LA MEMORIA E IL RICORDO

La Shoah è una delle più brutte piaghe dell’umanità avvenute durante la II guerra mondiale. Gli ebrei venivano costretti ad abbandonare le proprie case senza sapere il motivo, venivano ammassati nei treni e dovevano affrontare un viaggio di un mese. Una volta arrivati nei campi di concentramento, venivano privati di abiti e oggetti personali, ricevevano un pigiama a righe e un paio di scarponi. 

Gli uomini, donne e bambini venivano divisi, gli veniva inciso un numero sul braccio. Nei campi di concentramento morirono milioni di persone. 

Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale, celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell'Olocausto.  Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

a cura di Fusco Vincenzo, classe I D; Acampora Emanuele, Adamo Angelo, Criscuolo Gaetano, De Stefano Vittorio, Esposito Antonia, Mascolo Nunzia, classe II A

IL FILO DELLA MEMORIA

classe VA VB, plesso di San Lazzaro

PER RICORDARE

a cura delle classi V A e V B, plesso di Bomerano

Oggi 27 gennaio 2023 abbiamo trascorso una giornata diversa dalle altre perché alle ore 9:00  io e la mia classe ci siamo diretti al Centro Polifunzionale di Campora per ricordare questa giornata particolare. Appena siamo arrivati siamo stati accolti dall’assessore Regina Milo e dall’ex preside della nostra scuola Giuseppe Mannini che ci hanno parlato di questa giornata con parole e video, come, che cos’è e perché si celebra proprio il 27 gennaio. Dopo ci hanno mostrato un altro video che raccontava la storia di Anna Frank, una ragazza ebrea che fu costretta a nascondersi con la sua famiglia dietro una libreria dello studio delle persone che scelsero di nasconderli per sfuggire alle dure leggi razziali e proprio lì iniziò a scrivere il suo diario segreto. Ma, purtroppo, un giorno qualcuno ha fatto la spia sul loro nascondiglio e tutta la famiglia venne portata nei campi di concentramento, dove è sopravvissuto solo il padre che, tornato nel nascondiglio trova il diario della figlia e decide di pubblicarlo come desiderava la stessa Anna Frank. In seguito una ragazza di nome Alessia ci ha letto alcune pagine del diario ed io mi sono intristita nel sentire cosa hanno fatto a tutti gli ebrei innocenti. Infine tutti i ragazzi dei vari plessi hanno raccontato, spiegato, letto ciò che avevano preparato per dare il proprio contributo nel ricordare questa giornata. Noi ragazzi delle quinte di Bomerano, oltre a focalizzare la nostra attenzione sulle parole chiave della Shoah, abbiamo anche evidenziato il coraggio che hanno avuto alcune persone come Giorgio Perlasca, Calogero Marrone, Irena Sendler e Oskar Schindler di aver rischiato la propria vita per salvarne altre senza alcun tornaconto. Il professore Mannini ha ripreso la parola per farci riflettere sul concetto di fare scelte giuste non legate a quelle dei più forti del momento. Io sulla parola “scelta” ho pensato e riflettuto tanto e ho capito che tale parola è molto bella perché ognuno di noi ha il dovere di scegliere il percorso della propria vita. La giornata si è conclusa con il canto di Marco Mengoni: Il coraggio di essere umani, perché come dice il testo della canzone solo avendo il coraggio di essere umani si può sperare in un futuro migliore per se stessi e per gli altri. Sono contenta di aver trascorso una giornata ricca di emozioni diverse. 

E' un film molto emozionante, e racconta della Shoah, ma in modo diverso.  Narra la storia di un padre, Guido, e di suo figlio, Giosuè, arrestati e deportati ad Auschwitz, che era il campo più grande.

Quando stava per partire il treno sua moglie decise di andare con loro.

Guido cercava di non far capire al figlio cosa stava davvero accadendo così si inventò che era tutto un gioco divertentissimo e che se non si faceva scoprire dai soldati avrebbero vinto

un carro armato vero.

Così facendo riuscì a proteggerlo però, quasi alla fine della guerra, lui fu ucciso perché era entrato nel campo dove stavano le donne per incontrare sua moglie.

Aveva nascosto Giosuè in un cassonetto e gli aveva detto di non muoversi finché non avesse sentito il silenzio assoluto e avrebbe visto il carro armato, il loro grande premio.

Il bambino restò nascosto fino a quando non arrivò il carro armato e il soldato lo prese in braccio facendolo salire. La guerra era finita e finalmente il bambino incontrò la mamma.

Grazie a questo film, abbiamo capito la cattiveria dei tedeschi e notato che i soldati erano obbligati da Hitler a togliere la vita agli Ebrei. 

Nella GIORNATA DELLA MEMORIA, noi ricordiamo quello che è successo per non ripeterlo. 

Il film ci ha colpito molto perchè gli ebrei mangiavano poco, svolgevano lavori faticosi e soprattutto tantissime persone morivano ogni giorno soffocate dal gas.

Il padre che cerca di non far capire cosa sta davvero succedendo al figlio e ci riesce è una

cosa bellissima che spiega l'amore che un padre prova verso un figlio.

LA SHOAH

contenuti a cura degli alunni della classe I A e II A

Shoah è un termine ebraico con il quale si indica lo sterminio del popolo ebraico durante il secondo conflitto mondiale.

Fra il 1939 e il 1945 circa 6 milioni di ebrei vennero uccisi dai nazisti del terzo Reich con l’obiettivo di creare un mondo più ‘puro’ e ‘pulito'.

Gli Ebrei venivano rinchiusi nei campi di sterminio, luoghi di torture, di esperimenti pseudoscientifici su cavie umane.

Gli ebrei svolgevano lavori molto faticosi poiché costretti.

In Italia il regime fascista aveva emanato delle leggi razziali che escludevano gli Ebrei dalla scuola,dalla vita sociale.

Noi della 1A e 2A abbiamo visto, grazie alla prof.ssa Carlino, un film intitolato LA VITA E’ BELLA, di Roberto Benigni, che ha anche vinto un Oscar. 


Il 27 Gennaio, in occasione della Giornata internazionale per ricordare tutte le vittime dell’ olocausto, abbiamo letto un libro intitolato “OTTONE NONNO BOTTONE”. 

Parla di una bambina ebrea che scopre una scatolina nella stanza di sua nonna e dentro trova un bottone parlante che scopre essere suo nonno Ottone trasformato dai tedeschi in bottone.    

CARTOLINE DELLA MEMORIA: classi IIA, IIE, IID

Lavoro della classe I B

Lavori delle classi IA, ID