Bomerano è presente la chiesa della Madonna di Tutti i Santi. Questa chiesa è stata fondata intorno alla seconda metà del XV secolo, essa è nata dalla ristrutturazione di una piccola chiesetta che veniva usata da poche famiglie e per venerare le Vergini. Venne ristrutturata dopo diversi anni. 

Alla chiesa di Tutti i Santi l’arcivescovo di Amalfi Angelo Pico donò, verso il 1640, le reliquie dei santi Francesco Saverio, Ignazio, Filippo Negri, Abondio, Ponziano, Severino, Candido, Giusto, Fausto, Placido, Concordo e Plantilla. All’interno del pavimento si trovava la tomba dei coniugi Giovanna ed Antonia Summonte, sepolti nel 1475. Nel 1709 i beni della chiesa furono controllati da quattro governatori eletti per ogni casale, che ne aveva il patronato.  Nell’Ottocento, la chiesa fu ristrutturata. Nel 1836 il Comune spese 61 ducati, equivalenti a circa 6100 euro, per la ricostruzione del tetto, e nel 1847 il cappellano dell’epoca riscuoteva dall’Amministrazione Comunale 8 ducati all’anno. Nel XV secolo, nella chiesa  fu realizzato un affresco rappresentante la Madonna con il Bambino e gli angeli. Nel 1976 l’opera fu rimossa, perché danneggiata, per essere restaurata dalla Soprintendenza di Napoli; vi è tornata nel 1980 e rimessa accanto ad una tavola del 1652, dipinta da Michele Ragolia, raffigurante S.Pietro tra Santi, anch’essa  ristrutturata dalla Soprintendenza. Il dipinto, mostra S.Pietro. Altri due dipinti di questa chiesa sono: La morte di S.Giuseppe, del pittore Giuseppe Pilosa, del 1865, e La morte di  S.Emidio, del pittore di Atrani, Salvatore Cretella, eseguito nel 1914. Una bellissima statua raffigurante la Madonna del Rosario si può ammirare dal fondo della navata a sinistra. Nella chiesa di Tutti i Santi risiede la Congrega dei Sacerdoti Agerolesi e la Congrega del Rosario.

In onore di Maria, il 12 settembre, si celebra la sua festa. In questa ricorrenza ci sono diverse tradizioni : le messe avvengono nella Novena  (cioè 9 giorni prima della festa), tutte le sere, dopo il Rosario, c’è la santa messa. Il giorno della festa, le messe vengono celebrate alle ore 6:00, alle 8:00, alle 10:00, alle 11:00 e infine dopo la processione. Durante la processione, accompagnata dagli strumenti della banda di Agerola, la Madonna viene portata fuori dalla chiesa e per le strade della frazione. 

Le scoperte

Una delle importanti scoperte dell'osservatorio è quella di cinque nuove stelle .Il 12 giugno 2022 è stata scoperta la Cometa C/2022 L2 Atlas,invece dal 28 Aprile al 7 giugno è stata osservata la Cometa C/2017, scoperta appunto nel 2017. Il primo giugno 2022, è stato osservato il passaggio vicino alla Terra, dell’asteroide 8558 Hack. Il 15 gennaio 2022, è stata rilevata l’onda d’urto che ha provocato l’esplosione del vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha’apai. All’inizio del 2022, Alfonso Noschese è riuscito ad osservare con il telescopio principale dell’osservatorio un’immagine del primo GRB del 2022. Nonostante ci sia stato il danneggiamento delle apparecchiature dell’osservatorio, a causa di un fulmine, ci sono state tante scoperte dopo aver rivisto la prima stella, “la luce” dopo il “buio”.

Curiosità su Salvatore di Giacomo

Salvatore di Giacomo, poeta e drammaturgo italiano, nacque il 13 marzo 1860 a Napoli e morì nella stessa città il 5 aprile 1934. Soggiornò a San Lazzaro dove trovò ispirazione per la sua opera  - LUNA  D’AGEROLA- , l’osservatorio astronomico è infatti stato inaugurato a suo nome il 23 aprile di qualche anno fa a San Lazzaro nei pressi della COLONIA MONTANA PRINCIPE DI NAPOLI. Andare lì è un’esperienza molto emozionante, l’osservatorio è infatti visitato da tantissimi turisti.

LA STORIA DELL'OSSERVATORIO ASTRONOMICO AD AGEROLA

a cura di Apuzzo Arianna, Cuomo Anna, Gionti Sara, Iovieno Giulia, classe I A

Un progetto  di rivalutazione ambientale AstroCampania insieme al Comune di Agerola, presenta l’osservatorio astronomico di Salvatore Di Giacomo. Gli strumenti in dotazione sono moderni e tecnologici: camera CCD professionale, telescopio solare, telescopio a grande campo,telescopi per il pubblico che lo rendono uno dei primi osservatori astronomici attivi del sud Europa.  

RECENSIONI:

le recensioni dell’osservatorio sono per la maggior parte positive,ha infatti 4,7 stelle.


ECCO ALCUNE RECENSIONI…

Mauro Di Maio:

Un posto magico e ben tenuto. Un grazie particolare alle amiche e agli amici di AstroCampania.


Giuseppe Penone: 

Serata bellissima,in un posto incantevole con persone preparate ed appassionate,esperienza fantastica,qualcosa che ogni persona dovrebbe fare nella vita forse già da bambini,per capire quanto è immenso l’Universo che ci circonda,quanto siamo piccoli noi e quanto ancora c’è da conoscere e da scoprire 🤩🤩🤩

 Jessica Desoky:

Splendida mattinata insieme ad Antonio! è una persona professionale ed entusiasta del suo lavoro. Riesce a trasmettere la sua passione! è stato davvero bellissimo vedere il sole e sentire le cose bellissime che lui spiegava

Ciro Vuoto:

Location incantevole;nel corso dell’evento “LA NOTTE DELLA LUNA” che ci ha spiegato e fatto vedere gli astri è stato gentile e professionale a rispondere a tutte le nostre curiosità.