Uno Studio in Rosso (A Study in Scarlet) appare per la prima volta nel 1887 sulla rivista Beeton's Christmas Annual, ma poi viene ripubblicato nel 1888 come romanzo autonomo.

Tutta la vicenda narrata si sviluppa in tre differenti storie che – messe in successione tra loro – coprono un ampio arco di tempo che va dal 4 maggio 1847 ai primissimi anni del 1900.

Curiosità

Uno Studio in Rosso è il primo lavoro di narrativa poliziesca in cui appare la lente di ingrandimento come strumento investigativo.

Uno Studio in Rosso è un appellativo che Sherlock conferisce allo svolgimento delle indagini, non ad uno specifico elemento (una stanza, un luogo) presente durante la narrazione. Utilizzando il linguaggio artistico Holmes spiega a Watson che nella matassa incolore della vita, corre il filo rosso del delitto e il loro compito consiste nel dipanarlo, nell’isolarlo, nell’esporne ogni pollice

le nostre recensioni su

UNO STUDIO IN ROSSO di Arthur Conan Doyle

Titolo dell’opera originale “A study in scarlet”

“Quella campagna fu prodiga di onori e promozioni per molti, ma a me portò soltanto sventure e malanni”. “Al momento ero concentrato sulla sinistra figura immobile sul parquet, i cui occhi vuoti, ciechi, fissavano il soffitto chiazzato”.

E con queste citazioni si entra nel vivo del racconto.

Sherlock Holmes è un detective che con l’aiuto di Watson, suo coinquilino e fidato collaboratore si trovano coinvolti a svelare un omicidio attraverso indizi e improbabili ipotesi riescono a trovare le tracce che li porteranno a scovare l’ assassino.

Ma la cosa più fenomenale di questo libro sono i colpi di scena improvvisi come quando si narra di “una vecchietta” che poi si è dimostrata tutt’altra cosa.

Nonostante il genere giallo non sia tra i miei preferiti il racconto mi ha coinvolto piacevolmente, mi è piaciuto perchè Sherlock Holmes è un tipo molto originale e mi ha fatto ridere l’inizio della “sua preparazione”.

La storia è avvincente e in alcuni momenti sono perfino riuscito ad immedesimarmi in Sherlock Holmes, con la lente in mano a scovare indizi.

Conoscevo già i personaggi, ma non mi era mai capitato di cimentarmi nella loro lettura.

A mio parere però il racconto ha dei momenti un po’ noiosi. In certi punti ho fatto fatica a proseguire con la lettura, ma la curiosità di sapere chi era l’assassino mi ha fatto finire il libro.

Lo consiglierei senz’altro a chi piacciono i rompicapi e a chi ha la passione di non farsi scappare neanche un particolare, di conseguenza non è una lettura adatta a chi è appassionato di avventura e azione.

A questo libro do un bell'8/10. La trama scorrevole, i colpi di scena e le descrizioni dettagliate delle scene del crimine sono il punto forte del racconto.

RICCARDO

Il libro che andrò a recensire si chiama “Uno studio in rosso”.

La casa editrice è “Crescere edizioni”, è il primo romanzo che fa conoscere l'investigatore Sherlock Holmes.

Questo libro è stato pubblicato nel 1887 e la prima edizione italiana è del 1901.

L’autore di questo libro si chiama Arthur Conan Doyle è stato uno scrittore drammatico, che insieme a Edgar Allan Poe è stato il fondatore del genere investigativo e fantastico.

Questo libro racconta di un giovane appena laureato in medicina, esigiente di una dimora in cui alloggiare. Un giorno incontra un suo amico che era disposto a presentargli Sherlock Holmes, un personaggio molto intelligente ma anche molto strano, con cui avrebbe dovuto condividere casa e spese. Quando i due si incontrano Sherlock dà il permesso al giovane laureato di dividere la casa con lui e di sistemarsi in una stanza. Ma dopo qualche giorno Sherlock Holmes viene ingaggiato per risolvere un mistero. Un signore che si chiamava Enoch Drebber era morto, ma sul suo corpo non c'erano lividi, né segni particolari di violenza. Stava a Sherlock Holmes scoprire chi era stato ad uccidere quell'uomo.

Subito dopo aver letto la trama mi sono fiondata a leggere il libro, sia perché mi piacciono moltissimo i gialli, ma anche perché la trama era strutturata molto bene.

Il lessico è comprensibile, ma ci sono alcuni termini un po’ difficili, infatti alcune volte ho dovuto interrompere la lettura per andare a cercare il significato.

Secondo me, questo libro è adatto per ragazzi dagli undici anni in sù e anche per gli adulti.

Un voto che darei a questo libro è otto perché mi è piaciuta moltissimo la struttura del libro, e non mi sarei mai aspettata un finale così diverso da come l'avevo immaginato. Non ho dato un voto più alto perché continuo a farmi varie domande su alcune questioni come, ad esempio ”Che fine ha fatto Lucy Hope?” e come aveva fatto a perdere l'anello ?

Questo libro essendo un gran classico penso che valga davvero la pena leggerlo perché lascia veramente col fiato sospeso.

CHIARA

Il libro “ Uno studio in rosso “ è stato scritto da Conan Doyle ma presentato da Enrico Solito in 10 parole chiave (amicizia,ambiguità,America,sensibilità,etica superiore,tolleranza,metodo,soffitta,prova,detective story). Ognuna di queste parole ha un significato (ovviamente il significato è dal punto di vista dell’autore) se proprio dovessi dare un mio significato lo darei solo ad alcune parole e non a tutte perché per me alcune neanche servono per descrivere il libro, ecco le parole a cui darei un mio significato: amicizia,ambiguità,America,tolleranza,metodo,prove e detective story. Ma parliamo del libro: secondo il mio punto di vista, quindi da lettrice, mi è sembrato che il libro sia diviso in due parti; nella prima il dottor Watson si presenta e racconta del suo viaggio in Afghanistan poi di come ha conosciuto il famoso Sherlock Holmes. La seconda parte parla di un crimine e come il dottor Watson e Sherloc . La seconda parte parla di un crimine e come il dottor Watson e Sherlock Holmes lo risolvono.La caratteristica che più mi ha colpito nella prima parte è come appare il dottor Watson (ovviamente secondo il mio punto di vista). Il dottor Watson all'inizio mi è sembrato un personaggio un po’ monotono e abitudinario e anche ficcanaso perché insistentemente aveva come pensiero a quale fosse il lavoro del signor Holmes fino a quando, sempre nella prima parte del libro, non è stato proprio lui ad ammettere che era un libero professionista. La cosa che più mi ha colpita nella seconda parte invece non è stato tanto come Holmes abbia risolto il caso ma le informazioni accuratissime ( l’assassino è un uomo, è alto 1.80 ecc.) che egli ha ricavato riguardo l'assassino e come abbia portato a pensare che non fosse stata una donna ma un uomo, ampliando i pensieri sulla parola RACHE . Se devo essere sincera ho pensato anch'io che fosse stata una donna magari per gelosia e invece quando ha detto che in tedesco significa vendetta mi ha aperto tutt’altra visuale). Se devo parlare del linguaggio utilizzato diciamo che non ho fatto tanta fatica a leggere e a comprendere ma in certe occasioni devo ammettere che le frasi non riuscivo a capirle era come se le dovessi tradurre. Per le descrizioni dei personaggi, che dire,Watson è un laureato in medicina, ha fatto parte dei medici militari, ma per un infortunio sul campo di battaglia è dovuto ritornare a Londra dove ha incontrato una sua vecchia conoscenza, che si è rivelata molto disponibile nei confronti di Watson e poi beh c’è il personaggio che mi piace più di tutti ….rulli di tamburi Sherlock Holmes….a persona più ambigua che esista (mi ha persino superata nell’essere ambigua, io lo sono fin troppo), con metodi abbastanza strani e se proprio vogliamo aggiungere direi che assomiglia moltissimo al nostro compagno di classe Sergio che con il suo intelletto e ambiguità spiazza un po’ tutti. Il libro l’ho trovato molto interessante perché oltre ad essere un giallo, e io li adoro, parla anche di molti fatti che fanno riflettere come l'amicizia,la sensibilità e la tolleranza perché io tutt’ora devo ancora capire chi è per davvero mio amico e ho capito quanto le persone possano cambiarti e renderti più sensibili di quello e che sei. La tolleranza perché al mondo d’oggi molte persone non tollerano tante altre e non mi sembra tanto coerente visto che diciamo che siamo tutti uguali e fratelli. Questo libro lo consiglierei molto a tante mie conoscenze perché lo trovo molto bello e ricco di suspence pensieri logici e temi attuali, non lo consiglierei a ragazzi inferiori a i 10 anni perché secondo me non riuscirebbero a capire molte cose. Non so se agli adolescenti un po’ più grandi di me possa interessare questo libro, però se è un appassionato come me di gialli di certo non potrà rifiutare di leggerlo anche perché qui assistiamo alla nascita del grande Sherlock Holmes.

SHARON

Il libro mi è piaciuto molto, non dall’inizio, poiché la prima parte della storia era di difficile comprensione . La seconda parte invece mi ha aiutato a comprendere alcuni vuoti che mi aveva lasciato la prima parte del libro. Il personaggio che più mi è piaciuto è stato Jefferson Hope per il suo carattere deciso e determinato. Il personaggio che ho apprezzato di meno invece è stato Brigham Young, il capo dei mormoni. Anche Sherlock Holmes mi è piaciuto come personaggio, per la sua conoscenza del crimine e la sua estrema astuzia. Questo genere di giallo mi piace perchè pur trattandosi di un racconto di fantasia, si basa su temi realmente riscontrabili nella realtà. Tutto questo fa apparire il racconto più credibile ed intrigante.

Consiglierei questo libro a tutti gli amanti della suspense e dei racconti sul crimine.

Se dovessi dare un voto al libro , darei un 8

ADELE

Il medico era appena tornato dall'Oriente e non sapeva dove alloggiare. Ed ecco che subito gli si piomba davanti la soluzione, anche se questa era un po' bizzarra… Tra un uomo colto e raffinato, e uno strampalato ma sorprendentemente intuitivo, non poteva che nascere un'amicizia a dir poco meravigliosa e combinata! Le loro vite si erano ormai intrecciate, ma per un motivo ben preciso, anche se, quale fosse, non lo sapevano ancora. Era solo questione di tempo però, poiché, qualche giorno dopo, una strana lettera fu recapitata al grande Sherlock Holmes, il quale non esitò a farla leggere a quello che ben presto sarebbe diventato il suo compare. "No, non è possibile! Avevo torto!" - furono le prime parole del mitico investigatore. Watson, invece, si limitò a non comprendere pienamente quello che era appena avvenuto. Era un fatto inspiegabile agli occhi di tutti, che non poteva avere senso (alcuni dicevano), ma non era affatto impossibile per la geniale mente che tuttora appassiona milioni di persone, e che rimarrà per sempre nella storia; non posso che parlare del più grande, amato, rispettabile ed enigmatico: Sherlock Holmes!

Io che ho letto questo libro, posso tranquillamente affermare che si tratta di un capolavoro di fama universale. Narra una storia avvincente, piena di colpi di scena, ma, soprattutto, caratterizzata dalla suspence, che mi ha portato a ragionare, a cercare di incastrare il colpevole, di catturarlo; in fondo, questo libro è proprio come una guida: ti illustra, mano a mano, i vari passaggi che dovresti fare per arrivare ad una soluzione, conclusione. Neanche uno dei più complessi omicidi mai avvenuti finora potrà darti particolari problemi nella risoluzione di questo enigmatico "gioco"! Nel complesso, tutto quello che funge da cornice al meraviglioso quadro che sir Arthur Conan Doyle ha creato, si presenta al lettore come caratterizzata da un'unica meravigliosa ed armonica combinazione, poiché ogni singolo particolare non viene mai tralasciato e anche, per quanto indifferente possa sembrare, alla fine del romanzo ci si accorgerà che proprio quel microscopico indizio ha fatto la differenza, optando per la vita o la morte di una persona (magari anche innocente). Questa è la cosa che più mi è piaciuta del libro; alla fine tutto si potrebbe riassumere in tre parole, che costituiscono un proverbio antico ma sempre valido, in qualsiasi circostanza: "L'apparenza inganna". E questo, Sherlock lo sapeva bene! Tuttavia, un romanzo non è sempre "rosa e fiori", come invece potrebbe apparirti. Magari, potrebbe esservi presente qualche cosa che non ti ha convinto molto, che alla fine del libro ti risulta inutile, una parte del romanzo che ti appare noiosa…A me, ad esempio, la seconda parte del libro è risultata un pochetto priva di movimento, di suspence o di angoscia, che invece non è venuta a mancare nella prima parte. Insomma, un po' noiosetta. Ma questo solamente dal mio punto di vista: io sono una persona che ama soprattutto i romanzi thriller, dove tutto il ritmo della storia è sempre incalzante e movimentato, ma questo non vuol dire affatto che mi sia dispiaciuta la lettura di questo libro favoloso! Magari, la prima e la seconda parte potrebbero essere separate: all'inizio, si presenta "il bello", dove tutta la storia si sviluppa, a partire dall'omicidio fino ad arrivare alla sua soluzione, mentre alla fine ti si presenta l'occasione di "respirare", mentre comprendi, passo per passo, i vari movimenti del killer e i ragionamenti degli investigatori.

Alla fine, questa lettura potrebbe essere perfetta per qualsiasi persona: dai ragazzini agli adulti, dagli amanti del crimine a quelli del genere classico. Insomma, potrebbe far innamorare chiunque! Se dovessi dare una valutazione a questo fantastico romanzo, su cinque stelline, gliene darei quattro e mezza, perché nel complesso il testo è veramente un capolavoro, che tutti dovrebbero leggere; peccato solo per quel minuscolo puntino nero, altrimenti al romanzo avrei dato addirittura e volentieri sei stelline, tutte meritate con onore!

PIETRO


Anche se non mi piace molto leggere, questo libro mi è piaciuto molto, perché ho sempre guardato volentieri serie TV e film polizieschi dato che il genere è uno di quelli che preferisco!

Penso che il personaggio inventato Sherlock Holmes sia davvero geniale poiché, attraverso l’uso della logica, con le sue brillanti deduzioni, riesce sempre a risolvere casi investigativi difficili con successo.

Anche Watson con la sua perspicacia è un personaggio molto fedele e utile a Sherlock Holmes per aiutarlo a “guardare con occhi diversi” per avere una visione più completa degli eventi.

Consiglio questo libro a tutte le persone che amano il genere “giallo”, ma anche a tutte le persone che vogliono scoprire le avventure di un personaggio molto particolare e con la personalità piena di tantissime sfaccettature.

MATTIA